Ecco perché il diritto naturale dovrebbe guidare il dibattito sulla maternità surrogata: una società senza regole è una barbarie.
Da giusnaturalista e, quindi, studiosa e cultrice del diritto naturale che - per spiegarlo in parole semplici ai non addetti ai lavori - è quella corrente giuridica che - diversamente dal diritto positivo - non riconosce all’uomo la potestà di legiferare su ciò che non accade “naturalmente” in natura (esempio: poiché in natura due esseri dello stesso sesso non possono procreare, nessun uomo potrà arrogarsi il diritto di legiferare in tal senso) la proclamazione del reato universale dell’utero in affitto mi vede perfettamente concorde.
E, come detto poc’anzi, queste per un giusnaturalista sono ragioni di “ordine superiore” alla svilente battaglia politica o ai bigottismi contrapposti agli avanguardismi. Non c’è, a parere di chi scrive, alcuna corrente politica che rappresenti il pensiero giusnaturalista fino in fondo perché ambo le sponde in realtà, come sempre accade in politica che di questo si nutre, strizzano l’occhio alle proprie truppe che devono vedere il sangue delle proprie ragioni coprire il selciato.
Un giusnaturalista si pone, per forma mentis e non per spocchia, al di sopra dello scontro politico e ragiona secondo i massimi sistemi.
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