Unicredit, previsti 6 mila esuberi in Italia

Giovanni De Angelis

10 Febbraio 2020 - 14:51

La banca ha iniziato la procedura per eseguire le diverse migliaia di esuberi previsti per il periodo compreso tra il 2019 e il 2023

Unicredit, previsti 6 mila esuberi in Italia

Unicredit intende tagliare il proprio personale e rende noto di avere intenzione di chiudere 450 filiali in Italia per un totale di 6 mila esuberi sul tutto il territorio: sono questi i numeri citati nella lettera ufficiale inviata ai sindacati.

Unicredit dà il via agli esuberi

La banca di Mustier ha inviato una lettera alle firme sindacali per avvertire le parti sociali dell’apertura della procedura dedicata. Sul documento si legge come 500 risorse siano da considerare come “eccedenze di capacità produttiva” del piano Transform 2019 appena conclusosi mentre gli ulteriori 5.500 siano da ritenere come “nuove eccedenze” collegate al piano Team 23. In entrambi i casi si tratta di tagli che dovranno essere fatti e che Unicredit spera di poter ottenere cercando “soluzioni condivise”, soprattutto favorendo l’uscita dal lavoro di quelle risorse che matureranno il “requisito pensionistico entro il 31 dicembre 2023” e aventi diritto alla pensione “fino all’1 gennaio 2024 compreso".

Per ciò che concerne gli altri esuberi, l’intenzione dell’istituto è quello di valutare “in via prioritaria” l’uso del fondo di solidarietà del settore: in tal senso Unicredit tenterà di far uscire il maggior numero di personale vicino alla pensione, “con un anticipo medio rispetto al primo requisito pensionistico di 36 mesi”, cercando di adottare delle finestre di uscita che consentano all’istituto di perseguire il suo scopo e ai lavoratori di non trovarsi in situazioni più complesse del necessario.

Possibili trattative serrate con i sindacati

Non sarà facile per Unicredit riuscire a portare avanti questi esuberi in modo indolore, sebbene si comprenda dalla lettera inviata ai sindacati che le uscite saranno il più possibile legate alla maturazione dei requisiti pensionistici dei lavoratori.

In particolare la banca ha chiarito fin da subito che nel valutare il personale da mandare via terrà conto prima di tutto, in modo primario, delle “residue circa 400 richieste di accesso alla sezione straordinaria del fondo di solidarietà di settore raccolte e non accettate nell’arco di piano Transform 2019 ” tra coloro che matureranno il primo requisito pensionistico entro la fine di giugno 2024.

Non solo: saranno anche prese in considerazione tutte le possibili forme di accesso alla pensione come quota 100 e opzione donna senza dimenticare il riscatto di periodi che non erano coperti da retribuzione. Per Unicredit procedere con la chiusura delle filiali è un obiettivo importante per puntare alla crescita e al rafforzamento.

È possibile immaginare che i sindacati daranno immediatamente vita a un confronto che porterà a uscite potenzialmente calibrate sulle esigenze dei lavoratori che, al momento, non possono fare altro prendere nota della comunicazione della banca.

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