Verbali Fed oggi: nessuna indicazione sul taglio dei tassi

Alessandro Nuzzo

21 Novembre 2023 - 21:16

Resi noti i verbali relativi all’incontro del Fomc dello scorso 1° novembre. Nessuna indicazione su quando inizierà il taglio dei tassi.

Verbali Fed oggi: nessuna indicazione sul taglio dei tassi

C’era grande attesa per la pubblicazione del report dell’incontro avvenuto lo scorso 1° novembre del Federal Open Market Committee (Fomc), l’organismo della Federal Reserve statinitense responsabile della politica monetaria degli Stati Uniti.

Alle 20 ora italiana sono stati resi noti i verbali che aiutano a far chiarezza sulle prossime mosse della banca centrale statunitense. Attenzione particolare ovviamente alla questione dei tassi di interesse, innalzati da un anno a questa parte, come in Europa, per far fronte all’inflazione e riportarla nei limiti stabiliti del 2%. Una politica aggressiva che ha dato i suoi frutti nel corso del 2023 tanto che a luglio è arrivato lo stop ad ulteriori aumenti e per due volte consecutive i tassi sono rimasti invariati in una fetta che va dal 5,25% al 5,50%. Purtroppo dai verbali dell’ultimo incontro di inizio mese emerge il fatto che il peggio per l’economia statunitense non è ancora passato. Troppo presto per iniziare a parlare di una discesa dei tassi.

Rialzi se i progressi sull’inflazione dovessero rivelarsi insufficienti

I dati sull’inflazione statunitense restano preoccupanti e lontani dalla soglia del 2%. Per questo motivo se i progressi dovessero rivelarsi insufficienti, ecco che la Fed sarebbe pronta ad innalzare ancora i tassi di interesse. Questo è quanto emerge dai verbali dell’incontro del Fomc dello scorso 1° novembre resi noti oggi.

Pericolo ulteriori aumenti e nessuna indicazione su quando potrà iniziare la discesa, ma anzi nel verbale viene indicato che i tassi resteranno alti necessariamente ancora per un po’ di tempo.

Altro dato importante è che tutti i membri della Fed sono d’accordo sul procedere con cautela applicando una politica restrittiva ancora per un po’. Negli ultimi 11 incontri i membri della Fed avevano preso le decisioni all’unanimità. Per questo oggi c’era grande attenzione anche su tale aspetto inserito nei verbali. Se qualcuno avesse dato segni di divergenza sarebbe potuto significare che presto la situazione poteva cambiare. Invece anche questa volta alla Fed sono tutti d’accordo nel proseguire con la linea aggressiva.

Il sentiment del mercato obbligazionario sembrava fiducioso sul fatto che entro la metà del 2024 ci sarebbero stati dei tagli ai tassi di interesse, forti di un’inflazione che sembrava rallentare. Purtroppo però leggendo i verbali di oggi le indicazioni evidenziano tutt’altro.

I recenti quadri economici mostrano dati contrastanti. Da un lato c’è il preoccupante rallentamento della crescita dei posti di lavoro con l’aggiunta di soli 150.000 occupati e un leggero aumento del tasso di disoccupazione al 3,9%. Dall’altro lato però i recenti numeri sull’inflazione avevano mostrato una decelerazione dell’indice dei prezzi al consumo con un aumento inferiore alle previsioni. Tali dati avevano illuso i mercati che i tagli dei tassi si sarebbero potuti verificare già a maggio 2024. Invece a quanto pare non sarà così.

Vedremo come reagiranno i mercati dopo la pubblicazioni dei verbali in cui non si vedono in pratica prospettive di un ritorno a breve tempo ad una condizione favorevole per il mercato finanziario.

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