8 marzo, perché è la festa della donna? Le vere origini e significato

Ilena D’Errico

8 Marzo 2024 - 04:01

L’8 marzo è la Giornata internazionale delle donne, spesso indicata anche come festa, a dispetto del suo significato. Ecco quali sono le vere origini e a cosa serve celebrare questa data.

8 marzo, perché è la festa della donna? Le vere origini e significato

L’8 marzo è la festa della donna o, più propriamente, la Giornata internazionale dei diritti delle donne. Non solo questa ricorrenza ha un carattere internazionale che è bene ricordare, ma è importante capire sin dalla scelta dei termini che non è un’occasione pensata per i festeggiamenti.

Le ricorrenze denominate come giornate nazionali o internazionali, infatti, hanno lo scopo principale di mantenere vivo il ricordo di episodi particolarmente significativi del passato, affinché siano di monito e di insegnamento per il futuro. Questo non significa che regalare mimose o fare gli auguri sia sbagliato, ormai fa parte di un’abitudine consolidata, ma è importante avere consapevolezza e non snaturare il significato dell’8 marzo.

Ancora oggi, quando la discriminazione fondata sul genere si palesa in vari campi, c’è confusione sul significato di questa giornata e soprattutto sulle sue vere origini. Ecco cosa è successo.

Le vere origini della “festa della donna”

Chiunque si sia informato sulla festa della donna o abbia qualche ricordo dei temi scolastici saprà che l’8 marzo è in qualche modo legato a un incendio che ha visto coinvolte molte lavoratrici statunitensi. In particolare, si fa riferimento all’incendio della fabbrica Triangle, avvenuto a New York il 25 marzo 1911. Nulla a che vedere con la narrazione dell’incendio della fabbrica tessile “Cotton”, peraltro mai esistita.

Nel 2011 invece l’incendio ci fu, rappresentando ancora oggi uno dei più gravi incidenti industriali della storia. Le vittime furono in totale 146, delle quali 123 donne, per lo più immigrate italiane ed ebree. In un periodo di inesistente tutela per i lavoratori - le pessime condizioni di sicurezza rendono quasi inopportuno parlare di incidente - è facile capire come fosse lavorare per una fabbrica in cui la maggior parte del personale apparteneva a categorie di per sé discriminate.

Di fatto questo triste episodio ha contribuito notevolmente a smuovere l’opinione pubblica, accendendo le proteste per i diritti dei lavoratori. Non è però per questo che oggi è la Giornata internazionale delle donne, anche se è l’occasione per commemorare le vittime e ricordare quanto successo.

Le vere origini di questa giornata sono invece da rintracciare in un lungo percorso di affermazione dei diritti economici, politici e sociali - che i dati ci confermano, non è ancora finito - delle donne. Il fatto che a lungo il significato della “festa delle donne” sia stato mal interpretato non è certo casuale ed è dovuto a molteplici fattori.

Perché l’8 marzo e il significato

Come anticipato, le origini di questa ricorrenza risalgono ai molteplici avvenimenti che nei primi del Novecento hanno contribuito all’affermazione di diritti fino ad allora negati al genere femminile, tra cui il diritto di voto. Dal dopoguerra, questa giornata è parsa distaccarsi dalle sue vera radici a causa della forte connotazione politica e dell’isolamento della Russia, nonché ovviamente agli eventi della Seconda guerra mondiale.

Ma cosa c’entra la Russia? Ebbene, proprio a San Pietroburgo ci fu una manifestazione delle donne per chiedere la fine della guerra e si tenne l’8 marzo 1917. L’8 marzo venne quindi scelta come Giornata internazionale dell’operaia in occasione della Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, che si tenne a Mosca nel 1921.

In realtà, sono molti gli eventi e le manifestazioni da prendere in considerazione. Nel VII Congresso della II Internazionale socialista del 1907 venne discussa la questione femminile e del suffragio universale, tema su cui pochi mesi dopo si concentrò anche la Conferenza internazionale delle donne socialiste. Nel tempo, questa ricorrenza è spesso mutata, per denominazione e data.

In Italia, è stata fissata all’8 marzo nel 1946, con la nascita dell’Unione donne italiane (UDI). Due anni dopo, la mimosa venne scelta come fiore simbolo, principalmente per la facilità di reperirla e portarla con sé e per il basso costo. Poi, con la nascita del primo vero movimento femminista italiano, l’8 marzo 1972 si è svolta a Roma la manifestazione della festa della donna, che lottò anche per il diritto all’aborto.

Cinque anni dopo, l’ONU ha riconosciuto l’8 marzo come Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale.
Con un po’ di storia è più facile capire a cosa serve questa giornata, ricordando le lotte fatte per ottenere diritti che dovrebbero essere riconosciuti a ogni essere umano, che oggi sembrano scontati. Basti pensare che oltre al diritto all’aborto, anche l’utilizzo della pillola concezionale ha richiesto un lungo e duro percorso.

Ecco perché oltre alla commemorazione e al ricordo l’8 marzo serve a riflettere sui problemi attuali, con l’auspicio che anche questi nei prossimi anni sembrino lontani e che la società possa contare su un sistema di uguaglianza formale e sostanziale, proprio come dovrebbe essere secondo la nostra Costituzione.

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# Donne

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