Su Android ci sono migliaia di app che tracciano i dati e violano la privacy dei bambini diventando potenzialmente pericolose per la loro sicurezza.
Su Android ci sono circa 3.337 app che violano la privacy dei bambini tracciando dati come la geolocalizzazione o condividendo le informazioni con applicazioni di terze parti e diventando così pericolose per la sicurezza dei piccoli utenti.
Qualche giorno fa era stato scoperto che anche Youtube violava la privacy dei bambini e ne raccoglieva illecitamente i dati.
L’indagine in questione è stata pubblicata su una rivista specializzata chiamata Proceedings on Privacy Enhancing Technologies: lo studio riguarda applicazioni per Android espressamente dedicate a bambini e famiglie.
L’inchiesta è stata effettuata tramite uno strumento automatico che ha individuato migliaia di applicazioni presenti su Google Play che condividono dati e informazioni dei bambini con terze parti e vanno a violare la Children’s Online Privacy Protection. La legge era stata istituita vent’anni fa imponendo ai programmi dedicati ai bambini determinate restrizioni.
Le app che violano la privacy dei bambini
La Children’s Online Privacy Protection Act statunitense impone a chiunque voglia mettere sul mercato app dedicate a persone di età inferiore ai 12 anni un tempo molto breve per conservare i dati degli utenti e la necessità dell’autorizzazione dei genitori.
In tutto le app analizzate dallo strumento sono state 5.855 e tra queste 281 violano palesemente la legge memorizzando la geolocalizzazione senza chiedere l’autorizzazione dei genitori. 1.100, invece, si occupano di condividere le informazioni con applicazioni di terze parti, probabilmente per motivi pubblicitari. Sono invece 1.280 quelle che utilizzano l’accesso tramite Facebook senza bloccare l’iscrizione sotto i 13 anni.
Inoltre, 107 di queste app si occupano di condividere l’indirizzo e-mail del titolare del dispositivo utilizzato e altre addirittura il numero di telefono.
Controllare la situazione delle app su Google Play risulta veramente difficile dal momento in cui ogni giorno, secondo AppBrain, vengono caricate ben 2.700 nuove applicazioni sullo Store.
Bisogna precisare che la legge citata è stata varata negli Stati Uniti e che in Europa il nuovo regolamento per la protezione dei dati personali è ancora in fase di transizione.
Bisogna anche considerare che spesso queste applicazioni non sono mirate soltanto ai piccoli utenti ma si espandono anche a un pubblico over 13 e di conseguenza risulta difficile per loro rispettare tutti i regolamenti.
Ciò non toglie che vi sia il bisogno di maggiori controlli sia da parte dei genitori sia da parte delle aziende perché viviamo in un’epoca in cui i bambini hanno spesso accesso alla tecnologia e soprattutto ad app a loro dedicate.
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