Wall Street, è la fine dei “Magnifici 7”?

Violetta Silvestri

5 Agosto 2024 - 16:30

Cosa sta succedendo alle preziose azioni dei Magnifici 7, in declino da settimane? A Wall Street è in scena la fine del loro sorprendente valore? Un’analisi.

Wall Street, è la fine dei “Magnifici 7”?

I “Magnifici 7” non dominano più i guadagni di Wall Street in questi giorni concitati in Borsa: sta iniziando la fine del potere dei colossi tech?

La domanda è lecita e agita gli investitori nelle ultime settimane, nelle quali sono emersi timori sull’eccessiva valutazione di alcuni giganti tecnologici che finora hanno alimentato euforia. In più, la giornata dei mercati del 5 agosto rischia di diventare simbolica del fallimento, con le perdite nei titoli delle 7 società regine dei mercati che sommate stanno per sancire la cancellazione di 1.000 miliardi di dollari di valore.

Quando a fine 2022 - un anno cominciato con la guerra in Ucraina - l’entusiasmo per la sorprendente novità dell’Intelligenza Artificiale è diventato più evidente, alcuni titoli azionari selezionati hanno iniziato a mostrare segni di vita.

I “Magnifici Sette”, il gruppo delle più preziose aziende quotate Meta, Amazon, Microsoft, Alphabet, Apple, Tesla e la star assoluta, il produttore di microchip Nvidia hanno quindi preso il sopravvento a Wall Street.

Il rally è continuato nel 2023 con i prezzi delle azioni delle sette società in aumento in media del 111% nell’anno. Per Nvidia, la crescita è stata ancora più spettacolare: il titolo ha guadagnato il 240% tra gennaio e dicembre.

Nelle ultime settimane, però, le azioni hanno iniziato a subire vendite spettacolari. Trimestrali in parte deludenti, sopravvalutazione, incertezza economica globale e scetticismo sul reale e repentino ritorno in profitti con l’IA hanno spento in parte la luce dei “Magnifici 7”. È davvero la fine del successo? Un’analisi.

“Magnifici 7” verso il declino? Cosa sta succedendo

I titoli dei Magnifici 7 hanno subito il peggior calo giornaliero dal lancio di ChatGPT nella seduta del 31 luglio. Nelle due settimane dal 10 al 24 luglio, i sette titoli sono scesi di oltre il 10%, ritrovandosi per la prima volta in oltre un anno e mezzo saldamente in territorio di correzione.

In quel periodo, la capitalizzazione di mercato complessiva delle sette società ha perso un valore totale di oltre 1,7 trilioni di dollari. E da allora le cattive notizie sono continuate.

La seduta di lunedì 5 agosto è iniziata come un incubo a Wall Street: Nvidia è crollata del 9% dopo aver cominciato la sessione già in ribasso di oltre il 23% rispetto al suo massimo recente. Apple ha perso l′8% dopo che la Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha dimezzato la sua partecipazione nel produttore di iPhone. Nelle prime contrattazione, il Nasdaq ad alto contenuto tecnologico viaggia in profondo rosso.

Cosa succede nelle ultime settimane al promettente settore tech? Sembra che il catalizzatore di questa svendita siano stati i risultati trimestrali di alcune delle aziende in questione secondo diversi analisti.

Anna Rathbun, Chief Investment Office di CBiz Investment Advisory Services, ha commentato che gli investitori, che avevano alimentato il clamore legato all’intelligenza artificiale trimestre dopo trimestre per oltre un anno, ora si attendevano un ritorno quantitativo per i miliardi di dollari investiti nell’IA che non è emerso.

La svendita è iniziata in seguito all’ultimo round di utili di Tesla e di Alphabet, la società madre di Google, la prima delle sette a pubblicare i risultati.

Tesla era già scivolata in fondo al gruppo negli ultimi trimestri e il suo rapporto sugli utili non aveva fatto molto per migliorare le prospettive del titolo. Ha registrato un calo del 40% dei profitti, facendo scendere le sue azioni di oltre il 12%: il calo più grande in un giorno quest’anno.

D’altro canto, Alphabet ha superato le aspettative in termini di crescita dei profitti e delle vendite, ma i ricavi pubblicitari di YouTube non sono stati così forti come previsto o sperato. I segnali che l’investimento aggressivo nell’IA potrebbe richiedere più tempo del previsto per dare i suoi frutti hanno peggiorato il sentiment.

Nemmeno Nvidia è rimasta immune alle vendite. Sebbene le sue azioni abbiano registrato una certa ripresa questa settimana dopo che la rivale AMD ha riportato solidi risultati, il titolo ha perso più del 20% del suo valore nelle ultime settimane rispetto al massimo storico raggiunto a metà giugno, collocandosi in “territorio ribassista”.

Sarà la Fed a salvare - o condannare - i “Magnifici 7”?

Tutto questo caos azionario riporta in primo piano il ruolo della Federal Reserve statunitense.

Dopo aver rinviato per gran parte dell’anno il taglio dei tassi di interesse a causa del contesto inflazionistico e di un’economia relativamente resiliente, la situazione sta cambiando.

Come ampiamente previsto, la Fed ha deciso di non tagliare i tassi a luglio, ma si prevede che procederà con una riduzione del costo del denaro, ancora a livelli elevati al 5,50%, a settembre.

In effetti, secondo lo strumento FedWatch del CME, i trader hanno stimato una probabilità prossima al 100% di una riduzione dei tassi a settembre. Intanto, però, c’è chi ora dubita nella capacità della banca centrale di evitare una recessione. Dati economici più deboli stanno diffondendo il panico di un rallentamento che la Fed non può fermare in tempo. Da qui, la grande svendita del lunedì nero di agosto.

Con un taglio dei tassi, comunque, gli investitori potrebbero guadagnare fiducia e far fluire il denaro dal paniere di azioni delle “Magnifiche 7” a un mercato più ampio.

C’è anche la possibilità che i segnali di un rallentamento dell’economia e le prospettive di minori utili aziendali possano indurre gli investitori a ritrattare, adottando un atteggiamento di attesa e osservazione a margine.

Il sollievo sia per i consumatori che per le piccole aziende dovuto ai tassi di interesse più bassi potrebbe richiedere del tempo per tradursi nell’attività quotidiana, ma la speranza che questo sollievo arrivi presto sarà sufficiente a cambiare il sentiment degli investitori nei confronti di [alcune] coorti del mercato, ha concluso nella sua riflessione l’analista Aidan Donnelly.

Quindi, è game over per i “Magnifici 7”, se i trader guardano altrove? A Wall Street tutto può ancora accadere.

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