La guerra commerciale incorpora una dose eccessiva di rischi, è arrivato il momento di vendere. A dirlo è il n.1 del wealth manager.
Non è più il momento di acquistare azioni. Se a dirlo è il n.1 del wealth management forse c’è da credergli.
Secondo UBS Wealth Management, la nuova ondata di dazi sull’asse Pechino-Washington incorpora una dose di rischi eccessivi per i mercati azionari.
Sulla base di queste premesse, e per la prima volta dallo scoppio della crisi del debito di Eurolandia, la società, che gestisce qualcosa come 2.500 miliardi di dollari, ha annunciato di aver ridotto la valutazione sull’azionario “core” ad “underweight”.
UBS WM: aumentate probabilità di rallentamento globale
A scatenare il downgrade è la constatazione che la Guerra commerciale e il rallentamento della crescita globale rendono particolarmente rischioso detenere azioni.
“È sempre meno probabile –riporta una nota elaborate da Mark Haefele, Chief investment officer di UBS Wealth Management – che le tensioni commerciali si riducano prima della fine dell’anno”. “Con il nuovo round di dazi il rischio che la crescita globale e del manifatturiero rallentino è decisamente aumentato”.
UBS WM: recessione? Non negli Usa
Nonostante questo, UBS non ritiene che sia in arrivo una recessione negli Stati Uniti, la cui economia continuerà a beneficiare delle politiche espansive della Federal Reserve e del solido andamento dei consumi.
La stessa cosa non si può dire dell’economia globale e dei mercati, visto che i relativi rischi ribassisti “sono in aumento”, rileva Haefele. “Con le trattative tra Stati Uniti e Cina destinate a dettare i tempi ai mercati oltre il breve termine, gli investitori devono prepararsi ad una maggiore volatilità”.
“Non crediamo che si tratti del contesto migliore per accollarsi rischi sull’azionario”.
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