Allarme coronavirus party, feste organizzate per farsi contagiare e ottenere l’immunità

Marta Tedesco

8 Maggio 2020 - 13:28

Negli Stati Uniti sembra essere nato il fenomeno dei coronavirus party: feste organizzate con lo scopo di contagiarsi a vicenda per ottenere l’immunità. Ma è tutto vero? Ecco cosa sta succedendo.

Allarme coronavirus party, feste organizzate per farsi contagiare e ottenere l’immunità

Partecipare a un covid party, cioè una festa per infettarsi con il coronavirus e sviluppare l’immunità. È questa la nuova pericolosa moda emersa negli Stati Uniti, in particolare a Walla Walla, nello stato di Washington.

L’intento dei partecipanti è quello di farsi contagiare per ottenere un artigianale effetto di immunità di gregge. Secondo quanto riportato dalle testate estere, un coronavirus party funziona così: si va a casa delle persone risultate positive al virus per potersi contagiare con la speranza di risultare presto positivi e infine di “immunizzarsi”.

Coronavirus party: l’allarme di Washington

Le autorità sanitarie di Washington sono intervenute per denunciare questo pericoloso fenomeno.

Abbiamo ricevuto segnalazioni di ‘Coronavirus parties’ in cui persone non infette si mischiano intenzionalmente con persone positive al #COVID19 per tentare di contrarre il virus. Cattiva idea!” ha twittato il Dipartimento di salute di Washington mercoledì.

Il pericolo che si corre infatti è molto alto e potrebbe causare una nuova ondata di contagiati, ricoverati e morti. John Wiesman, Segretario di Stato alla Salute di Washington, ha infatti voluto mettere in guardia tutti quanti in una nota ufficiale: “Non è chiaro se le persone che guariscono dalla COVID-19 sviluppino degli anticorpi a lungo termine. C’è ancora molto che non sappiamo di questo virus, compresi eventuali problemi di salute a lungo termine che possono verificarsi dopo l’infezione”.

Feste del coronavirus e passaporto di immunità

In realtà, questa trovata non appare del tutto nuova in America. In passato infatti molti genitori avevano l’abitudine di portare i loro figli alle cosiddette “feste della varicella” per farli entrare a contatto con altri bambini che avevano la malattia.

L’idea dei COVID-19 party pare sia nata dopo che le autorità di molti Paesi hanno annunciato di considerare l’idea dei passaporti d’immunità, ovvero un documento che certificherebbe l’assenza di rischio di contagio della persona che lo possiede. Coloro che fossero risultati positivi al virus, e poi guariti, avrebbero quindi la possibilità di viaggiare o di tornare a lavoro più rapidamente.

I coronavirus party sono una bufala?

Seppure le autorità sanitarie di Walla Walla all’inizio della settimana avevano denunciato un aumento improvviso di questi cosiddetti COVID-19 party. Meghan DeBolt, direttrice del Dipartimento di Salute della comunità di Walla Walla, ha però respinto in parte queste dichiarazioni mercoledì sera, come riportato dal New York Times.

O meglio, DeBolt ha voluto precisare che nella contea si stanno ancora registrando notizie di feste a cui partecipano persone infettate dal virus, ma ha poi aggiunto che non vi sono prove rispetto al fatto che i party siano organizzati allo scopo di scambiarsi e diffondere il virus. In ogni caso la direttrice ha intenzione di mettere in campo le forze dell’ordine per sradicare eventuali feste future.

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