Ufficiale il rinvio delle elezioni amministrative in autunno da parte del Consiglio dei Ministri: dal PD nel caos dopo le dimissioni di Zingaretti alla Meloni che sogna di superare Salvini, a chi può essere utile lo slittamento.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato con un decreto ad hoc il rinvio delle elezioni amministrative 2021 dalla primavera al prossimo autunno.
Considerando che il voto si dovrà svolgere tra il 15 settembre e il 15 ottobre, l’ipotesi più probabile è che le comunali, che coinvolgono città come Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna, si terranno nel weekend del 10 e 11 ottobre insieme alle regionali in Calabria.
I maggiori partiti del panorama politico italiano si preparano quindi ad affrontare la prima sfida elettorale dopo l’inizio del Governo di larghe intese guidato da Mario Draghi, il quale vede la partecipazione di quasi tutte le forze dell’arco costituzionale, eccezion fatta per Fratelli d’Italia.
C’è quindi molta curiosità di capire come verrà affrontata questa competizione da parte di Movimento 5 Stelle, Lega, Partito Democratico, Forza Italia e Italia Viva, alleati in Parlamento ma pronti a darsi battaglia sui territori, cercando di capire chi potrà favorire lo slittamento deciso a causa del pericolo di contagio da coronavirus.
Rinvio amministrative 2021, a chi conviene? La situazione nel centrosinistra
Dopo il caos scatenato dalle dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario, il PD potrebbe sfruttare il maggiore tempo a disposizione per una riorganizzazione, anche se le divisioni interne potrebbero addirittura acutizzarsi nei prossimi mesi.
Resta da capire a chi spetterà l’onere di preparare la strategia del partito per le amministrative: se da un segretario reggente, con Roberta Pinotti che sembrerebbe in pole per ricoprire questo ruolo, o se nel frattempo si riuscirà ad avviare la fase congressuale, che potrebbe incoronare a leader il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini attraverso le primarie.
Chiunque sarà il successore di Zingaretti dovrà scegliere se dare vita a un’alleanza più strutturale con il Movimento 5 Stelle, oppure, soprattutto per quanto riguarda città come Roma e Milano, presentare i propri candidati.
Il vero ostacolo per un accordo tra pentastellati e dem sarebbe proprio la Capitale, con Virginia Raggi che non ha alcuna intenzione di ritirarsi dalla corsa al Campidoglio, mentre il PD starebbe spingendo per Gualtieri o, secondo le ultime indiscrezioni, per lo stesso Zingaretti.
I grillini hanno sicuramente da guadagnare da questo rinvio, poiché riuscirebbero nel frattempo a ufficializzare la nomina di Giuseppe Conte a capo politico e poter spendere la popolarità dell’ex presidente del Consiglio nella tornata elettorale.
La situazione nel centrodestra
Nel campo del centrodestra, invece, dopo mesi passati a invocare le urne, la Lega non ha contestato la decisione del Governo di spostare le amministrative ad autunno, condividendo i rischi di un’impennata dei casi positivi.
Salvini, in questo modo, può quindi valutare le migliori figure per conquistare Roma, Milano, Napoli, Torino e Bologna, dato che il nome di Andrea Abodi per la città eterna non sembrerebbe esercitare un grande appealing verso i cittadini.
Al contrario, Giorgia Meloni, unica oppositrice del Governo Draghi, avrebbe voluto capitalizzare il consenso derivante dalla sua coerenza di non stringere patti con partiti politici avversari, magari provando addirittura a scavalcare l’alleata Lega nei consensi.
Chi sembra avere solo da guadagnare dallo slittamento sono Forza Italia e Italia Viva, uscite malconce dalle regionali del 2020 e che, invece, in Parlamento possono contare su una presenza più ampia di quella accreditata dai sondaggi.
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