Dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas in molti si sono interrogati sulla sicurezza aerea del Mediterraneo orientale e in Europa. È ancora sicuro viaggiare in aereo?
Il conflitto tra Israele e Hamas ha acceso il dibattito sulla sicurezza delle città europee. Come in altri momenti storici, quando gli atti di terrorismo hanno invaso le strade delle capitali europee, anche di fronte all’azione di singoli ci si domanda se è sicuro viaggiare.
A causa delle segnalazioni e dei falsi allarmi, l’Europa ha deciso di aumentare i controlli. È aumentato il livello di minaccia terroristica in tutto il continente e 9 Paesi dell’Unione, compresa l’Italia, hanno notificato alla Commissione la sospensione della libera circolazione prevista da Schengen contro il rischio di attentati dovuto alle tensioni in Medio Oriente.
Ci sono casi di allerta che hanno coinvolto musei, scuole e aeroporti. Per esempio il caso della reggia di Versailles, costretta a evacuare i visitatori a causa di un allarme bomba, ma anche gli aeroporti francesi di Nizza, Nantes, Lille, Lione, Tolosa e Beauvais. Stessi provvedimenti per l’aeroporto di Ostenda in Belgio, dove a Bruxelles solo due giorni fa l’attentatore Abdesalem Lassoued ha ucciso due persone, come ricorda Ansa.
È quindi normale domandarsi se è pericoloso viaggiare nei Paesi presi più di mira, storicamente, dagli attentati terroristici.
Viaggiare in Europa: ci sono rischi?
In Europa è cresciuta la tensione, in particolare dopo l’attacco ad Arras in cui è stato ucciso un insegnante (Francia), l’attentatore a Bruxelles (Belgio) e l’episodio del lancio di una bomba molotov contro una sinagoga a Berlino (Germania). A destare maggiore preoccupare non sono tanto le piazze e le strade, quanto le stazioni e gli aeroporti. Sono proprio questi che, in misura maggiore, hanno aumentato i controlli a fronte di diverse segnalazioni.
I falsi allarmi bomba in Europa hanno portato all’evacuazione in diversi aeroporti, per esempio in Francia sono stati Lille, Lione, Nantes, Tolosa e Beauvais ha subire un blocco prima di un lento recupero delle attività.
I rischi sono al momento bassi, ma non per questo inesistenti e le azioni di monitoraggio e rafforzamento della sicurezza sono state attivate. Non sembra esserci un nuovo allarme terrorismo, quanto più una psicosi da rischio.
L’allerta comunque è scattata anche altrove, come a Cipro e in Italia. La nostra penisola ha deciso di rafforzare gli obiettivi sensibili per il rischio di emulazione.
Sicurezza in Italia: quali sono le misure di massima sicurezza per l’allarme terrorismo
Come anticipato, l’Italia ha deciso di rafforzare le misure di sicurezza. Lo ha confermato la premier Giorgia Meloni, che ha parlato proprio di rischio emulazione. A partire dal 7 ottobre sono aumentati i monitoraggi per chi si muove da e verso Siria, Libia e Donbass. Il rischio, in questo caso, è il movimento dei combattenti. L’Italia sta monitorando 146 foreign fighters presenti sul territorio.
Cosa cambia per i cittadini con le nuove misure di sicurezza? Sono rafforzati i servizi di emergenza 112 e 118, con l’obiettivo di prestare maggiore attenzione al rischio attentati; aumentato il numero di vigilanti nei centri commerciali e negli uffici culturali (oltre 4 mila); controlli a campione alle frontiere terresti su auto e tir; intelligence a lavoro, anche nelle carceri e molto altro. Tra le novità: droni anti-drone per prestare attenzione allo spazio aereo nazionale.
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