11 settembre, 20 anni dopo: tutte le verità non dette

Alessandro Cipolla

11/09/2021

Sono passati 20 anni dall’attacco terroristico dell’11 settembre: mentre negli Stati Uniti è ancora in corso il processo agli ideatori, restano tante le zone d’ombra su cui deve essere fatta luce.

11 settembre, 20 anni dopo: tutte le verità non dette

Sono già passati 20 anni dai tragici attentati dell’11 settembre 2001, quattro attacchi quasi in contemporanea a opera di terroristi legati ad al-Qaeda che in totale hanno causato la morte di 2.977 persone, mentre i feriti sono stati oltre 6.000.

Tutti abbiamo ancora ben stampate nella nostra memoria le terribili immagini delle Torri Gemelle, con gli attentati dell’11 settembre che hanno rappresentato una sorta di spartiacque per quella che è la storia recente degli Stati Uniti.

Per la prima volta dopo Pearl Harbor, la superpotenza americana ha subito un attacco dentro i propri confini, con la reazione del governo guidato allora da George W. Bush che è stata quella di iniziare una operazione militare in Afghanistan, con l’intento di dare la caccia a Osama Bin Laden e colpire i Talebani considerati dei fiancheggiatori di al-Qaeda.

Come sia andata poi a finire la guerra in Afghanistan è ben noto: dopo gli accordi di Doha siglati da Donald Trump e il ritiro delle truppe americane confermato da Joe Biden, i Talebani sono tornati al potere e nel travagliato Paese, oltre ai miliziani di al-Qaeda, ora è presente anche l’Isis-K, la succursale afghana del Daesh.

Se i 19 dirottatori sono tutti morti durante gli attentati, dopo uno stop dovuto all’emergenza Covid a Guantanamo è appena ripreso il processo a cinque terroristi di al-Qaeda considerati gli ideatori degli attacchi.

Un processo che probabilmente si concluderà con la condanna a morte dei cinque imputati, ma che non servirà a fare piena luce sui tanti interrogativi attualmente senza risposta riguardanti l’11 settembre.

11 settembre: i motivi dell’attacco terroristico

Martedì 11 settembre 2001 gli Stati Uniti hanno subito quello che è stato definito come il peggior atto di terrorismo mai commesso al mondo. In piena mattina, quattro aerei di linea sono stati quasi contemporaneamente dirottati da 19 miliziani appartenenti ad al-Qaeda.

Due di questi aerei si sono schiantati sulle Torri Gemelle a New York, provocandone poco dopo il crollo. Un altro aereo si è schiantato su una delle facciate del Pentagono, mentre il quarto dopo una rivolta a bordo contro i dirottatori ha terminato la sua corsa in un campo in Pennsylvania mentre stava facendo rotta su Washington.

Oltre ai dirottatori, complessivamente negli attentati dell’11 settembre sono morte quasi 3.000 persone, ma molte altre sono poi decedute a causa di malattie respiratorie e tumori derivanti dal crollo delle Torri Gemelle.

L’attacco successivamente è stato rivendicato da al-Qaeda con Khalid Sheikh Mohammed, uno dei cinque terroristi ora a processo, che ha ammesso di essere stato l’ideatore del piano.

I motivi dell’attacco sono stati poi spiegati da Osama Bin Laden in uno dei suoi video diffusi: “Per oltre sette anni gli Stati Uniti hanno occupato i territori dell’Islam, il più sacro dei luoghi, la penisola araba, saccheggiando le sue ricchezze, dando ordini ai suoi governanti, umiliando la sua gente, terrorizzando i suoi vicini e trasformando le sue basi nella penisola in un avamposto tramite cui combattere i popoli musulmani vicini”.

Gli Stati Uniti inoltre avrebbero pagato il loro sostegno a Israele, con la reazione della Casa Bianca che è stata quella di dare il via alla War on terror in Afghanistan, visto che i Talebani erano stati accusati di complicità e sostegno ai terroristi di al-Qaeda.

Tutti i misteri irrisolti

In questi vent’anni sono state elaborate, dentro e fuori gli Stati Uniti, una miriade di teorie complottiste sull’11 settembre. Alcune di queste poi sono state oggetto di libri, approfondimenti televisivi e documentari d’inchiesta.

Dietrologie a parte, ci sono alcuni importanti dettagli che mai sono stati veramente chiariti, tanto che ancora oggi le dinamiche dell’11 settembre presentano diversi interrogativi.

Vediamo allora quali sono alcuni dei principali punti oscuri di quel martedì mattino di vent’anni fa che ha cambiato per sempre la storia non solo degli Stati Uniti, ma del mondo intero.

Osama Bin Laden

Dopo gli attacchi dell’11 settembre, tutto il pianeta ha fatto la conoscenza di Osama Bin Laden. Se Khalid Sheikh Mohammed è stato l’ideatore del piano, il leader di al-Qaeda può essere definito l’ispiratore tanto da dichiarare di averci pensato sin dagli anni ‘80.

Quello che può essere definito come il terrorista più famoso di sempre, è uno degli innumerevoli figli di Mohammed Bin Laden, un magnate operante nel campo delle costruzioni considerato molto vicino ai reali dell’Arabia Saudita, Paese dove Osama è nato e cresciuto.

Dal padre ha ereditato una fortuna stimata in 30 milioni di dollari e, dopo aver studiato anche a Oxford, ha impiegato parte di quei soldi per finanziare la resistenza afghana nella guerra contro la Russia, conflitto dove ha combattuto in prima linea.

Da qui la nascita alla fine degli anni ‘80 di al-Qaeda, una formazione militare islamista poi diventata tristemente celebre in tutto il mondo. Dopo gli attentati e l’inizio della guerra in Afghanistan, il 2 maggio 2011 Osama Bin Laden è stato ucciso in una zona al confine con il Pakistan: l’operazione ha avuto il disco verde da parte di Barack Obama ma, dopo il riconoscimento, il corpo è stato sepolto in mare.

Oltre al mistero della morte, negli USA non si è mai voluto veramente indagare sui rapporti economici della famiglia Bin Laden con Arabia Saudita e Stati Uniti, tanto che molto si è parlato anche di affari fatti con la famiglia Bush.

Teoria del complotto

Per teoria del complotto si intende l’insieme di tutte quelle ipotesi riguardanti un coinvolgimento delle Istituzioni americane negli attentati, con l’accusa più grave che è quella di essere venuti a conoscenza dell’attacco ma di non aver fatto nulla per evitarlo.

Negli anni infatti sarebbe emerso come alcune figure di spicco dell’Esercito e dell’intelligence americana avessero avuto soffiate attendibili sull’imminente attacco, senza però poi adoperarsi per impedirlo.

Alcuni sospettati appartenenti ad al-Qaeda avrebbero inoltre imparato a pilotare aerei tramite corsi fatti proprio negli USA, mentre sull’identità dei terroristi è stata fatta fin da subito una gran confusione.

Altre fonti interne hanno svelato come Washington da tempo si stesse preparando a una operazione militare in Afghanistan, ma resta da capire anche l’origine delle speculazioni finanziarie che sono state fatte prima dell’11 settembre.

Nell’inchiesta fatta dal Governo sarebbero poi stati trascurati molti elementi controversi, mentre non esistono video dell’imbarco dei passeggeri a bordo degli aerei dirottati come non si conosce l’esatta identità di tutte le persone decedute.

Ma perché la Casa Bianca in qualche modo avrebbe avallato gli attentati? Per alcuni analisti l’11 settembre è stata la scusa per poter limitare i diritti civili in patria e poter muovere guerra all’Afghanistan prima e all’Iraq poi.

Il crollo delle Torri Gemelle

L’immagine dell’aereo che si schianta contro una delle Twin Tower è, insieme al momento del crollo delle Torri Gemelle, il simbolo indelebile degli attacchi che sono stati messi in atto l’11 settembre di 20 anni fa.

Il crollo però ha innescato anche un animato dibattito: come è stato possibile che il calore dell’incendio propagato abbia potuto fondere l’acciaio delle fondamenta?

Anche le modalità del crollo sarebbero per molti più compatibili con un’esplosione simile a quando si demoliscono i palazzi, tesi questa che sarebbe avallata anche da quanto si vede nei video diffusi sul web.

L’attacco al Pentagono

Dello schianto dell’aereo dell’American Airlines contro il lato ovest del Pentagono, avvenuto oltre un’ora dopo quello delle Torri Gemelle, esistono poche immagini ritenute anche poco chiare. Resta da capire poi perché dopo quanto avvenuto a New York non ci sia stata una reazione efficace da parte dell’aviazione americana.

Il foro sul muro del Pentagono, fortunatamente l’ala meno utilizzata dell’edificio in quanto oggetto di lavori che non hanno impedito però la morte di oltre 120 persone che erano all’interno, sarebbe per i critici troppo piccolo per essere riconducibile all’impatto con un Boeing 757.

Anche sui resti dell’aereo definiti scarsi e sulla portata dell’impatto molto si è discusso, ma in questo caso la versione dei complottisti è stata smentita dalle testimonianze dei presenti.

C’è infine la questione del dirottatore che pilotava l’aereo, per molti ritenuto troppo poco esperto per poter compiere una operazione così complessa.

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