Il blocco dell’economia innescato dal diffondersi del virus fa pensare che il prossimo report sulle nuove richieste di sussidio farà segnare un nuovo record. L’amministrazione Usa sta provando ad evitare la diffusione dei dati?
Per le richieste di sussidio è in arrivo uno scenario da incubo. A dirlo sono gli analisti di Goldman Sachs, secondo cui per il dato, che nell’ultima rilevazione hanno fatto segnare un rialzo di 70 mila a 281 mila unità, è in arrivo un aumento esponenziale a causa del blocco delle attività anche negli Stati Uniti.
Il livello comunicato ieri, che fa riferimento alla settimana al 14 marzo, è il maggiore dal 2 settembre 2017, quando l’indice delle nuove richieste di sussidio si era attestato a 299 mila unità.
L’incremento di 70 mila unità registrato dalle nuove richieste di sussidio di disoccupazione è il maggiore da quello messo a segno a seguito dell’arrivo dell’uragano Sandy nel 2012 e, in termini percentuali, rappresenta il peggioramento più consistente dal 1992.
Goldman Sachs, atteso balzo nelle nuove richieste di sussidio
Le nuove richieste nella settimana corrente, stima Goldman Sachs, dovrebbero far registrare un balzo – monstre a 2,25 milioni di unità.
Se la stima di Goldman Sachs dovesse rivelarsi corretta, il dato relativo le nuove richieste di sussidio nella settimana al 21 marzo si attesterebbe ad un livello più che triplo rispetto al picco di 695 mila unità fatto registrare nel 1982.
“Nell’ultima settimana, diversi Stati hanno registrato un incremento mai visto per le richieste di sussidio”, ha detto David Choi, economista di Goldman Sachs.
“Anche se è possibile che alcune richieste siano state anticipate – il che implicherebbe una crescita più contenuta nella settimana- o che il nostro campione sia distorto dal peso eccessivo verso quegli Stati in cui è stato registrato un aumento maggiore, le ipotesi più conservative indicano che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione supereranno quota un milione”.
Trump vuole bloccare i dati?
A sostegno delle stime di Goldman Sachs arriva l’indiscrezione, riportata dal New York Times, secondo cui l’amministrazione Trump avrebbe chiesto ai funzionari dei singoli Stati di evitare di diffondere aggiornamenti dettagliati relativi le nuove richieste di sussidio.
Membri del Dipartimento del Lavoro avrebbero inviato email ai responsabili dei singoli stati chiedendo di “fornire informazioni generali per descrivere il livello delle richieste” in attesa che sia il governo, giovedì prossimo, a diffondere il totale nazionale.
Secondo quanto dichiarato dal governatore della California, uno stato che in genere registra 2 mila richieste giornaliere, in tre giorni le nuove richieste si sono attestate a 190 mila unità.
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