Gli USA sono in vantaggio sulla Cina: ecco perché i nanochip impediscono l’invasione di Taiwan

Lorenzo Bagnato

28 Aprile 2023 - 13:48

Taiwan produce il 92% dei nanochip mondiali e la Cina fatica a recuperare. Gli USA ne approfittano, avvantaggiandosi contro Pechino.

Gli USA sono in vantaggio sulla Cina: ecco perché i nanochip impediscono l’invasione di Taiwan

Gli Stati Uniti stanno guadagnando terreno sulla Cina per quanto riguarda la produzione di nanochip. Questa tecnologia è necessaria per alimentare ogni prodotto digitale moderno, nonché le attrezzature militari avanzate. E, poiché la Cina spera di sfidare l’egemonia americana, dovrà prima risolvere il problema dei nanochip.

Al momento, la stragrande maggioranza dei nanochip viene prodotta nell’Asia orientale. Nello specifico, l’isola autonoma di Taiwan detiene il 92% della produzione complessiva, anche grazie alle loro attrezzature estremamente avanzate.

Il resto è prodotto in Corea del Sud, dove l’industria dei chip è dominata da Samsung.

Sia la Corea del Sud che Taiwan sono stretti alleati degli Stati Uniti, che forniscono anche i progetti e le attrezzature avanzate per costruire nanochip.

Grazie a questa alleanza, Taiwan e la Corea del Sud sono in grado di produrre chip da 3 nanometri, con l’intenzione di produrne di 2 nanometri entro il 2025. In confronto, la larghezza media di un capello umano è compresa tra 17.000 e 180.000 nanometri.

Gli Stati Uniti forniscono a Taiwan e alla Corea del Sud macchine per la litografia a ultravioletti estremi, attrezzature necessarie per fabbricare dispositivi così microscopici.

Anche la Cina ha cercato di entrare nel mercato dei nanochip. La sua SMIC (Semiconductor Industry in China), tuttavia, è indietro di circa cinque anni rispetto ai suoi equivalenti taiwanesi e coreani. In particolare, ora stanno iniziando a produrre chip a 7 nanometri, prodotti che Taiwan ha iniziato a realizzare nel 2018.

Il confronto con gli Stati Uniti

Parte del motivo per cui la Cina è in ritardo nella produzione di chip sono le politiche isolazioniste degli Stati Uniti contro Pechino.

Quelle stesse macchine a raggi ultravioletti estremi non vengono fornite alla Cina, che deve costruire chip con attrezzature meno avanzate. Inoltre, l’amministrazione Biden ha approvato nel 2021 un disegno di legge che vieta alle società americane di divulgare segreti industriali alla Cina.

Ciò impedisce alle società private come Nvidia di collaborare con aziende cinesi, costringendole a continuare a fare affidamento su Taiwan e Corea del Sud per i loro chip.

Fin quando la Cina sarà indietro in questa tecnologia, Taiwan sarà completamente al sicuro da un’invasione. Taiwan, infatti, fornisce alla Cina i chip di cui ha bisogno per l’equipaggiamento militare avanzato, e un’invasione interromperebbe tale flusso immediatamente.

Inoltre, la Cina dovrebbe affrontare anche l’esercito americano, il cui progresso tecnologico non ha eguali.

Secondo CNBC, gli esperti ritengono che la Cina colmerà il divario dei nanochip tra 10-15 anni. A quel punto, tuttavia, si prevede che l’età media della Cina raggiungerà i 45 anni. Una nazione fin troppo vecchia per impegnarsi in un’invasione straniera, figuriamoci in una guerra mondiale.

Per fare un confronto, si prevede che l’età media americana raggiungerà i 40 anni solo nel 2050, quindi la sua popolazione sarà molto più giovane di quella cinese.

Insomma, se da un lato la Cina non ha molto tempo rimasto per invadere Taiwan, dall’altro non potranno farlo finché non avranno risolto il problema della produzione di nanochip.

Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-04-28 13:32:25. Titolo originale: Insight: China is losing the chips war to the US, preventing a Taiwan invasion

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