Nel giorno in cui saranno diffuse le minute dell’ultima riunione del board, anche Bullard apre all’ipotesi di una riduzione del costo del denaro a stelle e strisce.
Se l’inflazione statunitense dovesse continuare a deludere, la Federal Reserve potrebbe decidere di tagliare il costo del denaro, anche nel caso in cui la crescita dell’economia dovesse confermarsi solida.
È quanto ha detto James Bullard, presidente della Federal Reserve Bank of St. Louis.
Forse, con l’incremento varato a dicembre, quando è stato deciso un rialzo di 25 punti base all’attuale 2,25-2,50%, “abbiamo un po’ esagerato”.
“Al momento i tassi sono a un livello adeguato, se le condizioni fossero anche solo leggermente restrittive lo direi”, ha detto nel corso di un’intervista a Bloomberg Television da Hong Kong.
Fed: Bullard, taglio tassi confermerebbe nostra credibilità
Nel corso del meeting di maggio, il chairman dell’istituto con sede a Washington ha confermato il costo del denaro poiché al momento non ci sono “particolari ragioni” per un taglio o una stretta sui tassi dei Fed Funds.
“Un aggiustamento al ribasso del costo del denaro, anche in presenza di un contesto economico positivo, potrebbe aiutare a confermare la credibilità del Fomc (Federal open market committee, ndr) nel perseguire l’obiettivo di portare l’inflazione verso il target” del 2%. Una contrazione, “potrebbe rappresentare un opzione interessante se l’inflazione dovesse continuare a deludere”.
Nell’ultima rilevazione, l’indice dei prezzi PCE (Personal Consumption Expenditures Price Index) ha messo a segno un +1,5% in versione completa e un +1,6% “depurato”, al netto cioè delle componenti più volatili (alimentari ed energia). A dicembre 2018 i due dati si attestavano rispettivamente all’1,8 e al 2 per cento.
Fed: anche Evans preoccupato da inflazione
L’apertura di Bullard fa il paio con quella del n.1 del Distretto di Chicago, Charles Evans, che qualche giorno fa si è detto preoccupato sulla capacità di centrare l’obiettivo di inflazione.
Per Evans, che come Bullard è membro votante del Fomc, anche nel 2019 l’indice dei prezzi al consumo potrebbe “deludere al ribasso”.
Fed: taglio tassi a fine anno? Queste le probabilità
Secondo le indicazioni in arrivo dai futures, gli investitori stimano che per una riduzione dei tassi a stelle e strisce sarà necessario attendere la fine dell’anno. Si tratta di una mossa che risulterebbe particolarmente gradita al presidente Trump, spesso polemico nei confronti della politica di normalizzazione portata avanti dai suoi vicini di casa a Washington.
Stando al CME FedWatch Tool, la probabilità di un taglio nei meeting di giugno, luglio e settembre è rispettivamente vista al 5, al 18 e al 37 per cento. Il dato sale al 48% nel caso di ottobre e supera i 65 punti percentuali a dicembre.
Fed: questa sera sono in calendario le minute
Questa sera è in calendario la pubblicazione delle minute dell’ultimo meeting del Fomc, quello del 30 aprile-1° maggio.
Al termine della prossima riunione, fissata per il 18-19 giugno, la banca centrale statunitense diffonderà anche le nuove proiezioni economiche.
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