Il passaggio in zona gialla sembra cosa praticamente certa per alcuni territori, a partire da Friuli-Venezia Giulia e provincia di Bolzano: vediamo da quando potrebbe scattare e i dati sui ricoveri.
L’Italia è ancora tutta in zona bianca. Ma in attesa delle nuove misure allo studio del governo - dal super green pass all’obbligo di terza dose per i sanitari - alcune Regioni si avvicinano sempre più all’ingresso in zona gialla. E non solo, perché per alcuni territori si inizia a parlare del rischio di un passaggio in arancione se non addirittura in rosso entro Natale.
Il Friuli-Venezia Giulia ha già raggiunto dati da zona gialla, anche se il passaggio non è ancora avvenuto ma potrebbe essere stabilito per la settimana del 29 novembre. Rischia grosso anche Bolzano. Dati preoccupanti pure per Calabria, Lazio, Liguria e Marche.
I dati da considerare sono quelli rilasciati da Agenas e aggiornati al 21 novembre. L’incidenza settimanale in Italia si attesta a 109,76 casi ogni 100mila abitanti, ma con importanti differenze regionali. Così come accade per i ricoveri in terapia intensiva e nei reparti Covid ordinari. Vediamo i dati e quali Regioni rischiano la zona gialla.
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Quando scatta la zona gialla
La zona gialla scatta nel momento in cui vengono superati i valori prefissati per tre parametri. Innanzitutto un’incidenza superiore ai 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Poi l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva a livello regionale superiore al 10%.
Il terzo parametro da considerare è quello dei ricoveri ordinari Covid: si passa in giallo se si supera il 15% dei posti letto occupati. In caso di passaggio dal bianco al giallo le differenze sono poche: ritorno delle mascherine all’aperto e limitazioni per il numero di posti a sedere occupabili al ristorante. Il passaggio in zona arancione scatta invece con un’incidenza superiore ai 150 casi settimanali, terapie intensive sopra il 20% e ricoveri ordinari sopra il 30%.
I dati su ricoveri e terapie intensive Regione per Regione
A livello nazionale i posti occupati in terapia intensiva sono il 6% del totale mentre nei reparti ordinari siamo all’8%. Vediamo i dati Regione per Regione, considerando che la prima cifra riguarda le rianimazioni (il giallo scatto al 10%) e la seconda le aree mediche (limite al 15%):
- Abruzzo 4% - 7%
- Basilicata 1% - 6%
- Calabria 6% - 12%
- Campania 5% - 8%
- Emilia-Romagna 6% - 7%
- Friuli-Venezia Giulia 15% - 17%
- Lazio 9% - 10%
- Liguria 9% - 7%
- Lombardia 4% - 10%
- Marche 8% - 7%
- Molise 3% - 5%
- Bolzano 8% - 16%
- Trento 7% - 8%
- Piemonte 4% - 5%
- Puglia 3% - 5%
- Sardegna 5% - 3%
- Sicilia 5% - 9%
- Toscana 7% - 5%
- Umbria 6% - 7%
- Valle d’Aosta 3% - 8%
- Veneto 6% - 5%
Quali Regioni rischiano la zona gialla e da quando
Nell’immediato c’è una Regione che vede il passaggio in zona gialla davvero vicino: parliamo del Friuli-Venezia Giulia, dove i limiti sono già stati oltrepassati sia per i ricoveri in area medica che in terapia intensiva. I dati decisivi, comunque, saranno quelli del giovedì e l’ufficialità arriverà solo venerdì: considerando l’attuale trend è difficile evitare la zona gialla dal 29 novembre.
Spera invece la provincia di Bolzano che ha superato la soglia per i ricoveri ma ha ancora un margine del 2% sulle rianimazioni: in questo caso il passaggio in zona gialla potrebbe anche essere rinviato a inizio dicembre, ma decisivi saranno i dati dei prossimi giorni.
Preoccupano anche i dati della Calabria che si avvicina a entrambe le soglie ma ancora con un margine tale da far pensare a un passaggio in giallo non prima di qualche settimana. Sotto le soglie ma in aumento anche il trend del Lazio: anche in questo caso, comunque, il passaggio non dovrebbe essere immediato.
Aumentano i ricoveri anche in Liguria (+1% sia in area medica che in terapia intensiva in un giorno), ma anche in questo caso le soglie sono ancora abbastanza lontane. Discorso molto simile per le Marche: anche per questo territorio il rischio della zona gialla non dovrebbe essere immediato.
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