Volkswagen ha pubblicato i risultati finanziari del primo trimestre 2025: tutti i numeri e le sfide, dai dazi al mercato delle auto elettriche. Utili crollano, ma con segnali di ripresa.
Il colosso automobilistico tedesco Volkswagen ha segnalato un calo sostanziale degli utili del primo trimestre.
I risultati arrivano in un momento in cui le case automobilistiche si trovano ad affrontare un clima di pesante incertezza a causa degli attuali dazi sulle auto imposti dal presidente degli Stati Uniti.
È noto che il settore è estremamente vulnerabile alla politica commerciale altalenante di Trump, soprattutto data l’elevata globalizzazione delle catene di approvvigionamento e la forte dipendenza dalle attività manifatturiere del Nord America.
Il gigante auto ora si aspetta un utile operativo annuo nella fascia più bassa delle sue previsioni e si presenta così come l’ultima casa automobilistica ad abbassare le sue stime. Il settore automotive, già pressato dai costi e dalla concorrenza, è oggi completamente in balia dell’incertezza tariffaria. Per questo, Volkswagen ha evidenziato previsioni di crescita più deboli per il futuro.
Volkswagen: i numeri del primo trimestre 2025. Luci e ombre per il colosso
La più grande casa automobilistica europea ha dichiarato un utile operativo pari a 2,9 miliardi di euro nei primi tre mesi dell’anno, con un tonfo del 37% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’utile netto è affondato del 41% a 2,19 miliardi.
Volkswagen ha registrato un fatturato di 77,6 miliardi di euro nel primo trimestre, in aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. L’azienda ha citato l’aumento delle vendite di veicoli nei mercati al di fuori della Cina come fattore trainante di tale incremento.
Già in una dichiarazione ad hoc del 9 aprile, la società aveva riconosciuto che il risultato preliminare del primo trimestre si era discostato significativamente dalle aspettative degli analisti, che si attestavano intorno ai 4 miliardi di euro.
Volkswagen ha venduto 2,1 milioni di veicoli nei primi tre mesi dell’anno, lo 0,9% in più rispetto allo stesso periodo del 2024. Nel primo trimestre gli ordini di veicoli nell’Europa occidentale sono aumentati del 29% rispetto all’anno precedente. Degna di nota la performance europea dei veicoli elettrici: +64% venduti rappresentano attualmente un quinto del portafoglio.
Tuttavia, anche questa è una sfida. Le vendite di auto elettriche a batteria, più che raddoppiate in Europa nel primo trimestre, hanno pesato sui margini, ha affermato Volkswagen, a dimostrazione delle difficoltà che le case automobilistiche tradizionali incontrano nell’ottenere dai veicoli elettrici il tipo di profitti di cui hanno a lungo beneficiato per le auto con motore a combustione.
“Come previsto, il Gruppo Volkswagen ha avuto un inizio di anno fiscale altalenante”, ha affermato in una nota Arno Antlitz, direttore finanziario e direttore operativo del Gruppo Volkswagen.
“Data l’attuale situazione economica globale instabile, è ancora più importante concentrarsi sulle leve sotto il nostro controllo. Ciò significa integrare la nostra vasta gamma di prodotti con una base di costi competitiva, in modo da garantire il successo anche in mercati globali in rapida evoluzione”, ha aggiunto.
Guardando al futuro, Volkswagen ha affermato di aspettarsi che il ritorno operativo sulle vendite, il flusso di cassa netto e la liquidità netta si collochino nella fascia bassa delle previsioni annuali, citando l’incertezza politica, le crescenti restrizioni commerciali e le normative sulle emissioni.
Effetto dazi e non solo: Volkswagen e le altre aziende auto sono in allarme
I riflettori del settore automotive sono tutti puntati sulle tariffe. Martedì 29 aprile Trump ha firmato un ordine esecutivo per allentare alcuni dazi sulle auto, fornendo un po’ di sollievo al settore globale.
Le tariffe del 25% sui veicoli importati negli Stati Uniti continueranno, ma le nuove misure mirano a ridurre il livello complessivo dei dazi sulle importazioni di veicoli che erano il risultato di imposte separate, come tariffe aggiuntive del 25% su acciaio e alluminio, “sommate” l’una all’altra.
In base all’ultimo ordine della Casa Bianca, le tariffe aggiuntive del 25% sui ricambi auto, previste per il 3 maggio saranno in vigore, ma i veicoli sottoposti all’assemblaggio finale negli Stati Uniti potranno beneficiare di rimborsi parziali su tali imposte per due anni.
Intanto, Mercedes-Benz, i cui utili prima di interessi e tasse sono calati del 41% nel trimestre, ha ritirato del tutto le sue previsioni per l’anno, affermando che una guerra commerciale persistente avrebbe colpito i margini.
Stellantis e General Motors hanno inoltre sospeso le previsioni per l’anno, e Volvo Cars, una delle case automobilistiche europee più esposte ai dazi statunitensi, poiché la maggior parte delle auto che vende lì sono importate dall’Europa, ha ritirato le sue previsioni per i prossimi due anni.
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