In Afghanistan si sta assistendo al peggior crollo economico della storia. Tra le cause principali anche le restrizioni alle donne che potrebbero costare $1 miliardo e una riduzione del 5% del PIL.
Con il ritiro degli Stati Uniti e degli alleati occidentali da Kabul e l’insediamento del nuovo Governo dei talebani, l’Afghanistan si trova a dover affrontare una delle più gravi catastrofi umanitarie della storia recente.
Secondo quanto contenuto in un report pubblicato dall’UNDP, il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, viene previsto che il Prodotto Interno Lordo subirà una contrazione del 20% allo scadere del primo anno dall’instaurazione del nuovo regime. Un dato che rappresenta il peggior crollo economico a cui si sia mai assistito.
Per riuscire a comprendere fino in fondo la drammaticità di questo dato, bisogna considerare che in Siria, ad esempio, un calo del genere è stato registrato dopo 5 anni di guerra civile. Non solo. Il declino dovrebbe continuare, raggiungendo potenzialmente un peggioramento del 30% l’anno prossimo.
Tra le varie cause che stanno portando l’Afghanistan al tracollo interno, troviamo le restrizioni che sono state adottate dai talebani nei confronti delle donne lavoratrici, le quali potrebbero costare all’economia interna fino a 1 miliardo di dollari e causare una riduzione del PIL del 5%.
Afghanistan, le restrizioni alle donne causano il peggior crollo economico della storia
Le donne, secondo le statistiche riportate dall’UNDP, rappresentano il 20% della forza lavoro totale dell’Afghanistan. Solamente in termini di consumo interno, viene stimata quindi una perdita immediata di circa mezzo miliardo di dollari.
Il leader e primo ministro del Governo Mullah Muhammad Hassan, il quale è impegnato a richiedere aiuti internazionali per far fronte alla grave crisi economica del Paese, sta assicurando la comunità internazionale che i diritti delle donne riguardanti il lavoro e lo studio saranno presto garantiti in base alla legge della Sharia.
Tuttavia, non sono state fornite indicazioni concrete al riguardo. L’unico dato certo, invece, è che dallo scorso agosto a oggi alla maggior parte di ragazze e donne è stato vietato l’accesso alla scuola e agli uffici pubblici. Sono state mantenute solamente le donne occupate nei servizi essenziali, tra cui l’assistenza infermieristica.
La situazione delle donne in Afghanistan
Come dichiarato a Bloomberg da Abdallah Al Dardari, rappresentante a Kabul delle Nazioni Unite, l’Afghanistan non sarà in grado di assistere a una completa ripresa dell’economia “senza la partecipazione delle donne”.
Un’affermazione confermata dal dato per cui l’istruzione delle ragazze ha un impatto economico di oltre il doppio rispetto a quello dei ragazzi.
Nel frattempo i numeri fotografano una situazione tragica, con l’Afghanistan che già nel 2019 nell’indice di sviluppo di genere delle Nazioni Unite si era classificato al 166° posto su 167 disponibili.
Un altro fattore emblematico è quello riguardante la rappresentanza al Governo. Nel precedente esecutivo erano infatti presenti 13 donne, tra ministri e viceministri. Attualmente, invece, nel gabinetto che guida il regime dei talebani, su 53 membri non è presente nessuna personalità femminile.
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