I medici statunitensi ricordano alle autorità sanitarie che con i vaccini è necessaria la trasparenza: effetti collaterali inaspettati potrebbero indurre le persone a non tornare per la seconda dose
La popolazione dovrebbe essere informata dalle autorità sanitarie sugli effetti collaterali dei vaccini anti coronavirus. Lo hanno detto i medici della American Medical Association, preoccupati che le persone potrebbero non aspettarsi effetti secondari come febbre e dolori e, quindi, decidere di non ripetere la seconda iniezione.
Il problema dei vaccini di cui nessuno parla
Mentre tutti gli Stati del pianeta si apprestano ad organizzare al meglio le proprie strutture per distribuire in maniera efficiente i vaccini non appena saranno approvati, l’associazione dei medici statunitensi mette in guardia da un pericolo sottovalutato.
La dottoressa Sandra Fryhofer della AMA, nel corso di un incontro con la CDC, ha ricordato che i vaccini COVID-19 di Pfizer e Moderna necessitano di due dosi a persona a intervalli variabili.
Questo è un aspetto della vaccinazione che, per via della sua esperienza di medico curante, preoccupa la dottoressa: le persone potrebbero non tornare per la seconda dose perché scoraggiate da eventuali effetti secondari inaspettati provati in seguito alla prima iniezione.
Gli effetti collaterali dei vaccini anti COVID-19 “non sono una passeggiata”
I partecipanti ai test Moderna e Pfizer-BioNTech, riporta CNBC, hanno provato febbre, dolori al corpo, mal di testa, stanchezza e altri sintomi. Entrambe le aziende hanno ammesso che i loro vaccini potrebbero indurre sintomi riconducibili al COVID-19 leggero.
La maggior parte dei partecipanti ha detto che, benché i sintomi potessero risultare a tratti intensi, sono spariti dopo un giorno.
“È importante rendere i pazienti consapevoli che questa non sarà una passeggiata, ha detto Fryhofer, sapranno di aver ricevuto un vaccino. Non si sentiranno benissimo. Ma devono tornare per quella seconda dose”.
In caso contrario, la prima dose di vaccino andrà sprecata, perché nel paziente non si formerà l’immunità al coronavirus. E l’anno prossimo non saremo certo in una situazione in cui potremo permetterci di buttare via dosi di vaccino.
Per questo, ribadiscono i vertici della American Medical Association, i centri per il controllo delle malattie statunitensi devono essere trasparenti sugli effetti collaterali del siero. Un avvertimento che, forse, dovrebbe essere accolto anche dalle autorità italiane, che operano in un Paese in cui la diffidenza nei confronti dei vaccini è già fin troppo elevata.
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