In Germania sta per esplodere la bomba del bilancio da 40 miliardi di euro. Cosa succede nella nazione tedesca in crisi economica e politica?
La Germania si avvia verso una duplice crisi, economica e politica per colpa del bilancio? Le previsioni più pessimiste valutano come molto fragile la coalizione di Governo guidata da Scholz e vedono complesso il percorso che dovrà portare Berlino a trovare una quadra sul bilancio 2025.
La nazione tedesca, un tempo esempio virtuoso proprio per i conti in ordine, rischia seriamente di scivolare nel baratro a causa di un gap di almeno 40 miliardi di euro.
I guai fiscali ed economici, inoltre, si aggiungono a quelli politici. Le elezioni europee sono state un disastro per la coalizione semaforo alla guida del Paese. La quota complessiva dei voti per i tre partiti di Governo è scesa ad appena il 31%, rispetto al 52% delle elezioni federali del 2021 che li hanno portati al potere.
In questo fragile contesto, 40 miliardi di euro potrebbero essere il prezzo di una imminente crisi della Germania.
Germania, crisi imminente con un buco di bilancio da 40 miliardi
Il Governo tedesco si avvicina alla resa dei conti su come colmare un enorme gap finanziario nel bilancio del prossimo anno.
La scadenza per l’adozione del progetto di bilancio del 2025 nella più grande economia dell’Eurozona è il 3 luglio. La data potrebbe dare il via a una crisi profonda in un Paese già indebolito da una crescita sull’orlo della recessione e da un Governo senza più grande consenso popolare.
Nello specifico, 40 miliardi di euro è l’importo stimato che il cancelliere Olaf Scholz e i suoi partner della coalizione dovranno tagliare alla spesa federale per colmare il buco di bilancio.
All’interno dei partiti al potere, c’è un consenso diffuso sul fatto che un’altra dura disputa sul bilancio potrebbe essere fatale. L’anno scorso la Germania è stata già fortemente scossa dopo che una sentenza bomba della massima corte tedesca fece esplodere un buco di 60 miliardi di euro nelle finanze del Paese. Quella sentenza limitava la capacità del governo di attingere denaro dai fondi speciali istituiti per aggirare il freno costituzionale al debito, che limita il deficit federale allo 0,35% del Pil tranne che in tempi di emergenza.
Le conseguenze di quella sentenza continuano a perseguitare la coalizione di governo, costringendo ora i partiti della coalizione a effettuare forti tagli alla spesa federale per il 2025.
Come sottolineato in una analisi di Politico.eu, raggiungere un accordo di cui tutti saranno contenti sembra una possibilità remota date le diverse priorità politiche all’interno della coalizione. I membri dei partiti al governo di sinistra – SPD e Verdi – sono fermamente contrari ai tagli ai programmi sociali e sono a favore di un allentamento delle rigide regole di spesa, mentre i Liberi Democratici vogliono rispettare quelle regole.
Lars Klingbeil, leader dell’SPD, ha affermato che il partito dovrebbe dare ai suoi elettori tradizionali più di quello che si aspettano da esso: affitti accessibili, salari più alti, buona assistenza sociale. E Kevin Kühnert, segretario generale dell’SPD, ha messo in guardia Lindner da eventuali tagli alla spesa sociale, affermando che i risparmi “non possono andare a scapito della coesione sociale”.
I Verdi, che temono tagli alle politiche climatiche e agli investimenti nelle tecnologie pulite, hanno avanzato richieste simili. Tuttavia i liberali sono sembrati altrettanto combattivi: “noi non ci saranno aumenti delle tasse e nessuna violazione incostituzionale del freno all’indebitamento.”
In sintesi, i partiti della coalizione hanno poco spazio per la manovra fiscale in un bilancio che, secondo le proiezioni, ammonta a circa 450 miliardi di euro per il 2025. Dove saranno tagliati i 40 miliardi di troppo? La Germania può esplodere in questo enigma.
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La spesa per la difesa mette nei guai la Germania
Una questione chiave del contendere riguarda la difesa e come trovare i soldi per pagare le promesse di Scholz di ricostruire l’esercito tedesco e di raggiungere l’obiettivo di spesa della NATO del 2% del PIL ogni anno in futuro.
Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha affermato che nel 2025 saranno necessari circa 6,5 miliardi di euro di spese militari aggiuntive per rispettare gli impegni di difesa del governo. Per finanziare queste promesse, ha proposto che venga istituito un fondo speciale al di fuori del normale bilancio tedesco, sostenendo che i cittadini tedeschi hanno un diritto costituzionale alla sicurezza.
Per ora, Scholz si è schierato con il ministro delle Finanze liberale Christian Lindner nel respingere le richieste del ministro della Difesa di aumentare la spesa annuale per la difesa per avviare maggiori investimenti – in effetti, rinviando una soluzione a dopo le elezioni del 2025.
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