Stati Uniti e Unione europea sono alle prese con due minacce – o almeno così percepite - provenienti dall’Asia. Il caso Nippon Steel e l’acciaio low cost made in China.
Risuonano i campanelli d’allarme nelle stanze del potere di Washington e Bruxelles. Stati Uniti e Unione europea sono infatti alle prese con due minacce – o almeno così percepite - provenienti dall’Asia. Entrambe riguardano il settore dell’acciaio. Per quanto riguarda gli Usa bisogna partire dall’agosto 2023, quando i direttori del produttore d’acciaio US Steel avevano annunciato che la società era sul mercato. Il rivale nazionale Cleveland Cliffs aveva subito tentato di acquistarla mettendo sul tavolo 7,3 miliardi di dollari: offerta respinta.
Dopo alcuni mesi, nel dicembre 2023, la US Steel aveva annunciato di aver accettato un’offerta di acquisizione da parte dell’acciaieria giapponese Nippon Steel dal valore di 14,1 miliardi di dollari. Inizialmente, la risposta politica di Democratici e Repubblicani all’intesa, finita nel mirino di lavoratori e sindacati, era stata stata piatta. Poi, durante un’udienza della Commissione per il commercio internazionale, nel gennaio 2024, il Ceo di Cleveland Cliffs, Lourenco Goncalves, aveva accusato pubblicamente US Steel di aver venduto a una società di proprietà straniera e di aver così messo a repentaglio la sicurezza nazionale.
A quel punto, i senatori della Pennsylvania e dell’Ohio, sia dem che repubblicani, hanno iniziato ad esprimere il loro disappunto per l’accordo. A marzo 2024, lo stesso presidente Joe Biden si era espresso contro l’intesa, annunciando un’indagine da parte del Committee on Foreign Investment in the United States. Ancora in corso nel momento in cui stiamo scrivendo. [...]
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