5 rischi per la stabilità finanziaria, cosa sta per accadere?

Violetta Silvestri

17 Febbraio 2024 - 09:20

In 5 punti, ecco cosa devono monitorare attentamente gli investitori la prossima settimana: tutti i rischi di instabilità finanziaria in arrivo.

5 rischi per la stabilità finanziaria, cosa sta per accadere?

Mercati alle prese con 5 fattori di rischio la prossima settimana. Gli investitori dovranno monitorare alcuni eventi e rilasci di dati macroeconomici e utili aziendali considerati molto rilevanti per la stabilità finanziaria mondiale.

Il contesto in cui si muovono gli asset e le strategie dei trader è molto complesso, tra guerre in corso, indebolimento della crescita in alcune aree del mondo - come l’Eurozona - incognita sul taglio dei tassi di interesse e vari allarmi per le banche, come quello sull’esposizione al settore immobiliare commerciale in crisi.

Per questo, ogni nuova settimana aggiunge insidie e incertezze ai mercati. Nei prossimi giorni, sono almeno 5 gli eventi chiave da monitorare.

1. Anniversario di guerra

Il 24 febbraio segna due anni da quando la Russia ha lanciato l’invasione dell’Ucraina. Anche se i mercati hanno da tempo superato lo status di panico iniziale, l’anniversario è uno sgradito promemoria del bilancio amaro del conflitto.

A parte la tragedia umana, si stima che il solo costo della ricostruzione abbia raggiunto quasi mezzo trilione di dollari, ovvero 2,8 volte la produzione economica annuale dell’Ucraina. I Governi occidentali hanno fornito 100 miliardi di dollari – 60 miliardi di dollari in aiuti militari e 40 miliardi di dollari in aiuti di bilancio – a un anno dall’invasione.

Tuttavia, proprio la copertura per le risorse necessarie ad aiutare l’Ucraina comincia a creare problemi agli alleati Usa ed Europa. Le lamentele sul budget crescono a Washington, mentre i leader europei potrebbero anche essere sul punto di impiegare parte del denaro russo congelato che è attualmente inattivo.

2. Recessione addio?

La previsione di una recessione negli Usa o in altre parti del mondo si è rivelata poco convincente, nonostante alcuni ultimi dati sul 2023 abbiano decretato una recessione tecnica in Giappone e nel Regno Unito.

La resilienza dell’economia statunitense, con il suo forte mercato del lavoro, spiega però perché i timori di recessione globale sono svaniti. Anche con la Cina in stallo e la potente Germania ormai malata d’Europa, i dati sull’attività economica che saranno pubblicati a livello globale a partire da giovedì dovrebbero mostrare che il quadro al di là degli Stati Uniti non è così desolante.

Mentre si trovava in territorio di contrazione, il PMI della zona euro di gennaio ha toccato i massimi di sei mesi e il blocco ha evitato una recessione alla fine dello scorso anno, suggeriscono gli ultimi dati sul Pil. Venerdì saranno pubblicati i risultati sulla crescita tedesca del quarto trimestre e l’indice Ifo sul sentiment. Da notare che il morale delle imprese tedesche è migliorato lo scorso mese.

Inoltre, i mercati emergenti al di fuori della Cina, in particolare India e Medio Oriente, sono forti e l’indice PMI statunitense probabilmente rimane in territorio espansivo dopo aver raggiunto i massimi di sei mesi a gennaio. Non sorprende quindi che gli investitori non si aspettino più una recessione.

3. Il ritorno della Cina come sarà?

I mercati cinesi tornano operativi dopo la pausa per il Capodanno lunare.

Gli investitori stanno cercando di capire cosa farà Pechino per sostenere economia e indici azionari in profonda difficoltà. Prima delle vacanze, le autorità si sono affrettate a fare tutto il possibile per arginare le perdite delle azioni della Cina continentale, che erano crollate ai minimi di cinque anni.

Le misure includevano la nomina di un nuovo capo dell’autorità di regolamentazione del mercato del Paese, noto secondo le cronache per la sua dura posizione nel contenere i rischi.

La settimana sarà cruciale anche per la decisione della Banca Popolare Cinese sui tassi di prestito di riferimento, anche se i persistenti venti contrari per lo yuan potrebbero limitare la portata di un eventuale allentamento monetario.

I prezzi delle case, nel frattempo, saranno svelati venerdì e daranno nuove indicazioni su quanto profonda sia la recessione nel settore immobiliare in crisi da tempo.

4. Trimestrale Nvidia

Uno dei titoli tecnologici e di crescita a megacapitalizzazione che più è stato protagonista nel settore tech e IA pubblicherà i risultati trimestrali il 21 febbraio: si tratta di Nvidia.

Dopo che le sue azioni sono più che triplicate nel 2023, il produttore di chip al centro dell’entusiasmo per l’intelligenza artificiale ha visto le sue azioni salire di circa il 50% quest’anno.

Nvidia ha ora superato Amazon e Alphabet (Google) in valore di mercato, diventando la terza società statunitense per capitalizzazione al 14 febbraio.

Questi enormi guadagni azionari sono destinati ad alzare il livello dei suoi risultati, che la società riporta dopo la chiusura del mercato statunitense mercoledì. E qualsiasi delusione ha potenzialmente un’ampia ricaduta, dato il crescente peso di Nvidia nei principali indici e l’importanza per le prospettive della promessa finanziaria dell’IA.

5. Banche da record nel Regno Unito?

Le più grandi banche del Regno Unito pubblicheranno i risultati finanziari per il 2023 e considerando quanto gli istituti di credito siano osservati speciali in questo attuale contesto finanziario, le trimestrali sono attese.

HSBC, Barclays, NatWest, Standard Chartered e Lloyds dovrebbero annunciare un utile complessivo ante imposte di 51,6 miliardi di sterline (64,8 miliardi di dollari), superiore al record del 2007 di 35,8 miliardi, secondo i calcoli dell’agente di borsa AJ Bell.

I mercati, tuttavia, tendono a concentrarsi sul futuro. E per le banche del Regno Unito, domina l’incertezza.
Gli alti tassi di interesse, che le banche hanno trasferito ai mutuatari mentre si scrollavano di dosso la pressione per compensare equamente i risparmiatori, per ora hanno ingrossato i loro margini di profitto.

Ma una nuova guerra sui prezzi dei mutui e la necessità di ripagare il sostegno della Banca d’Inghilterra durante l’era della pandemia stanno minacciando gli utili futuri. Anche lo stress dei mutuatari è in aumento, con le insolvenze che raggiungono il livello più alto dal 1993.

Le azioni bancarie del Regno Unito, scambiate a forti sconti rispetto al valore degli asset dei finanziatori, suggeriscono che l’anno record che il settore sta per registrare è già svanito dalla mente degli investitori.

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