Il prossimo 23 settembre la Swiss Chamber si tingerà di innovazione, grazie alla Startups Investment Evening organizzata con Stan2services e dedicata al Cleantech. Ne parliamo con Fabio Bocchiola e Stefano Colombo.
L’obiettivo di arrivare al 2050 con l’azzeramento delle emissioni da gas serra, secondo quanto stabilito dall’Accordo di Parigi nel 2015, sta diventando sempre più ambizioso e sfidante oltre che urgente.
Per raggiungere questo traguardo, i settori più inquinanti – energia, trasporti, industria e agricoltura – dovranno subire profonde trasformazioni. La transizione energetica verso fonti rinnovabili, come l’energia solare ed eolica, sarà cruciale per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Parallelamente, sarà necessario investire in infrastrutture per la mobilità sostenibile, come veicoli elettrici e trasporti pubblici più efficienti. Tutto ciò richiede ingenti investimenti finanziari, una buona dose di innovazione e competenze tecnologiche.
Proprio alla transizione energetica e a questa delicata sfida sarà dedicata una competizione di startup il prossimo 23 settembre alla Swiss Chamber, la Camera di Commercio Svizzera in Italia con sede a Milano, che da oltre un secolo favorisce lo scambio e le relazioni economiche e culturali tra il nostro Paese e i cugini di Oltralpe.
L’evento, a cui è possibile partecipare solo su invito e dedicato agli investitori e aziende, è organizzato in collaborazione con Stan2services e con il supporto di Legance, Nestlè, Pirola Pennuto Zei & Associati e Repower, e si pone l’obiettivo di scovare le eccellenze tra le nove startup in gara che si contenderanno la possibilità di accedere a risorse per lo sviluppo del proprio progetto.
Ne abbiamo parlato in un’intervista a più voci con Fabio Bocchiola, Amministratore Delegato di Repower e Presidente della Swiss Chamber e con Stefano Colombo, CEO di Stan2services.
D: Dottor Bocchiola, dal suo osservatorio privilegiato in quanto Amministratore Delegato di Repower e Presidente di Swiss Chamber, ci restituisce la sua visione su come sia evoluto il mondo delle startup negli ultimi anni e su cosa stia puntando il mercato elvetico?
R: Negli ultimi anni, il mondo delle startup ha visto cambiamenti significativi a livello globale.
Il numero di startup è aumentato in molte regioni, con una diversificazione nei settori di applicazione. Ad esempio, le startup nel settore delle tecnologie verdi e dell’intelligenza artificiale hanno visto una crescita notevole.
Le startup stanno puntando su tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale generativa e le tecnologie sostenibili. Questi settori hanno visto un aumento significativo dei finanziamenti.
Il mercato delle startup in Svizzera è in piena espansione e si concentra su diversi settori chiave: Tecnologie Biomediche e Life Sciences con un forte legame con il mondo accademico e scientifico, Intelligenza Artificiale e Fintech, e infine Sostenibilità come pannelli solari e metodi innovativi di riciclaggio.
L’aumento del 4,3% del numero di startup indica un ecosistema dinamico e in crescita, con un forte focus su innovazione e sostenibilità.
D: “Svizzera, un Ponte per l’Italia”, è il titolo di un volume edito da Hoepli e pubblicato da Swiss Chamber nel 2019 in occasione del centenario dell’Associazione, volto a esaminare le prospettive future tra i due paesi. Come sono cambiate le relazioni economiche e culturali tra Svizzera e Italia dal 2020 in poi?
R: Dal 2020 a oggi, le relazioni economiche e culturali tra Italia e Svizzera hanno continuato a rafforzarsi e diversificarsi.
L’Italia è il terzo partner commerciale della Svizzera. Nel 2023, la Svizzera ha esportato in Italia merci per un valore di oltre 21 miliardi di franchi e ne ha importate per circa 23 miliardi di franchi, con un volume commerciale totale di 44 miliardi di franchi.
Anche gli investimenti diretti svizzeri in Italia hanno raggiunto nel 2023 la cifra record do 23,5 miliardi di CHF, in costante aumento negli ultimi 10 anni.
Anche i recenti accordi sul telelavoro e la rimozione della Svizzera dalla black list del fisco italiano dimostrano una reciproca volontà di continua e accresciuta collaborazione tra i due paesi.
D: Ci può fare qualche anticipazione sugli obiettivi e i progetti futuri di Swiss Chamber?
R: La sfida per Swiss Chamber è rimanere uno degli hub più interessanti per un mercato in continua evoluzione come quello milanese.
Gli obiettivi quindi più che nei contenuti saranno nelle modalità.
Il fatto di avere avviato una forte collaborazione con IULM per quanto riguarda tutta l’architettura della comunicazione ha fatto fare un notevole salto in avanti.
Il potenziale di Swiss Chamber è anche legato ai suoi preziosi spazi in centro a Milano. Sala Meili e Swiss Corner rimangono al centro della scena look and style di una Milano vocata a un business d’élite.
Entrando nel vivo della manifestazione del prossimo 23 settembre, abbiamo chiesto al Dottor Stefano Colombo di spiegarci meglio focus e finalità dell’evento.
D: Dottor Colombo, stiamo per giungere alla terza edizione della Startups Investment Evening, importante manifestazione che favorisce gli investimenti in startup italiane e svizzere dal grande potenziale: quale sarà il focus su cui le startup si fronteggeranno nel 2024 e cosa ha determinato questa scelta?
R: La scelta quest’anno è caduta sulla sfida della transizione energetica. Mi si rimprovererà di aver scelto un tema trendy e un po’ scontato, lo ammetto, però quello che vogliamo portare quest’anno è la consapevolezza che giungere ad azzerare le emissioni nette di gas serra entro il 2050 è un obiettivo alquanto sfidante, che oltre a politiche incentivanti da un lato e restrittive dall’altro, ha l’assoluta necessità di sviluppare nuove e innovative soluzioni tecnologiche che ci supportino in questo percorso. Le startup rappresentano uno dei canali per poter sviluppare e implementare soluzioni innovative in questo ambito. E per le stesse startup, in ambito transizione energetica si apriranno dei potenziali di mercato alquanto interessanti.
D: In base a quale criterio sono state scelte le startup che si avvicenderanno sul palco della Swiss Chamber il prossimo 23 settembre?
R: Nel mondo delle startup così come nel mondo degli investimenti finanziari vi è una chiara segmentazione per cui sono state fatte delle scelte chiare e motivate per la scelta dei criteri di selezione. Innanzitutto, l’origine, svizzera o italiana, della startup, come indicazione del ruolo di ponte che Swiss Chamber svolge in ambito economico, secondariamente l’ambito di attività, il Cleantech, che è di enorme attualità ma anche trasversale, cioè interessa praticamente tutte le attività economiche, sociali, finanziarie, industriali o terziarie. E in terzo luogo la maturità delle startup, che abbiamo voluto fossero in una fase molto embrionale, di base in “pre-seed”. A essi vi è inoltre una preferenza per le startup che propongono un’innovazione tecnologica all’interno del loro business.
D: Che consigli darebbe agli startupper per risultare efficaci e ambire a essere premiati?
R: Innanzitutto, l’obiettivo delle startup non deve essere quello di vincere il premio, ma di sviluppare un business innovativo e sostenibile nel tempo. Se si ha un prodotto chiaro e valido, un piano solido poi si vincono anche i premi. Scherzi a parte, il cammino per una startup non è facile, basti pensare che più di 9 startup su 10 molla prima di aver raggiunto il 4 anno di attività. Per poter sopravvivere si ha bisogno di pianificazione, finanziamenti, team, strategia di mercato e tanto altro. Se dovessi scegliere uno degli elementi più importanti per lo sviluppo della startup, sceglierei il “team”. La capacità di avere il giusto equilibrio e il giusto mix di competenze e personalità è fondamentale per affrontare tutto il tortuoso percorso di una startup. E per team intendo sicuramente il gruppo di fondatori, ma anche i collaboratori, i finanziatori, i partner e i fornitori.
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