La zona rossa in Italia resterà anche dopo Pasqua? Il Governo Draghi lavora su un nuovo decreto, con misure e restrizioni valide dal 6 aprile.
Il Governo Draghi è al lavoro sulle misure restrittive da inserire nel nuovo decreto in vigore dal 6 aprile: le restrizioni, le zone rosse e arancioni potrebbero essere confermate per un’altra settimana, nonostante il possibile passaggio di alcune Regioni da una fascia a un’altra sulla base dei dati del monitoraggio di venerdì.
Anche dopo Pasqua, quindi, potrebbero essere confermate le attuali chiusure, ma con qualche allentamento per quanto riguarda le scuole. L’ipotesi è la riapertura, anche in zona rossa, almeno degli asili nido, delle materne e delle elementari. Nessuna decisione è ancora stata presa, ma il premier Draghi ha assicurato che la priorità è la riapertura delle scuole.
Potremmo dire addio alla zona rossa dopo Pasqua? Ecco quali sono le prime anticipazioni sul nuovo decreto Draghi e cosa dobbiamo aspettarci dal 6 aprile.
Zona rossa dopo Pasqua? Le ipotesi dopo il 6 aprile
La cabina di regia e il Governo sono al lavoro per definire il nuovo decreto che entrerà in vigore dal 6 aprile. L’ipotesi è quella di prolungare per un’altra settimana o 10 giorni le restrizioni attuali - come ha riferito il ministro Franco ad Adnkronos - per non compromettere la discesa della curva e l’andamento della campagna vaccinale.
Tuttavia, il presidente del Consiglio ha riunito i vertici del Cts e il ministro della Salute Roberto Speranza per chiarire il capitolo scuola, con l’ipotesi di riapertura dopo Pasqua per asili, materne e scuole primarie. Anche nelle sue dichiarazioni odierne in Senato, Draghi ha ribadito come la scuola sarà la prima istituzione a riaprire: è necessario pianificare già dopo Pasqua il rientro nelle classi almeno per i più piccoli.
Da un lato c’è il fronte degli aperturisti che guardano al modello francese che prevede un lockdown, ma con le scuole aperte; mentre dall’altro lato ci sono i rigoristi che ricordano la situazione tedesca, dove con l’apertura delle scuole i contagi sono tornati a salire e il paese è ripiombato in un lockdown duro.
La certezza è che prima di allentare le restrizioni “bisogna attendere che le misure in atto facciano sentire i loro effetti e cristallizzarli, magari spostando più avanti il loro termine”, come spiegano fonti vicine al Governo.
Dopo le prime fughe di notizie, è arrivata la precisazione del ministro Speranza a Cartabianca: “In questo momento il governo non ha preso nessuna decisione, ci confronteremo e decideremo. Ci siamo confrontati con i tecnici sulla curva epidemiologica, non abbiamo discusso di misure”.
Il ministro della Salute ha confermato, invece, il sistema di suddivisione delle Regioni in fasce di colore anche dopo il 6 aprile, in quanto si tratta di una scelta efficace per “rendere le misure proporzionali alla differente situazione epidemiologica dei territori”. Ma la proroga delle restrizioni attuali potrebbe bloccare questo meccanismo e mantenere le Regioni tra zona arancione e rossa.
Per quanto riguarda possibili allentamenti alle restrizioni sugli spostamenti, in particolare oltre ai confini regionali, il ministro è più cauto: “Dipenderà dal quadro epidemiologico - ha detto in un’intervista per La Stampa -, ma i nostri scienziati confidano che le misure adottate e il numero sempre più ampio di persone immunizzate possano migliorare la situazione in tempi non troppo lunghi”.
Servirà ancora qualche giorno per valutare i risultati delle restrizioni introdotte in tutta Italia, “ma adesso dobbiamo mantenere le zone rosse e arancioni, sono misure indispensabili. Sono sicuro che tra la fine della primavera e l’arrivo dell’estate vedremo un miglioramento significativo. Avremo un’estate diversa da questi giorni con pesanti restrizioni”.
Il picco dei contagi è vicino: le previsioni degli esperti
Tutta Italia è stata inserita in zona arancione o rossa per effetto dell’ultima ordinanza del ministro Speranza: da lunedì 22 marzo anche la Sardegna è passata in zona arancione, mentre il Molise è migliorato e ha potuto abbandonare la zona rossa. Gli effetti di questa stretta prima di Pasqua, però, potrebbero vedersi dopo un paio di settimane, verso la fine del mese di marzo, quando è atteso il picco dei contagi.
Giovanni Corrao, professore di Statistica medica all’Università Bicocca, ha analizzato i dati relativi ai nuovi contagi in Lombardia e ha fissato l’arrivo del picco al 28 marzo. In seguito i nuovi casi di Covid-19 dovrebbero diminuire, non solo in Lombardia, ma in tutte le Regioni inserite in zona rossa.
Per vedere diminuire anche i ricoveri e i decessi occorre un decorso più lungo, definito “periodo di latenza”, che dovrebbe arrivare tra tre settimane. Ma una precisazione importante riguarda il mantenimento delle attuali restrizioni: “Se restiamo in zona rossa, e con l’aiuto della bella stagione - ha chiarito Corrao -, i dati continueranno a scendere. Ma se si proseguirà a passare da un colore all’altro, i contagi riprenderanno a salire come abbiamo già visto da ottobre in poi”.
Dello stesso parere è anche Roberto Cauda, professore ordinario di Malattie infettive al Policlinico Gemelli di Roma, che ritiene necessarie altre due settimane di chiusura per vedere i risultati, sulla base delle esperienze dei mesi precedenti. “Un lockdown prolungato determina sicuramente un calo dell’Rt, dei decessi e della pressione sulle terapie intensive ”.
La settimana decisiva per valutare l’addio alla zona rossa dopo Pasqua è quella del 5 aprile: secondo i dati, infatti, l’indice Rt dovrebbe scendere a 0,92 per il 29 marzo (ad oggi è 1,16), e poi a 0,77 nella settimana pasquale.
Quali Regioni in zona arancione prima di Pasqua?
Nonostante gli esperti ritengano che la misura più efficace per contrastare la diffusione del Covid sia una chiusura in zona rossa o un lockdown, ad oggi, grazie ai vaccini, la situazione non è la stessa che si registrava lo scorso marzo.
“Mentre allora l’obiettivo era il contenimento, ora ci sono anche i vaccini- ha spiegato appunto Cauda -. Bisognerebbe dunque continuare a fare contenimento con l’obiettivo di immunizzare il maggior numero possibile di persone”. Ma già dal 29 marzo alcune Regioni sperano di tornare in arancione.
Servono almeno due settimane per poter passare da una fascia di rischio più alta a una più bassa e tutti i territori con un indice Rt appena superiore a 1,25 sperano di riuscire a contenere i contagi per tornare nella zona arancione, che permette più spostamenti alle persone oltre alla possibilità di apertura di negozi, parrucchieri e barbieri.
Dal monitoraggio del 26 marzo, quindi, potrebbero scattare nuove ordinanze per Lazio e Lombardia, le Regioni candidate all’arancione. Subito dopo, però, scatterebbe la zona rossa prevista a Pasqua per le giornate del 3, 4 e 5 aprile.
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