Un alto funzionario cinese ha esortato le economie asiatiche a trovare la propria indipendenza, dando un duro colpo agli Stati Uniti.
Le economie asiatiche devono “insistere su indipendenza e autonomia, unità e fiducia in se stesse”, ha detto giovedì un alto funzionario cinese. Zhao Leji, presidente del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, è intervenuto all’annuale Forum Boao per l’Asia.
Alla conferenza erano presenti diversi capi di stato asiatici, tra cui quelli di Kazakhstan, Sri Lanka e Cambogia.
Zhao ha esortato gli attuali membri a opporsi a prendere posizione nello scontro tra blocchi, soprattutto perché la pace nel mondo è ancora sotto pressione. Come al solito nei discorsi più importanti cinesi, Zhao non ha menzionato direttamente gli attuali conflitti in Ucraina e nel Medio Oriente.
Il discorso è stato un chiaro avvertimento ai vicini della Cina di non avvicinarsi agli Stati Uniti. Nell’ultimo decennio, la Cina si è assicurata una solida presenza in Asia centrale con la sua Belt and Road Initiative. Pechino ha costruito diverse trilioni di dollari in infrastrutture terrestri e marittime in tutto il continente, spesso collegando indissolubilmente la sua economia con quella del Paese ospitante.
Lo Sri Lanka, ad esempio, si trova in un ciclo di default apparentemente insuperabile a causa del suo indebitamento con Pechino.
Allo stesso tempo, gli Stati Uniti hanno una presenza consolidata nella regione dell’Indo-Pacifico e cercano di limitare l’espansione di Pechino. Importanti alleati degli Stati Uniti nella regione includono Giappone, Corea del Sud, Filippine e Taiwan.
L’incubo cinese della ripresa economica
Alla conferenza, Zhao ha parlato anche della ripresa economica della Cina nel 2024, affermando che le importazioni e le esportazioni del Paese raggiungeranno i 32mila miliardi di dollari negli anni successivi.
Zhao è il terzo funzionario di spicco del dragone. Il suo discorso alla Conferenza di Boao è stato molto insolito, visto che solitamente è pronunciato dal Presidente Xi Jinping o dal Primo Ministro Li Qiang.
Entrambi però sono impegnati questa settimana con incontri internazionali. Ieri Xi Jinping ha elogiato le relazioni USA-Cina in una conferenza con i massimi leader economici americani. I suoi toni tranquillizzanti contrastavano con il discorso di Zhao, ma rassicuravano anche gli osservatori internazionali.
Xi ha affermato che il co-sviluppo tra Stati Uniti e Cina è cruciale per il futuro dell’economia globale. La Cina sta vivendo la sua peggiore crisi immobiliare della storia e ha bisogno più che mai delle importazioni americane.
Nel 2023, l’economia cinese è scesa al di sotto delle aspettative, con le esportazioni che hanno raggiunto il minimo pluriennale. I primi segnali di ripresa economica si sono tuttavia fatti sentire nel 2024, con le esportazioni che sono tornate ai livelli pre-COVID e le importazioni in aumento più del previsto.
Analisti ed esperti si aspettano ampiamente che il governo cinese emetta misure per rafforzare la ripresa economica. Il PCC ha già rifiutato categoricamente di salvare i promotori immobiliari in difficoltà, affermando che invece dovrebbero andare in bancarotta. Allo stesso tempo, mantiene l’obiettivo di crescita del Pil del 5% per il 2024.
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2024-03-28 13:34:42. Titolo originale: Asian economies should decouple from US, top China official said
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