L’Unione Europea è pronta a lanciare dazi per 20 miliardi di dollari sui prodotti statunitensi in risposta alle minacce di Trump
È in arrivo una nuova guerra dei dazi? L’Europa ha fatto sapere ieri di essere pronta a rispondere per le rime alla minaccia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, quella d’imporre dazi per 11 miliardi di dollari su prodotti dell’Unione. Oggi, venerdì 12, fonti interne rivelano che la lista di prodotti statunitensi stilata dalla Commissione Europea equivale a un valore doppio rispetto quello delle tariffe paventate da Trump. Stando a quanto rivelato da Reuters, il valore sarebbe infatti di 20 miliardi di euro (22,6 miliardi di dollari).
Trump minaccia, l’Europa risponde
La goccia che ha fatto traboccare il vaso, sul fronte americano, sono stati i presunti finanziamenti all’azienda di aerei Airbus, che avrebbero danneggiato in maniera scorretta il mercato di Boeing. Quest’ultima è stata oggetto della medesima accusa da parte degli europei.
La vicenda deve ancora essere risolta dalla World Trade Organization, ma non si tratta di una mera questione di principio: sul piatti ci sono potenziali contratti miliardari. Come quello di cui ha beneficiato Airbus, con la vendita di 300 aerei ai cinesi, effettuata nel corso dell’ultima visita europea del presidente Xi Jinping.
UE prepara dazi per € 20 miliardi su prodotti USA
Quella dei dazi e della guerra commerciale, insomma, sarebbe solo un altro modo di approcciarsi alla questione. Un modo che rischia di avere conseguenze difficilmente prevedibili.
Fino alla settimana scorsa, la questione avrebbe ancora potuto trovare una soluzione pacifica. Particolarmente interessata a quest’ultima è la Germania (e di conseguenza l’Italia), che esporta la metà di tutte le auto e componenti del totale europeo. Ma dopo le provocazioni di Trump, che minaccia pesanti dazi sul settore siderurgico europeo, la Commissione ha deciso “prepararsi in anticipo”, ha detto un diplomatico.
L’infittirsi dei legami diplomatici ed economici fra Cina e Unione Europea sembra una naturale conseguenza della politica protezionista dell’amministrazione Trump. Per il ministro dell’Economia Giovanni Tria, però, la firma del memorandum sulla Nuova Via della Seta non avrà ripercussioni negative sull’Italia. Parlando ai microfoni di CNBC, Tria ha detto che non è in discussione l’alleanza con gli Stati Uniti e gli altri Paesi della Nato. “Stiamo discutendo su come sostenerci economicamente a livello europeo”, ha detto Tria, “ed è una discussione chiave in Europa come nel resto mondo”.
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