Il Fondo sovrano norvegese, il più grande al mondo, ha lanciato un allarme sull’inflazione e registrato un record nei rendimenti degli investimenti che molto racconta dei trend nei mercati.
Il Fondo sovrano norvegese, il più grande al mondo, suscita da sempre interesse tra gli investitori e ora è tornato sulla scena della finanza globale con un nuovo record e un allarme sul contesto economico globale.
Innanzitutto, il fondo ha registrato il più grande rendimento annuale della sua storia a testimonianza di un 2023 ottimo per la performance azionaria (soprattutto se confrontato con il 2022). Nel presentare i numeri da record, il direttore Nicolai Tangen ha però lanciato un avvertimento su cosa potrebbe accadere nel 2024 e nel prossimo futuro: i riflettori sono puntati su Usa-Cina e su effetti indesiderati sull’inflazione.
Da precisare che il Government Pension Fund Global, comunemente noto come Oil Fund, investe i profitti norvegesi derivanti dal petrolio e dal gas e possiede circa l’1,5% di tutte le società quotate a livello globale. La maggior parte del fondo è costituito da azioni, ma comprende anche titoli di Stato, immobili e infrastrutture per le energie rinnovabili.
Con i circa 1.500 miliardi di dollari di valore - e un record da ostentare accanto a un allarme globale da lanciare - il Fondo sovrano norvegese è tra i protagonisti della scena finanziaria mondiale.
Il fondo più grande del mondo chiude un 2023 da record
Il fondo petrolifero norvegese ha registrato il più grande rendimento annuale della sua storia, una performance guidata dalle società tecnologiche statunitensi e dalla società farmaceutica danese Novo Nordisk.
Il Government Pension Fund Global della Norvegia, il più grande fondo sovrano del mondo, ha affermato di aver beneficiato nel 2023 anche dell’entusiasmo del mercato per la rapida adozione della tecnologia di intelligenza artificiale come ChatGPT.
Il direttore del fondo petrolifero Nicolai Tangen ha riferito che, nonostante “l’elevata inflazione e le turbolenze geopolitiche”, il valore del fondo è aumentato del 16% nell’anno a 15.765 miliardi di corone (circa 1.500 miliardi di dollari). Ciò corrisponde a 273.000 dollari per ogni abitante della Norvegia, che ha una popolazione di 5,5 milioni di abitanti.
I sei maggiori contributori alla crescita del fondo sono state le società tecnologiche statunitensi Microsoft, Apple, NVIDIA, Meta, Amazon e Alphabet. Il produttore di auto elettriche Tesla è arrivato settimo.
L’anno scorso, Norges Bank Investment Management ha dichiarato che il suo rendimento sugli investimenti azionari è stato del 21,3%, il rendimento sugli investimenti a reddito fisso è stato del 6,1%, mentre gli investimenti in immobili non quotati hanno reso -12,4%.
Il fondo ha affermato che l’anno negativo per i suoi investimenti immobiliari non quotati è dovuto all’aumento dei tassi di interesse e alla domanda debole.
Nel 2023 il fondo ha reso il 3,7% sugli investimenti in infrastrutture di energia rinnovabile non quotate.
Allarme inflazione, ecco perché
Nella conferenza stampa, interrogato sulle questioni geopolitiche che potrebbero influenzare le azioni nel 2024, Tangen di Norges Bank Investment Management ha risposto: “Il fatto è che al giorno d’oggi i punti caldi geopolitici sono in molti posti”.
La tensione tra Usa e Cina spicca comunque come una delle questioni da tenere maggiormente in osservazione visto che è negativa per la crescita economica e il commercio mondiale. Il fatto che la produzione sia sempre più spostata vicino a casa, proprio per effetto della rivalità tra le due potenze, è una forza inflazionistica. E questo, secondo il direttore del Fondo, è un motivo di allarme.
“Stiamo vedendo l’effetto delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente attraverso rotte commerciali più lunghe [e] costi di trasporto più elevati... E, naturalmente, le situazioni geopolitiche più spaventose sono quelle ancora ignote”, ha aggiunto.
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