Nonostante il prezzo dell’oro sia cresciuto già molto negli ultimi anni, potremo assistere a una nuova corsa verso l’alto? Potrebbe essere.
Sebbene il prezzo dell’oro abbia già registrato rialzi significativi, ci sono numerosi segnali che suggeriscono che la crescita potrebbe essere appena iniziata.
Il cambiamento nella politica della Federal Reserve, un possibile indebolimento del dollaro e un abbassamento del costo opportunità potrebbero spingere ancora più in alto il prezzo del metallo prezioso. Inoltre, l’aumento della domanda di ETF legati all’oro indica che gli investitori istituzionali condividono questa visione di crescita futura.
L’oro, con la sua reputazione di bene rifugio in tempi di incertezza, potrebbe davvero essere pronto a brillare ancora di più nei mesi e negli anni a venire.
Cosa ha spinto in alto il prezzo dell’oro negli ultimi anni?
Nel 2023 e 2024, l’oro ha visto una crescita notevole, trainata da una combinazione di fattori economici e geopolitici. In primo luogo, le tensioni globali, incluse le incertezze legate alle guerre commerciali, l’instabilità politica in alcune aree del mondo e i timori di una recessione globale, hanno spinto molti investitori a cercare un «bene rifugio», ruolo tradizionalmente ricoperto dall’oro.
In secondo luogo, le politiche delle banche centrali, in particolare la Federal Reserve, hanno contribuito ad alimentare la domanda di oro. Nonostante il dollaro si sia mantenuto relativamente stabile durante questi anni, come indicato dal Dollar Index (DXY), gli investitori hanno continuato ad acquistare oro. Questa tendenza è emersa in un contesto di tassi di interesse elevati sui titoli di stato americani. Durante gran parte del 2023, i rendimenti dei Treasury a 10 anni hanno oscillato intorno al 4-5%, ben al di sopra della media degli ultimi dieci anni.
Il fatto che il prezzo dell’oro sia aumentato nonostante un alto costo opportunità rappresentato dai rendimenti dei Treasury indica una domanda estremamente forte per il metallo prezioso.
Un nuovo scenario: la svolta della Federal Reserve
Ora, tuttavia, ci troviamo di fronte a un possibile cambiamento significativo. Alla recente conferenza di Jackson Hole, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha annunciato un cambiamento di politica monetaria. Nella sua dichiarazione, Powell ha chiarito che è «giunto il momento che la politica si adegui», annunciando un possibile taglio dei tassi di interesse previsto per il 18 settembre. Questo segnale, interpretato da molti come un’inversione di rotta della Fed, potrebbe portare a una svalutazione del dollaro, dato che un abbassamento dei tassi tende a rendere la valuta statunitense meno appetibile rispetto ad altre valute.
Se questo scenario dovesse concretizzarsi, gli investitori che acquistano oro in dollari vedranno una convenienza maggiore. L’oro viene comunemente scambiato in dollari a livello globale, quindi un calo del valore della valuta americana potrebbe spingere ulteriormente il prezzo dell’oro verso l’alto, rendendolo più accessibile per gli acquirenti internazionali. In aggiunta, con tassi di interesse più bassi, il costo opportunità di detenere oro diminuirà, rendendo l’investimento nel metallo ancora più attraente.
Come si comportano gli istituzionali?
Un altro indicatore che suggerisce che i rialzi dell’oro potrebbero essere appena iniziati è l’incremento della domanda di ETF legati all’oro. A livello globale, gli ETF sull’oro hanno registrato afflussi positivi per quattro mesi consecutivi, con tutte le regioni che hanno visto crescere la domanda.
Questo aumento della domanda di ETF è significativo, poiché riflette un interesse crescente da parte degli investitori istituzionali, che spesso utilizzano questi strumenti per diversificare i propri portafogli e proteggersi dalle turbolenze economiche.
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