Se Wuhan festeggia la fine di due mesi di isolamento, la Cina resta in allerta per una possibile nuova ondata di coronavirus. Un’altra città, infatti, sta attuando il lockdown. L’epidemia non è finita nella nazione asiatica?
La Cina festeggia la fine dell’isolamento di Wuhan, dove la pandemia di coronavirus è partita più di due mesi fa. La grande nazione asiatica, però, resta in piena allerta per rischi concreti del diffondersi di nuovi focolai.
La città può finalmente dirsi libera dall’incubo del virus. Ma un’altra sta appena entrando nella modalità lockdown. E si parla di nuovi focolai.
L’immenso Paese dell’Asia, quindi, non è ancora esente da contagi e adesso il pericolo arriva da un piccolo centro del Nord, ai confini con la Russia.
Cosa sta succedendo in Cina? Il coronavirus è sconfitto o no?
Wuhan esce dal blocco, ma un’altra città è in lockdown. Che succede?
Non c’è pace per la Cina sul fronte coronavirus. Il Paese sta finalmente uscendo da una crisi sanitaria senza precedenti, liberando Wuhan da un duro isolamento durato più di due mesi.
Questo fatto positivo, però, si accompagna a nuove preoccupazioni: ora il pericolo arriva dal Nord, in uno dei tratti del lungo confine con la Russia. Qui tutte le attenzioni sono puntate su una piccola cittadina, Suifenhe.
Con 60.000 abitanti e la sua posizione geografica strategica per l’accesso a Vladivostok, questa città non è più considerata sicura al fine della lotta alla COVID-19.
In sole 24 ore, infatti, circa 10 giorni fa si sono registrati 25 casi di positività al coronavirus provenienti dalla provincia settentrionale di Heilongjiang, dove si trova la cittadina.
Tanto è bastato per far scattare un nuovo lockdown, proprio simile a quello imposto a Wuhan. Per i residenti di Suifenhe, quindi, è partito l’ordine di restare in casa e l’obbligo di limitare al massimo gli spostamenti. Solo una persona a famiglia potrà uscire ogni tre giorni per ragioni di necessità.
La cittadina conta circa 400 positivi alla COVID-19, con un incremento dovuto all’importazione del virus dalle frontiere russe.
Scongiurare scenari simili a quelli della provincia di Hubei è prioritario per la Cina, considerando anche la mancanza di ospedali di qualità nella cittadina appena messa in isolamento.
La situazione in Cina: l’incubo coronavirus è davvero finito?
La Cina sta iniziando a tornare alla normalità. La paura di ricadere nella morsa del virus, però, è davvero elevata. Per questo, la Cina sta mantenendo rigidi protocolli di screening, preoccupata per qualsiasi ripresa delle infezioni da portatori di virus che non presentano sintomi e da viaggiatori infetti che arrivano dall’estero.
Intanto, Wuhan sta lentamente tornando alla normalità, con le persone ufficialmente autorizzate ad entrare in città dal 28 marzo, anche se permangono restrizioni. I residenti sono stati invitati a non lasciare la provincia di Wuhan o Hubei, e anche il loro quartiere, se non in caso di assoluta necessità.
I centri commerciali sono stati riaperti il 30 marzo. Lunghe code, con rigorose distanze di un metro, si sono formate nei supermercati mentre alcuni residenti hanno approfittato del clima più caldo per riprendere i loro giochi e balli all’aperto.
Il coronavirus corre veloce e senza avvertimenti. Per questo la notizia della riapertura di Wuhan è positiva per la Cina, ma la cautela continua a dominare. Il nuovo lockdown è un segnale.
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