I dati sono emersi dall’incontro tra commissari e sindacati. I rappresentanti dei lavoratori chiedono la fine del commissariamento e il rilancio della società con nuovi investitori. Sullo sfondo, le trattative per l’acquisizione.
Conti, alleanze, piano industriale. Sono ancora molti gli argomenti su cui si sta concentrando l’attenzione per chiudere il dossier Alitalia.
Si va avanti con incontri e riunioni per definire ogni aspetto e l’ultimo tavolo, in ordine di tempo, è quello tenutosi ieri tra la triade commissariale della società e i sindacati.
Dall’incontro sono emerse informazioni importanti, almeno dal punto di vista finanziario: le perdite di Alitalia si sono dimezzate.
E mentre le sigle sindacali avvertono che sono pronti alla mobilitazione se non verranno mantenuti i livelli occupazionali, chiedendo un maggiore coinvolgimento del governo, dall’altra continuano le trattative per l’acquisizione, nelle quali è entrata anche Delta Airlines.
I conti di Alitalia
I tre commissari straordinari di Alitalia Enrico Laghi, Stefano Paleari e Daniele Discepolo hanno incontrato i sindacati. Nel corso della riunione svoltasi a Fiumicino, sono stati forniti alcuni dati sulla situazione finanziaria della società.
Da quanto emerso, Alitalia ha archiviato un 2018 con un Ebitda negativo di 154 milioni, ma rispetto alle perdite del 2017, quelle registrate l’anno scorso si sono dimezzate. La compagnia, inoltre, può contare su 703 milioni di liquidità, dei quali 506 in cassa e 197 di depositi.
Un risultato che mostra leggeri segnali di ripresa e che potrebbe proiettare verso un cauto ottimismo. Eppure, altri segnali inducono i sindacati ad essere piuttosto preoccupati.
Sindacati su Alitalia: basta commissariamento
A mantenere vigile l’attenzione delle sigle sindacali che ieri hanno incontrato i commissari di Alitalia, c’è innanzitutto il mancato coinvolgimento da parte del governo. L’esecutivo viene percepito distante, assente dal caso Alitalia.
“Sembra che il ruolo dei commissari si sia quasi esaurito. Dai numeri si evince che le potenzialità dell’azienda ci sono, ma dopo 21 mesi di commissariamento è ora che il governo faccia le sue scelte”
ha osservato, ad esempio, il segretario generale della Fit Cisl Salvatore Pellecchia.
Anche per il segretario generale di Uiltrasporti Claudio Tarlazzi è ora di “passare ad una fase più stabile con nuovi investitori”.
Dall’incontro però non sono emersi dettagli sulle trattative in corso volte a definire l’acquisizione della società. Anche per questo, i sindacati hanno annunciato che chiederanno di vedere i vertici di Ferrovie dello Stato.
Alitalia: possibili esuberi
A mettere in allarme i sindacati anche l’annunciata cancellazione dell’ordine di tre Airbus 321.
“Rimaniamo molto preoccupati dalle notizie sulla riduzione della flotta di aerei di lungo e medio raggio e sui possibili conseguenti esuberi” ha commentato il segretario della Filt Cgil Stefano Malorgio, secondo il quale Alitalia “ha bisogno di un piano di sviluppo delle attività e non dell’ennesimo ridimensionamento del perimetro industriale”.
Se non verranno fornite informazioni volte a rassicurare i lavoratori, i sindacati si sono detti pronti alla mobilitazione.
Verso la nuova Alitalia
Intanto, proseguono le trattative per rilevare Alitalia, argomento che, come detto, non è stato affrontato nell’incontro tra commissari e sindacati. Sul tavolo, il primo nodo da sciogliere è la definizione di un piano industriale, necessario per delineare strategie e attività della nuova Alitalia.
Tra i pretendenti, nei giorni scorsi si è fatta avanti anche Delta Airlines, che ha manifestato un forte interesse per la compagnia italiana. Gli americani potrebbero proporre un alleanza con Air France-Klm.
Nell’operazione appare sempre più defilata Lufthansa, che in più occasioni non si è detta disponibile a investire in una società a maggioranza pubblica.
A tenere le fila di tutto c’è Ferrovie dello Stato, che della nuova società sarà un azionista importante, un partner strategico per l’interconnessione tra trasporto aereo e trasporto ferroviario.
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