Alfa Romeo: arrivano brutte notizie dall’Europa

Andrea Senatore

17 Giugno 2020 - 15:41

In Europa Alfa Romeo ha visto diminuire le proprie immatricolazioni di oltre la metà a maggio rispetto allo scorso anno

Alfa Romeo: arrivano brutte notizie dall’Europa

Arrivano brutte notizie dall’Europa per Alfa Romeo. Lo scorso mese di maggio la casa automobilistica del Biscione ha visto diminuire le proprie immatricolazioni in maniera considerevole rispetto allo scorso anno. Si tratta ovviamente di una notizia che tutti si aspettavano a causa del lockdown che ha interessato quasi tutti i mercati dei paesi europei in seguito alla crisi sanitaria dovuta alla pandemia di coronavirus.

Crollano le immatricolazioni di Alfa Romeo in Europa a maggio 2020

Sono state appena 1.963 le auto immatricolate da Alfa Romeo in Europa il mese scorso. Questo dato rappresenta un calo del 52,1 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Considerando che anche il mercato europeo di auto nel suo insieme ha avuto un calo del 52 per cento questo fa in modo che la quota di mercato della casa automobilistica milanese rimanga praticamente invariato rispetto allo scorso anno. La quota di mercato del Biscione in Europa è infatti lo 0,3 per cento.

In ogni caso il risultato è assai migliore di quello registrato ad aprile quando con l’emergenza coronavirus in pieno svolgimento le vendite di Alfa Romeo in tutta Europa erano state appena 500 con un calo dell’86 per cento rispetto al mese di aprile del 2019. Se invece andiamo a prendere in considerazione i primi 5 mesi dell’anno allora ci accorgiamo che le vendite della casa milanese che fa parte del gruppo Fiat Chrysler Automobiles sono diminuite del 55% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a fronte della vendita di 9.514 unità contro le oltre 20 mila immatricolazioni dello scorso anno.

Per effetto di questi dati dunque la quota di mercato di Alfa Romeo in Europa è scesa dallo 0,4 per cento allo 0,3. In Italia si segnala un calo del 50% rispetto allo scorso anno. In Germania del 37,1%. Nel Regno Unito dell’84%, in Francia del 57% e in Svizzera del 75%.

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