600 compagnie USA contro Trump

Marco Ciotola

15/06/2019

Tra loro Walmart, Costco, Target e Foot Locker, che lanciano l’allarme: “Dazi danneggeranno economia statunitense”

600 compagnie USA contro Trump

600 aziende statunitensi hanno lanciato il loro allarme all’attenzione di Donald Trump; l’argomento della comunicazione, come facilmente prevedibile, sono i dazi a carico di Pechino, che - evidenzia il collettivo a rappresentanza delle compagnie - danneggeranno l’economia statunitense, porteranno alla perdita di posti di lavoro e graveranno sulle spalle di milioni di consumatori.

Associazioni di categoria e aziende - tra cui Walmart, Costco, Target, Gap, Levi Strauss, Foot Locker e molti altri colossi - hanno scritto alla Casa Bianca, esortando Trump a mettere immediatamente in stallo le imposte e porre fine alla guerra commerciale.

Nel documento si fa cenno in primis all’impatto “a lungo termine” sulle imprese americane, sugli agricoltori, sulle famiglie e “l’economia statunitense nella sua interezza”:

“Un’escalation della guerra commerciale non è nell’interesse del Paese, e garantirebbe un’unica certezza: entrambe le parti in gioco perderebbero”.

600 compagnie USA contro Trump

Il mese scorso l’amministrazione Trump ha aumentato dal 10 al 25% le imposte sui beni cinesi, per un valore complessivo di 200 miliardi di dollari.

Dazi che vanno a gravare su prodotti come bagagli, materassi, borse, biciclette, aspirapolveri e condizionatori. In più, il tycoon ha minacciato di tassare altri 300 miliardi di dollari di beni importati da Pechino, compresi giocattoli, vestiti, scarpe, elettrodomestici e televisori.

Tutte queste imposte - ha spiegato il collettivo di aziende nella missiva diretta al Presidente USA - sono le società statunitensi a pagarle direttamente.
Il documento va poi a inquadrare l’incertezza che aleggia attorno ai negoziati sul fronte commerciale, in grado di “creare sempre maggiori turbolenze all’interno dei mercati” e minacciare la crescita economica del Paese.

A parziale reazione, l’ufficio del Rappresentante commerciale degli Stati Uniti terrà audizioni pubbliche ad argomento dazi, a partire dal prossimo lunedì.

Ma non si tratta del primo allarme lanciato dalle aziende e indirizzato direttamente all’esecutivo USA. Già lo scorso mese una coalizione di gruppi commerciali, tra cui Nike, Adidas e altri marchi, aveva denunciato ufficialmente l’impatto “disastroso” dei dazi.

Molte imprese statunitensi hanno già sviluppato strategie per attenuarne l’impatto, ma l’ultimo allarme lanciato dalle società parla chiaro: si va in ogni caso verso un inevitabile e massiccio aumento di costi di produzione e prezzi per i consumatori.

L’amministrazione Trump finora ha minimizzato gli effetti dei dazi, tanto che il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, ha parlato di aumenti dei costi al consumo “non significativi”.

Eppure le aziende, nella comunicazione destinata alla Casa Bianca, citano uno studio che rileva come il 25% di imposte su almeno 300 miliardi di dollari di beni cinesi peserebbe in media per almeno 2.000 dollari l’anno sulle famiglie americane.

Il report parla anche di prezzi degli elettrodomestici pronti a crescere del 3%.

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