Tutti questi marchi automobilistici falliranno. La previsione degli esperti

Violetta Silvestri

23 Aprile 2025 - 11:22

Alcuni marchi automobilistici rischiano di fallire: ecco quali sono e perché potrebbero scomparire sul mercato secondo le previsioni degli esperti.

Tutti questi marchi automobilistici falliranno. La previsione degli esperti

Nel settore automotive in crisi a livello globale, alcuni marchi potrebbero scomparire.

Questa la previsione di alcuni esperti che hanno avanzato ipotesi drastiche su un comparto che lotta per la sua sopravvivenza tra la novità della transizione verso i veicoli elettrici e il vantaggio competitivo di colossi cinesi.

Proprio il dragone è sotto i riflettori: se il gigante automobilistico BYD non sembra avere rivali, i marchi automobilistici cinesi come Nio, Xpeng e Li Auto potrebbero invece avere un futuro assai incerto e difficile. E fallire sotto il peso schiacciante di gruppi più grandi e solidi.

Solo pochi giocatori forti sopravvivranno secondo queste stime. Alcuni esperti ritengono che le fusioni siano necessarie per la sopravvivenza dei produttori più piccoli. Il settore automotive, in bilico tra il rischio di fallimenti e la sfida per il rilancio, può soccombere con pochi vincitori. Che fine faranno alcuni importanti brand?

Questi brand automobilistici possono fallire, ecco perché

Raccogliendo diverse analisi di esperti intervistati da giornali e media internazionali si scopre che c’è un clima assai cupo sul futuro del comparto automobilistico. Non solo in Europa, come sperimentato in questi mesi e anni con la fragilità del colosso Volkswagen e alcuni fallimenti di peso, ma anche in Cina.

Per molti marchi automobilistici cinesi potrebbe esserci una svolta drammatica. Secondo alcune stime, solo dieci brand auto continueranno a sopravvivere. Ciò crea grande incertezza per i numerosi marchi attualmente presenti sul mercato cinese.

La pressione sui produttori più piccoli è già evidente. Nio, per esempio, ha attraversato di recente grandi difficoltà finanziarie. L’azienda ha dovuto raccogliere circa 400 milioni di euro di nuovo capitale. Ciò è accaduto dopo una perdita di circa 670 milioni di euro nell’ultimo trimestre del 2023.

La situazione illustra le sfide che devono affrontare le case automobilistiche cinesi più piccole. Non solo Nio, ma anche Xpeng e Li Auto rischiano seriamente di non riuscire a sopravvivere in un mercato auto “troppo affollato”.

La lotta per la sopravvivenza e il dominio di BYD

Secondo alcuni professori ed esperti del settore riuniti in Cina per una tavola rotonda di confronto sul tema, la necessità di cambiamenti strategici è più forte che mai per evitare che marchi più piccoli spariscano.

Come riportato da media esteri, Li Yanwei della China Automobile Dealers Association ha sottolineato che il mercato è semplicemente saturo. Oggigiorno ci sono troppe marche di automobili. “Non credo che ci siano molte aziende in grado di sopravvivere, ha affermato. L’attenzione è tutta per il principale concorrente BYD, che ha definito “l’elefante nella stanza”.

La forte posizione di BYD rende la vita difficile ai player più piccoli. “Pertanto, non credo che altre piccole aziende riusciranno a guadagnare valore pur rimanendo sul mercato”, ha aggiunto Li Yanwei.

Zhu Xican, professore alla Tongji University, ha espresso idee ancora più chiare su cosa serve per sopravvivere a lungo termine. Secondo lui, una casa automobilistica cinese deve consegnare almeno 2 milioni di auto all’anno per sopravvivere. La soluzione, quindi è che Nio e Li Auto dovrebbero unirsi.

Devono unirsi, ristrutturarsi e cooperare il più rapidamente possibile, ha spiegato Zhu Xican. Questa è l’unica strada da seguire per i marchi più piccoli.

Nel complesso, gli esperti delineano un quadro di un mercato automobilistico cinese in profonda trasformazione. La concorrenza è serrata e si prevede che solo i più forti o i più adattabili sopravviveranno.

Probabilmente, fusioni e acquisizioni daranno forma al settore nei prossimi anni. Il futuro di molti degli attuali marchi automobilistici cinesi resta incerto. Gli operatori più piccoli devono trovare nuovi modi per garantire la propria esistenza. Oppure potrebbero fallire.

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