Tutto pronto per la controffensiva ucraina, questa volta con il 99% di armi occidentali. Basteranno per cacciare via i soldati russi?
Dopo una fase di stallo nel conflitto sembra tutto pronto per l’inizio della controffensiva ucraina. L’esercito ha reclutato nuovi soldati addestrati quasi tutti dalla Nato, gli alleati hanno dato una grande quantità di armi moderne e tecnologicamente avanzate. Basterà tutto questo per liberare i territori occupati e ricacciare i russi oltre confine? Secondo i piani di scenario elaborati dai partner occidentali di Kiev, Putin ha pochi giorni di tempo per sedersi ad un tavolo e trattare risparmiando a se stesso e al suo paese una grave sconfitta, ed evitando una carneficina di russi e ucraini.
I tentativi diplomatici sono in corso ma nulla si è smosso al momento e probabilmente nulla riporterà sui suoi passi il presidente russo. La controffensiva è difatti già iniziata soprattutto nel Donbass dove si sta procedendo all’indebolimento dell’esercito russo colpendo e mettendo fuori uso con i droni i carriarmati. Gli scenari prevedono un attacco imminente che durerà tutta l’estate con l’obiettivo di liberare il paese prima del prossimo inverno.
In pratica Putin è costretto a sedersi ad un tavolo per la pace ora oppure, secondo gli alleati occidentali, sarà costretto a farlo entro la fine dell’anno accettando una trattativa dopo aver perso moltissimi uomini sul campo.
Con le armi occidentali l’Ucraina può vincere
La controffensiva ucraina si basa su un arsenale di armi tecnologicamente avanzate e all’avanguardia donate dai paesi della Nato. Una dotazione corrispondente al 99% delle richieste fatte dal presidente Zelensky. Consegnati anche i missili a lungo raggio richiesti alla Gran Bretagna che gli Stati Uniti hanno sempre preferito non dare, ma da Londra assicurano di aver avuto garanzie sul come verranno utilizzati.
E poi c’è il contingente militare addestrato in questi mesi dalla Nato. Soldati che se nella prima parte della guerra non sono riusciti a resistere alle armi sovietiche, con il nuovo arsenale moderno avranno tutte le carte in regola per vincere il conflitto. E tutti sono convinti di poterlo fare anche se l’unica incertezza è rappresentata dalle proporzioni della vittoria, se parziale o finale. La Nato ritiene che i soldati ucraini riusciranno a sfondare nel Donbass con incursioni significative, ma è a sud che ci si aspetta la battaglia decisiva, quella volta a riportare sotto il controllo ucraino la fascia costiera del Mar Nero fino alla Crimea.
Il successo ovviamente non è detto avvenga in modo semplice senza che si traduca in un massacro. Ci sono dei fortini che sembrano inespugnabili al momento come le province di Kherson e Zaporizhzhia. L’occidente è convinto di riuscirci con le sue armi.
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Insomma la controffensiva sembra imminente e dovrebbe durare tutta l’estate. Per l’autunno se non ci sarà la vittoria Joe Biden, Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz interverranno comunque per fermare il presidente Zelensky. Se l’avanzata si dovesse spingere fino alla Crimea, gli stessi presidenti potrebbero offrire a Putin una via d’uscita. A quel punto la scelta sarà solo del presidente russo.
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