Nuove tensioni tra Turchia e l’Ue, mentre è in stallo l’ok di Ankara all’adesione della Svezia nella Nato. Intervista al giornalista e saggista Lorenzo Vita.
È una fase delicata e complessa per la Turchia, Paese ambizioso, forte di una posizione geografica strategica tra oriente e occidente, e da sempre abituato a ragionare in grande, da (ex) Impero. Mentre Ankara rischia di essere tagliata fuori dal corridoio commerciale Indie-Ue, emergono nuove tensioni con le istituzioni europee. Erdogan, nel frattempo, gioca il suo “jolly” e prende tempo sull’adesione della Svezia alla Nato. Ne abbiamo parlato con Lorenzo Vita, giornalista e saggista, autore di L’onda turca. Il risveglio di Ankara nel Mediterraneo allargato (Giubilei Regnani, 2021) e Imperi (in)finiti. Russia, Turchia, Francia, Regno Unito in lotta contro il destino (Giubilei Regnani, 2022).
Lorenzo, nei giorni scorsi il presidente Erdogan ha dichiarato che «l’Unione europea sta tentando di tagliare le sue relazioni con la Turchia». Come interpretare le parole del leader turco in questo momento?
La causa scatenante è da ricercare nel rapporto dell’Europarlamento che ha di fatto stroncato le ambizioni turche (più o meno reali) sulla riattivazione del processo di adesione all’Ue. Nel report, l’Ue fa capire che Ankara deve cambiare rotta su vari punti, dai diritti umani allo stato di diritto, mettendo di fatto in dubbio il sistema democratico turco. È chiaro che per Erdogan rappresenta uno schiaffo diplomatico in un momento in cui invece mostra un avvicinamento con i membri dell’Ue, a cominciare dalla Grecia, con cui da qualche tempo cerca di mantenere rapporti positivi anche per compiacere Usa, Nato e, in ultima istanza, Bruxelles. Di mezzo c’è poi il grande tema della Svezia nella Nato per cui Erdogan ha sempre messo sul piatto l’adesione all’Ue. [...]
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