Lavoratori in somministrazione che rischiano di restare senza lavoro dopo il 31 dicembre. Sono 100mila e la colpa è della legge di conversione del decreto Agosto 2020. Governo pronto a intervenire.
100mila lavoratori rischiano il posto di lavoro per una norma sbagliata. È quanto hanno denunciato in sindacati Felsa Cisl, Nidil-Cgil e UilTemp chiedendo un intervento del governo, intervento che dovrebbe arrivare, insieme alla proroga della cassa integrazione Covid, con il decreto Fiscale. Questo tuttavia è da confermare.
100mila lavoratori in somministrazione rischiano il posto entro il prossimo 31 dicembre 2021, si tratta del personale assunto a tempo indeterminato dalle Agenzie per il Lavoro e inserito con missione a termine presso imprese terze.
Alla scadenza dei 24 mesi previsti si troveranno senza un impiego. A determinare il rischio per 100mila lavoratori in somministrazione è l’articolo 8, comma 1 bis della legge n.104/2020 di conversione del decreto Agosto. I termini sono stati fissati proprio da quella legge, con la scadenza tassativa del 31 dicembre. Vediamolo nel dettaglio.
100mila lavoratori rischiano il posto: cosa prevede la norma sbagliata
La legge di conversione del decreto Agosto all’articolo 8 comma 1 bis ha stabilito per i lavoratori somministrati assunti a tempo indeterminato dalle Agenzie per il lavoro e in missione presso le aziende, una durata massima di 24 mesi, ma con la scadenza fissata al 31 dicembre 2021.
A quella data 100mila somministrati si andrebbero a ritrovare senza lavoro e le imprese senza professionalità.
La legge di conversione del decreto Agosto è intervenuta ponendo una scadenza del 31 dicembre che le precedenti circolari del ministero del Lavoro non prevedevano mettendo di fatto a rischio 100mila lavoratori e la continuità occupazionale.
Il decreto convertito è andato a modificare il quadro normativo dal momento che la stessa circolare del ministero del lavoro n. 17 del 31 ottobre 2018 non prevedeva, come anticipato, la scadenza per l’invio in missione presso aziende terze dei lavoratori in somministrazione assunti a tempo indeterminato presso le Agenzie.
La circolare infatti stabiliva che “i lavoratori possono essere inviati in missione sia a tempo indeterminato che a termine presso gli utilizzatori senza obbligo di causale o limiti di durata.”
Si capisce come per 100mila lavoratori stimati questo ultimo punto non vale più dal momento che il decreto Agosto in conversione è intervenuto proprio inserendo quel limite di durata.
Ora i sindacati, ma anche le Agenzie per il lavoro rappresentate da Assolavoro, da settimane chiedono un intervento che potrebbe arrivare con il decreto Fiscale.
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Per scongiurare che 100mila lavoratori si ritrovino nel 2022 senza posto di lavoro il governo deve intervenire.
Il Sole 24 Ore ha anticipato che la norma che elimina il limite temporale scongiurando la fine della continuità occupazionale per 100mila somministrati dovrebbe arrivare con il decreto Fiscale.
Oggi i lavoratori in somministrazione sono una realtà concreta del mercato del lavoro italiano e se ne contano 500mila, di cui un quinto è rappresentato da assunti a tempo indeterminato presso le Agenzie.
Non solo, il numero dei lavoratori in somministrazione è aumentato rispetto al periodo precedente la pandemia.
I dati INPS rivelano che se nel primo semestre 2021 rispetto al 2020 (+23%) c’è stato un incremento delle assunzioni attivate, questo è dovuto in buona parte ai contratti in somministrazione (+34%). Nelle prossime ore sapremo quale sarà effettivamente la sorte dei 100mila lavoratori.
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