Gli Stati Uniti continuano a crescere e il Pil del terzo trimestre aumenta del 5,2%, ben oltre le stime. Tuttavia, la resilienza Usa comincia a mostrare segni di debolezza. Il motivo in un dato.
Novità dagli Usa, osservati speciali dai mercati e dagli analisti: nel terzo trimestre la crescita degli Stati Uniti è stata ancora più forte di quanto stimato, sottolineando la notevole resilienza dell’economia di fronte all’elevata inflazione e agli alti costi di finanziamento all’inizio di quest’anno.
Il Pil è aumentato a un tasso annuale del 5,2% da luglio a settembre, secondo la stima del Dipartimento del Commercio, pubblicata mercoledì 29 novembre. L’ultima previsione riflette un ritmo di crescita ancora più rapido rispetto all’incredibile tasso del 4,9% inizialmente stimato dal dipartimento.
Dopo un terzo trimestre così robusto, si prevede che l’economia statunitense crescerà a un ritmo molto più lento negli ultimi mesi dell’anno a causa di risparmi in diminuzione e tassi di interesse che restano ai massimi da 22 anni. Nella lettura del Pil, infatti, spicca un dato cruciale per capire che l’economia Usa non è poi così forte.
Usa, Pil a +5,2%. Ma la crescita non è così solida, ecco perché
La revisione al rialzo del Pil Usa è derivata dall’aumento degli investimenti fissi non residenziali, che comprendono strutture, attrezzature e proprietà intellettuale. La categoria ha evidenziato un aumento dell′1,3%, segnando comunque un netto calo rispetto ai trimestri precedenti.
Anche la spesa pubblica ha contribuito a rilanciare la stima del terzo trimestre, incrementando del 5,5% per il periodo da luglio a settembre. Tuttavia, le famiglie hanno aumentato i loro consumi a un tasso - ancora solido - del 3,6%, ma più basso della previsione iniziale al 4,0%. La spesa dei consumatori è cruciale perché rappresenta il 70% del Pil Usa.
La spesa dei consumatori sembra essersi notevolmente raffreddata all’inizio del quarto trimestre, con le vendite al dettaglio in calo per la prima volta in sette mesi in ottobre. Anche il mercato del lavoro si sta allentando. La crescita dell’occupazione è rallentata il mese scorso e il tasso di disoccupazione è salito al 3,9%, il massimo degli ultimi due anni.
Questo andamento della domanda ha alimentato l’ottimismo sul fatto che probabilmente la Federal Reserve non alzerà ancora i tassi di interesse, con i mercati finanziari che addirittura anticipano un taglio a metà del 2024.
© RIPRODUZIONE RISERVATA