I titoli lunghi si prestano a una molteplicità di strategie operative aggressive e non, tanto nel breve come nel medio e lungo termine.
Tra gli strumenti di investimento, le obbligazioni rientrano nel perimetro del reddito fisso, ossia rendimento certo a priori e rimborso del capitale almeno a scadenza. Tuttavia, sarebbe un grave errore considerarle prodotti “privi di verve”.
Uno, perché nella misura in cui offrono rendimenti interessanti a rischio contenuto non si tratta affatto di “poca cosa”, anzi. Secondo perché anche con i bond è possibile coniugare semplici strategie che ne accrescano il ritorno complessivo e senza per forza essere dei navigati trader sul comparto obbligazionario.
Prendiamo il caso dei titoli lunghi, di default molto più rischiosi di quelli di breve e media durata. Le loro ampie fluttuazioni dei prezzi nel tempo sul secondario valgono ad accostarli ai prodotti speculativi, quasi al pari delle azioni di Borsa.
Fatte le dovute premesse, vediamo ora 3 titoli di Stato a 30 anni con cedola fino al 4,30% per coniugare reddito fisso e capital gain.
I 2 titoli di Stato sovrani esteri con cedola fissa tra il 3% e il 4%
Il primo titolo che presentiamo è l’OAT con ISIN FR001400FTH3 emesso dal Governo francese a inizio 2023. L’obbligazione ha data godimento 25/05/’22 e data scadenza 25/05/’54 e una cedola nominale annua lorda del 3%, il 2,625% al netto della ritenuta del 12,5%. Gli interessi hanno periodicità annuale e sono corrisposti in data 25 maggio. Tuttavia, grazie all’attuale prezzo a 89,52 centesimi c’è che il rendimento lordo effettivo a scadenza è del 3,59% (fonte: Borsa Italiana).
Il secondo bond trentennale che presentiamo ha codice ISIN ES0000012M93 ed è nato a inizio anno (data godimento: 13 febbraio 2024). Il Governo spagnolo, che è l’emittente del bond, rimborserà il prestito obbligazionario il 31/10/’54.
L’obbligazione ha una cedola annua lorda del 4% (3,5% netto), anche in questo caso staccata una volta l’anno, ogni 13 febbraio. Al tempo dell’articolo il bond passa di mano a 105,70, pertanto il rendimento effettivo lordo a scadenza è del 3,74%.
Il BTP con ISIN IT000561741 emesso 2 mesi fa
Infine ecco il nuovo benchmark a 30 anni del MEF (ISIN IT000561741) emesso due mesi fa, a metà settembre. Anche qui la scadenza avverrà nel 2054 (1° ottobre), mentre la cedola annua lorda offerta è del 4,30% (3,7625% netto), il 2,15% lordo semestrale. In pratica è la maggiore delle tre qui esposte.
Quanto al rendimento, quello lordo effettivo a scadenza del BTP è del 4,26%, mentre scende al 3,72% quello netto.
A questo punto vediamo quali sono i rating sovrani dei tre Stati europei emittenti:
- Francia: AA per S&Poor’s e Scope; AA– per Fitch e Aa2 per Moody’s;
- Italia: BBB per Fitch e S&Poor’s; Baa3 per Moody’s e BBB+ per Scope;
- Spagna: A per S&Poor’s; Baa1 per Moody’s; A– per Fitch e per Scope.
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Malgrado l’identica durata, i tre bond presentano caratteristiche alquanto divergenti in termini di ritorni annui e complessivi. Il titolo del MEF è quello che in termini assoluti e cumulati, nei 30 anni, offre al cassettista il maggior guadagno complessivo.
Ancora, delle tre obbligazioni l’IT000561741 è quella in assoluto più liquida e scambiata sul secondario rispetto ai pochi contratti che caratterizzano le altre due emissioni. Non vi sono invece rischi di cambio perché sono tutti denominati in €.
Tuttavia, i tre bond si prestano bene anche per chi ha un’alta propensione al rischio, ampi orizzonti temporali ma non per questo intende portare a scadenza l’investimento. Essendo titoli lunghi, c’è che i loro prezzi fluttuano notevolmente sul mercato secondario. A titolo di esempio, ad oggi il prezzo minimo e massimo annuo dell’OAT è stato 85,85 e 98,62.
È un vantaggio o uno svantaggio? Entrambi, tutto dipende dalle motivazioni alla base di una data scelta d’investimento. L’importante, come sempre, è acquistare e vendere con consapevolezza.
In teoria, le elevate duration (18,42 per l’OAT, 17,58 per il Bonos e il 16,41 il BTP) li rendono perfetti per cumulare cedola e capital gain nei giusti tempi.
Quali? Dipende: potrebbe trattarsi di settimane per i trader esperti in bond, oppure di qualche anno per l’investitore discreto e attendista. Moltissimo dipende comunque dal proprio prezzo di carico e dalle dinamiche monetarie di medio-lungo termine.
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