Voluntary disclosure 2017: il modello di domanda definitivo pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Ecco novità e indicazioni su come fare domanda e sul calcolo delle imposte.
Voluntary disclosure 2017: a partire dal 7 febbraio è possibile presentare domanda e sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile scaricare il modello per la presentazione della domanda di collaborazione volontaria. Il modello approvato e pubblicato online dall’Agenzia delle Entrate contiene le novità previste dal Decreto Fiscale 193/2016 con il quale sono stati riaperti i termini di presentazione delle domande, a partire dal 7 febbraio 2017 e fino al 31 luglio 2017.
Nel modello voluntary disclosure 2017 è possibile prendere visione delle sezioni che il contribuente dovrà compilare ai fini dell’adesione alla procedura di conciliazione per somme non dichiarate e sulle quali si è concretizzata un’evasione fiscale.
La domanda e il modello di voluntary disclosure bis per l’anno 2017 dovranno essere presentati all’Agenzia delle Entrate a partire dal 7 febbraio ed entro il 31 luglio 2017, pena l’impossibilità di aderire alla procedura. Le istanze dovranno essere presentate in modalità telematica autonomamente o tramite l’ausilio di intermediari abilitati.
Quali sono le novità e quali le sezioni da compilare nel modello di domanda di voluntary disclosure 2017 pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate?
Confermata l’estensione della procedura di conciliazione anche per i contanti interni non dichiarati e sui quali si è quindi sostanziata evasione fiscale. Per i contanti interni si pagheranno normalmente le tasse, e non un forfait del 35% come precedente annunciato.
Ulteriore novità è che il calcolo delle imposte da pagare e da indicare nel modello dovrà essere effettuato dal contribuente, non più dall’Agenzia delle Entrate. Chi presenterà richiesta di voluntary 2017 a partire dal 7 febbraio 2017 dovrà applicare autonomamente a beni e capitali le imposte dovute, con la previsione di sanzioni per chi omette di versare il dovuto.
La procedura di emersione dei capitali non dichiarati segue le stesse regole della prima edizione: il contribuente dovrà pagare tutte le tasse evase ma con uno sconto su sanzioni e interessi di mora. Inoltre, il condono penale: con l’adesione alla voluntary disclosure 2017 e presentando il modello entro il 31 luglio 2017 non si verrà puniti per reati penali connessi all’evasione (fatta esclusione per quelli più gravi).
Il modello di domanda compilato dal contribuente o da intermediari abilitati potrà essere presentato, come abbiamo già affermato, a partire dal 7 febbraio e fino al 31 luglio 2017; la voluntary disclosure bis riguarderà i reati fiscali compiuti entro il 30 settembre 2016.
Ecco tutti i dettagli e le informazioni utili sulla voluntary disclosure 2017: modello, come fare per presentare domanda, il calcolo delle imposte da pagare e le regole per la dichiarazione dei contanti interni. Nell’articolo anche il modello da scaricare e visionare.
Voluntary disclosure 2017: modello, domanda e calcolo imposte
Online il modello voluntary disclosure 2017 con il quale sarà possibile presentare domanda a partire dal 7 febbraio 2017. Si tratta del modello di domanda pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate con la quale i contribuenti potranno prendere visione dei dati e informazioni da predisporre ai fini dell’adesione alla procedura rivolta ai contribuenti che hanno omesso di versare imposte e tributi su capitali detenuti all’estero e su beni e contanti nazionali al 30 settembre 2016.
La versione definitiva del modello di domanda è stata pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate il 2 gennaio 2017 e a partire dal 7 febbraio è ufficialmente aperta la fase di presentazione delle istanze. I contribuenti che decideranno di avvalersi della procedura di collaborazione volontaria con il Fisco possono scaricare il modello e prendere visione delle sezioni da compilare.
La voluntary disclosure 2017, si ricorda, è stata introdotta con il Decreto Fiscale 193/2016. Come è composto il modello dell’Agenzia delle Entrate, come fare domanda e quale la procedura per il calcolo delle imposte da pagare? Ecco tutti i dettagli.
Voluntary disclosure 2017: modello e domanda
Come abbiamo già anticipato, la voluntary disclosure 2017 riguarda le violazioni commesse entro il 30 settembre 2016. Le domande possono essere presentate a partire dal 7 febbraio 2017 e i termini di scadenza per la presentazione delle istanze sono il 31 luglio 2017 per le richieste di adesione e il 30 settembre 2017 per la presentazione della documentazione integrativa.
Il modello ufficiale di voluntary disclosure 2017 è stato reso disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate il 2 gennaio 2017 e finalmente arrivano i dettagli relativi all’avvio della presentazione delle domande con il nuovo modello.
La domanda deve essere presentata per via telematica.
Ecco il modello di voluntary disclosure 2017 da scaricare per prendere visione delle novità e delle informazioni che i contribuenti dovranno inserire per presentare domanda.
Come si può osservare, oltre ai dati identificativi del contribuente e del professionista, il nuovo modello ha predisposto una sezione contenente la dichiarazione che l’origine dei contanti e dei valori non deriva da condotte ascrivibili a reati diversi da quelli tributari. In ogni caso, l’autodichiarazione dovrà essere accompagnata da un atto notorio, soprattutto per quel che riguarda i contanti o i valori nazionali.
Come abbiamo precedentemente affermato, i contribuenti potranno presentare istanza da subito, avvalendosi del nuovo modello di voluntary disclosure. Per coloro che avessero già presentato domanda utilizzando il vecchio modello sarà obbligato inviare anche la nuova domanda, barrando la casella che indica se si è già presentata l’istanza. Inoltre, il nuovo modello 2017 prevede che i contribuenti o professionisti che vorranno ricevere comunicazioni sulla regolarità della procedura tramite pec dovranno specificarlo nella sezione di riferimento.
La Sezione V del modello di voluntary disclosure 2017 è stata ampliata con le caselle relative alle maggiori imposte, interessi, sanzioni, addizionali, contributi di solidarietà, Ivie e Ivafe.
Il modello dovrà essere presentato esclusivamente in modalità telematica, tramite i servizi dell’Agenzia delle Entrate, autonomamente o con il supporto di un intermediario abilitato.
Una delle importanti novità introdotte dalla nuova voluntary 2017 è la possibilità di adesione anche per contanti e valori nazionali sui quali si è concretizzata evasione fiscale. Al contrario, non possono aderire alla voluntary disclosure tutti i contribuenti per i quali è stato già notificato un avviso di accertamento da parte del Fisco per conti illegalmente detenuti all’estero e per chi ha beneficiato della voluntary 2015/2016. Ecco regole e procedure per la presentazione del modello di domanda.
Voluntary disclosure 2017: modello di domanda per contante interno
Con il Decreto Fiscale 193/2016 è stata prevista la possibilità di dichiarare e regolarizzare contanti e valori detenuti in cassette di sicurezza e sui quali si è quindi maturato un reato di evasione. Come funzionerà la procedura in questo caso e come compilare il modello di domanda?
Nella sezione emersione della bozza di modello pubblicata dall’Agenzia delle Entrate è stata inserita la casella “nazionale” ma i contribuenti che presenteranno richiesta di adesione per la voluntary disclosure sul contante interno dovranno seguire una procedura specifica: l’apertura della cassetta e l’inventario dei beni contenuti dovranno esser fatti alla presenza di un notaio.
Il contribuente sarà chiamato ad autodichiarare che i beni posseduti non derivano da reati: esclusa la possibilità che a certificare la legalità di contanti o beni preziosi siano banche o enti statali, come invece annunciato in precedenza.
Gli importi detenuti nelle cassette di sicurezza dovranno essere versati e i professionisti che assistono i contribuenti dovranno segnalare gli importi ai fini di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo. Questa procedura dovrà essere seguita da ulteriore dichiarazione sulle modalità di acquisizione dei contanti.
Per la voluntary disclosure 2017 al contante interno verrà richiesto il pagamento di tutte le tasse e imposte dovute: non è stata ufficializzata l’annunciata applicazione di un forfait del 35% sull’importo per regolarizzare beni e contanti. Per chi dichiara il falso è previsto il carcere da 18 a 6 anni.
Ma in che misura verranno applicate le imposte e come fare per calcolare l’importo da pagare? Ecco il dettaglio sulle modalità di pagamento e sul calcolo delle imposte da pagare per l’adesione alla voluntary disclosure 2017.
Voluntary disclosure 2017: il calcolo delle tasse da pagare
Una delle novità della voluntary disclosure 2017 è che i contribuenti dovranno procedere con il calcolo delle tasse da pagare in maniera autonoma.
Differentemente da quanto previsto per la voluntary 2015, non sarà l’Agenzia delle Entrate a calcolare l’importo da pagare e da inserire nel modello di domanda: è previsto un meccanismo di autotassazione, con sanzioni per chi versa meno o non paga l’importo dovuto.
Come calcolare le tasse da pagare?
Si dovranno pagare le imposte dovute in caso di regolare dichiarazione dei beni detenuti: su contanti e valori nelle cassette di sicurezza si applicherà l’imposta Irpef, ovvero la tassazione per aliquote proporzionali all’ammontare dei redditi.
Per i capitali all’estero la base imponibile si applica invece sui rendimenti: in pratica, sul denaro detenuto su un conto all’estero, si pagherà lo 0,5% per omessa dichiarazione e il 27% annuale di tassazione sul rendimento.
Per i contribuenti che ometteranno di versare l’importo dovuto o che verseranno una cifra minore a quella prevista, saranno applicate sanzioni pari al 3% o al 10% se si superano le soglie del 10% per errori formali e del 30% per gli altri. Per chi invece dovesse versare più di quanto dovuto, scatta la possibilità di utilizzare l’eccedenza in rimborso o in compensazione con le successive dichiarazioni.
Le imposte per la voluntary disclosure 2017 dovranno essere pagate in un’unica soluzione, entro il 30 settembre 2017, oppure in tre rate mensili di pari importo, di cui la prima dovrà essere pagata sempre entro settembre.
Per calcolare l’imposta Irpef da pagare, potrebbe interessarti: IRPEF: calcolo, scaglioni, aliquote e chi deve pagarla
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