Andrea Riccardi Presidente della Repubblica: chi è il nome nuovo su cui potrebbero convergere i partiti

Giorgia Bonamoneta

23/01/2022

Il centrosinistra presenta un nuovo nome di prestigio per l’elezione del Presidente della Repubblica. Proposto da Goffredo Bettini e Giuseppe Conte il nome è quello di Andrea Riccardi. Chi è?

Andrea Riccardi Presidente della Repubblica: chi è il nome nuovo su cui potrebbero convergere i partiti

Toto-nomi per le elezioni del (o della) Presidente della Repubblica. Il tempo stringe e il centrosinistra, dopo il ritiro ufficiale di Silvio Berlusconi, sta facendo circolare il nome di Andrea Riccardi per saggiare il terreno. Riccardi ha il curriculum adatto sulla carta, ma è in grado di mettere tutti d’accordo? Sembra altamente improbabile che la destra voti per l’uomo della Comunità di Sant’Egidio; per quanto cattolico infatti Riccardi è un progressista, un “cattolico-sociale” come è stato definito, con idee in contrasto con le destre nel merito dell’immigrazione.

Chi è Andrea Riccardi? Si può raccontare molto sul professore, esperto di Vaticano e attuale Presidente della Società Dante Alighieri, primo fra tanti dettagli sulla sua figura si può dire che è stato nominato nella lista degli eroi moderni d’Europa per il suo impegno umanitario.

Andrea Riccardi potrebbe davvero essere il nome che mette tutti d’accordo sulla candidatura per il Presidente della Repubblica? No, con buona pace dello stesso centrosinistra, che ha agito per non rimanere senza un nome mentre ragiona su quello di alto livello che serve per non stringere un nulla di fatto. Goffredo Bettini ha profetizzato che, senza un accordo, si arriverà a chiedere in ginocchio a Sergio Mattarella un bis.

I nomi candidati come Presidente della Repubblica: chi è Andrea Riccardi?

Tra i nomi che stanno circolando come possibili candidati e bandiere di partito o partiti aggregati c’è anche quello di Andrea Riccardi. Chi è il nuovo nome in lista per ottenere il ruolo di Presidente della Repubblica?

Andrea Riccardi è nato a Roma nel 1950. È un professore e accademico esperto di Vaticano e storia contemporanea. Ha insegnato a Bari e nelle università di Roma, ottenendo diversi titoli di laurea ad honorem in Belgio, Germania, Francia e Spagna.

Riccardi è noto soprattutto per aver fondato la Comunità di Sant’Egidio nel 1968, oggi una realtà presente in tutto il mondo. La Comunità e lo stesso Riccardi hanno avuto un ruolo fondamentale di mediazione in diversi conflitti, con il risultato di essere riusciti a ottenere la pace in Mozambico, in Guatemala, in Costa d’Avorio e in Guinea. Per questo la rivista Time nel 2003 lo ha nominato eroe moderno d’Europa per il coraggio e l’impegno umanitario.

Infine, in ambito istituzionale, ha fatto parte del Governo Monti, ricoprendo il ruolo di Ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione dal 16 novembre 2011 al 27 aprile 2013.

Andrea Riccardi è un nome non divisivo?

Dopo la battuta d’arresto della corsa al Quirinale di Silvio Berlusconi, la cabina di regia del centrosinistra si è riunita per parlare di un nome condiviso. Enrico Letta ha dichiarato che è tempo di lavorare insieme agli alleati per un nome di alto profilo. “L’unico modo di uscire dall’impasse è il patto di legislatura”.

I dem, il Movimento 5 Stelle e i Leu cercano l’intesa per affrontare compatti le prime votazioni senza presentare una scheda bianca. La proposta più concreta è la presentazione di un nome comune di prestigio, come quello di Andrea Riccardi. Un nome scelto da Goffredo Bettini-Giuseppe Conte e che piace al centrosinistra. Meno invece al centrodestra.

Non è un nome divisivo, ma nella pratica lo è comunque. Per questo Goffedo Bettini ha già profetizzato che, se non si dovesse arrivare a un accordo, “le forze politiche devono tornare da Mattarella e chiedergli un vero e proprio sforzo. Oppure la scelta di Draghi diventa un obbligo”. Sembra infatti che l’unico modo per far funzionare il Paese è che l’elezione del Presidente della Repubblica abbia gli stessi numeri e che piaccia alla maggioranza come il Governo Draghi.

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