Diverse fonti parlano di 70.000 migranti pronti a salpare dalla Libia verso l’Italia: nonostante gli sforzi di Draghi e Lamorgese, nessun Paese in Europa finora si è detto disponibile a dei ricollocamenti anche su base volontaria.
La partita decisiva si giocherà il prossimo 24 e 25 maggio durante il Consiglio Europeo, ma finora l’Italia sembrerebbe avere davanti a sé un autentico muro da parte degli altri Paesi dell’UE sul complesso tema dell’immigrazione.
A rendere la situazione ancora più delicata è la notizia circolata ieri su alcuni quotidiani nostrani: dalle coste della Libia ci sarebbero circa 70.000 migranti pronti a salpare, complice l’arrivo della bella stagione e i controlli più blandi da parte delle autorità locali.
Una autentica “bomba” pronta a scoppiare e che rischia di rimanere tutta in mano all’Italia, visto che finora nessun Paese dell’Unione ha risposto all’appello lanciato dal ministro Luciana Lamorgese per dei ricollocamenti su base volontaria.
Una proposta rigettata in blocco nonostante fosse al minimo sindacale, con Mario Draghi che proverà a far cambiare idea ai suoi colleghi durante il prossimo Consiglio Europeo: se non ci riuscirà, sarà molto difficile per lui tenere a bada i bollenti spiriti che animano la sua maggioranza.
Immigrazione: l’Europa lascia sola l’Italia
Mentre non rallentano gli sbarchi di migranti sulle nostre coste, le notizie che arrivano dalla Libia non fanno di certo dormire sonni tranquilli a Mario Draghi. Con Giorgia Meloni pronta a picchiare duro sul tema, logico aspettarsi che Matteo Salvini possa fare altrettanto.
Del resto gli ultimi sondaggi politici, che attestano a Fratelli d’Italia percentuali record, in qualche modo obbligano l’ex ministro a tornare a indossare l’elmetto anche a costo di spaccare la maggioranza.
La situazione politica nel resto d’Europa di certo non aiuta l’Italia sulla questione dei migranti. In Germania ci saranno le elezioni a settembre con il tandem CDU-CSU dato in grande difficoltà. Per Angela Merkel che in passato più di una volta ci ha teso una mano, in questo momento non è di conseguenza semplice aiutarci.
Stesso discorso per la Francia, dove si voterà nel 2022, visto che Emmanuel Macron se la dovrà vedere di nuovo con Marine Le Pen. A differenza di Berlino, l’Eliseo comunque anche in passato è sempre stato molto reticente sui migranti.
La scoppola di Madrid ha messo in difficoltà pure il Governo socialista in Spagna, in Olanda un nuovo esecutivo deve essere ancora formato mentre l’Austria ha già fatto sapere di essere contraria a ogni ricollocamento. Quanto al blocco Visegrad, appare una perdita di tempo anche il solo bussare alla loro porta.
Non sarà facile così per Mario Draghi riuscire a rimettere in moto gli accordi di Malta del 2019: se veramente in Libia ci sono 70.000 persone pronte a partire, senza un aiuto da parte dell’Europa l’Italia a breve potrebbe finire nel caos più totale.
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