L’Unione Europea consiglia di non viaggiare con queste compagnie aeree

Maria Paola Pizzonia

13 Gennaio 2025 - 22:10

Un aggiornamento cruciale per viaggiatori attenti alla sicurezza: ecco chi non vola nei cieli europei.

L’Unione Europea consiglia di non viaggiare con queste compagnie aeree

L’Unione Europea ha recentemente aggiornato la sua “lista nera” delle compagnie aeree, garantendo uno strumento essenziale per la sicurezza dei viaggiatori. Questo elenco, stilato dall’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea (EASA), individua le compagnie che non rispettano gli standard richiesti per operare nei cieli europei. Nonostante l’aviazione sia oggi uno dei mezzi di trasporto più garantiti, la presenza di carenze gravi impone misure di controllo rigorose.

Più di 100 compagnie a rischio

L’aggiornamento include ben 129 compagnie aeree provenienti da 15 paesi. Di queste, un centinaio sono state inserite a causa di procedure di sicurezza insufficienti, mentre le altre hanno addirittura gravi criticità strutturali e operative. Tra queste ultime, spiccano 22 compagnie russe, bandite in blocco a seguito dell’invasione dell’Ucraina e delle conseguenti sanzioni internazionali, che hanno messo sotto pressione il sistema aeronautico nazionale. Le altre compagnie con problemi significativi includono:

  • Air Tanzania
  • Air Zimbabwe
  • Avior Airlines (Venezuela)
  • Blue Wing Airlines (Suriname)
  • Iran Aseman Airlines
  • Fly Baghdad e Iraqi Airways (Iraq).

Queste imprese aeree hanno preoccupanti lacune nelle infrastrutture tecniche e nei protocolli di sicurezza.

Paesi sotto la lente: i rischi globali

Oltre alle compagnie citate, l’UE monitora l’intero contesto aeronautico di specifici paesi ritenuti ad alto rischio. Tra questi figurano: Afghanistan, Angola, Armenia, Congo, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Guinea Equatoriale, Eritrea, Kirghizistan, Liberia, Libia, Sao Tomé e Principe, Nepal, Sudan. In molti di questi casi, la fragilità politica, l’instabilità economica o la mancanza di risorse tecniche rendono complicato garantire standard aeronautici adeguati.

Alcune, seppur non bandite completamente, possono operare nello spazio aereo europeo solo in condizioni molto specifiche. È il caso della nordcoreana Air Koryo, che può volare nell’UE esclusivamente con i modelli Tupolev TU-204, e della iraniana Iran Air, limitata nell’utilizzo dei Fokker F100 e dei Boeing 747-200.

La priorità è la sicurezza

L’elenco dell’UE è uno strumento cruciale per informare i cittadini sul livello di rischio associato a determinati operatori. Al di là dei numeri, questo aggiornamento è un richiamo all’importanza del rispetto degli standard condivisi nel trasporto aereo globale, un settore in cui la tutela non può mai essere compromessa.

Viaggiare in sicurezza è un diritto, non un privilegio. Sicuramente il progresso tecnologico ha reso l’aviazione un mezzo estremamente sicuro, ma rimane fondamentale vigilare e intervenire per ridurre i rischi. In un contesto globale sempre più connesso, questa “lista nera” è una misura di protezione, ma anche un segnale ai paesi e alle aziende che l’affidabilità deve essere sempre al primo posto.

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