Il MEF ha pubblicato il programma trimestrale di emissione di BTP & Co. relativo al II trimestre del 2025. Le due new entry.
Il Dipartimento del Tesoro del MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha pubblicato il programma trimestrale di emissione dei Titoli di Stato, relativo al secondo trimestre del 2025.
Diffusi con un comunicato ad hoc anche gli aggiornamenti sull’attività di emissione del debito pubblico e le informazioni relative al quadro macroeconomico e ai conti pubblici dell’Italia.
Titoli di Stato, in arrivo nel secondo trimestre due nuovi BTP benchmark a 7 e 10 anni
Spicca nel programma di emissione dei Titoli di Stato relativo al secondo trimestre del 2025 l’arrivo di due nuovi BTP benchmark con scadenza a 7 e a 10 anni.
Nello specifico, il Tesoro emetterà un BTP a 7 anni con scadenza al 15/07/2032 per un ammontare minimo di 10 miliardi di euro e un BTP a 10 anni con scadenza al 01/10/20235, anche in questo caso per un importo minimo di 10 miliardi.
Specificato il fatto che l’ammontare minimo si riferisce al valore che il circolante del titolo dovrà necessariamente raggiungere prima di essere sostituito da una nuova emissione sulla stessa scadenza.
Il Tesoro ha chiarito inoltre che, sempre nel secondo trimestre del 2025, potranno essere offerti ulteriori Titoli di Stato, sulla base delle condizioni dei mercati finanziari.
Possibili ulteriori tranche dei Titoli di Stato in corso di emissione
Nello stesso arco temporale, potranno essere emesse anche altre tranche dei Titoli di Stato che sono già in corso di emissione.
Si tratta dei seguenti BTP:
- BTP Short Term con data di godimento al 30/01/2025 e data di scadenza al 25/02/2027, con cedola al 2,55%.
- BTP con data di godimento al 17/03/2025 e data di scadenza al 15/06/2028, con cedola al 2,65%.
- BTP con data di godimento al 03/03/2025 e data di scadenza al 01/07/2030, con cedola al 2,95%.
- BTP con data di godimento al 15/01/2025 e data di scadenza al 01/08/2035, con cedola al 3,65%.
leggi anche
Perché avere questo Btp in portafoglio nel 2025

Il MEF si riserva la facoltà di emettere ulteriori tranche anche di CCTeu e titoli indicizzati all’inflazione
Non finisce qui, in quanto il MEF ha tenuto a puntualizzare che, a seconda delle condizioni di mercato, si riserva la facoltà di emettere ulteriori tranche di Titoli nominali in corso di emissione con scadenza superiore ai 10 anni, così come CCTeu e indicizzati all’inflazione anche allo scopo di tenere in considerazione “eventuali dislocazioni sul mercato secondario di detti titoli”.
Potranno essere offerte inoltre nuove tranche di Titoli a medio e lungo termine, nominali – a tasso fisso e variabile (CCTeu) – e indicizzati all’inflazione, che non sono più in corso di emissione, al fine di garantire l’efficienza del mercato secondario.
Il Tesoro ha fatto il punto della situazione, ricordando i Titoli di Stato che sono stati emessi nel corso dei primi due mesi del 2025, esclusi dunque i BTP e i BOT offerti a marzo, mese per cui i conti devono essere ancora fatti, in vista anche dell’emissione di domani, venerdì 28 marzo, che vedrà protagonista l’offerta di BTP e di CCTeu per un valore totale massimo di 9 miliardi di euro.
Il punto del MEF: emessi a fine febbraio 2025 Titoli a medio-lungo termine per oltre 82 miliardi
Nei primi due mesi del 2025, ha ricordato il MEF, sono stati emessi Titoli di Stato a medio-lungo termine per un importo nominale complessivo pari a oltre 82 miliardi di euro.
I vari BTP, CCTeu emessi hanno consentito al Tesoro, oltre a coprire il fabbisogno del settore statale, di rifinanziare titoli di Stato a medio-lungo termine in scadenza per un valore complessivo di quasi 27 miliardi di euro.
A questo punto, considerando l’arco temporale compreso tra il 1° marzo e il 31 dicembre 2025, l’attività di emissione dovrà tener conto delle scadenze di titoli di Stato a medio-lungo termine e dei prestiti EU per un importo complessivo pari a circa 208 miliardi di euro, ai quali va aggiunta la quota di fabbisogno del settore statale dei prossimi mesi.
Considerando le disponibilità di cassa attuali, e le stesse emissioni che sono avvenute nel mese di marzo, così come quelle che sono state già annunciate al mercato e che regolano entro il 31 marzo, pari a 25 miliardi di euro, il Tesoro italiano prevede che nel periodo rimanente dell’anno, dal 1° aprile al 31 dicembre - le emissioni lorde di titoli a medio- lungo termine presenteranno un valore di 225-245 miliardi di euro.
Si tratta di un ammontare, ha specificato il MEF, “al netto dei previsti prestiti del pacchetto NGEU per il 2025 nonché dell’attività di gestione delle disponibilità di cassa nel corso dell’anno”.
Dunque, considerate le scadenze, “questo implica una stima di emissioni nette per circa 55-75 miliardi di euro nello stesso periodo”.
Il MEF ha così precisato che la percentuale dello stato di avanzamento del programma di emissione per il 2025, considerando le emissioni che sono state già lanciate e quelle già rese note che regolano nel mese di marzo, è pari al 32% (a fine febbraio 2025).
L’annuncio sulla vita media del debito pubblico e sul costo medio all’emissione
Tra le altre informazioni relative al debito pubblico italiano rese note dal MEF, quelle relative alla vita media del debito, risultata pari a 7 anni al 28 febbraio, in linea con il dato del 31 dicembre 2024, e al costo medio all’emissione fino a fine febbraio 2025. Quest’ultimo si è attestato al 3,11% (contro il 3,41% del 31 dicembre 2024).
Vale la pena di ricordare che, nelle Linee Guida per la Gestione del debito pubblico pubblicato alla fine del 2024, il ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato che, nel corso del 2025, le esigenze di finanziamento saranno determinate dalle scadenze dei titoli in circolazione che, al netto dei BOT, saranno pari a circa 234 miliardi di euro e dal nuovo fabbisogno del settore statale dell’anno che, in base alle stime di finanza pubblica, dovrebbe attestarsi intorno ai 135 miliardi di euro.
Considerando dunque i prestiti del pacchetto NGEU e l’attività di gestione delle disponibilità di cassa, il MEF guidato dal ministro Giancarlo Giorgetti ha reso noto di prevedere emissioni lorde complessive di titoli a medio lungo termine in un intervallo compreso tra i 330 ed i 350 miliardi di euro, in calo rispetto alle emissioni del 2024.
© RIPRODUZIONE RISERVATA