Aprire una pensione per cani: cosa serve sapere

Giorgia Bonamoneta

17 Dicembre 2021 - 23:53

Come si apre una pensione per cani? Oltre la passione servono tante scartoffie, soldi e pazienza. Ecco tutto quello che c’è da sapere per aprire una pensione per cani.

Aprire una pensione per cani: cosa serve sapere

Le pensioni per gli animali, utilizzate in larga parte per ospitare i cani, si stanno diffondendo a macchia d’olio. Sono, a tutti gli effetti, un’alternativa economica (in alcuni casi il prezzo giornaliero parte dai 10 euro) per garantire un minor tasso di abbandono dei cani durante il periodo estivo.

Ma come si apre una pensione per cani? Ci sono diverse piccole accortezze da rispettare e una cospicua componente burocratica da non sottovalutare. Anche la spesa iniziale potrebbe essere piuttosto elevata e non adatta a tutte le tasche, ma la prospettiva di guadagno non è affatto male.

Vediamo quindi cosa serve sapere per poter aprire una pensioni per cani in regola e di successo.

Aprire una pensione per cani: documenti necessari

La passione non basta, per aprire una pensione per cani serve dedizione, pazienza e tante scartoffie. Come per qualsiasi altra impresa serve ottenere dei permessi e, per gestire la parte economica, conviene avere anche un commercialista.

Se cerchiamo di rispondere alla parte burocratica, per aprire una pensione per cani serve:

  • aprire una Partita Iva
  • iscriversi alla Camera di Commercio
  • ottenere la Licenza comunale
  • ottenere la Certificazione d’idoneità della struttura da parte dell’Asl locale (a seguito di un’accurata ispezione)

Attenzione: tutti i passaggi per ottenere i documenti sono necessari e nessuno dei documenti può essere eluso, anche se si vuole aprire una pensione per cani sfruttando la propria abitazione.

Aprire una pensione per cani: come allestire la struttura

Ci sono alcune regole di base che non possono essere oltrepassate, pena il non superamento del controllo d’ispezione da parte delle autorità e quindi l’impossibilità ad aprire la struttura.

La struttura deve avere una zona per lo sgambettamento e il gioco (interna o esterna) abbastanza grande e una sala dedicata al primo soccorso. Oltre a questo i cani devono soggiornare in box adatti alle loro dimensioni, che corrispondono a circa 2mq per i cani di piccola taglia e 4-5 mq per i cani di grandi dimensioni.

Per iniziare bene una struttura dovrebbe possedere almeno 30/40 box di giuste dimensioni e questo comporta un notevole spazio. Per questo le pensioni si trovano in periferia, oltre che per rispondere al “Piano Regolatore del Comune” per una distanza minima dai centri abitati.

Anche le utenze come acqua, corrente e accesso al sistema fognario sono necessari per il corretto funzionamento della pensione per cani.

Aprire una pensione per cani: investimento iniziale e spese periodiche

Sempre per tornare sul tema “la passione non basta”, per poter aprire una pensione per cani occorrono fondi. L’investimento iniziale non è così economico come si può pensare. Il costo iniziale può variare molto a seconda dei servizi che si andranno a offrire, ma in media servono circa 45 mila euro (min. 30, max. 80 e oltre).

Tra le spese più impegnative ci sono l’affitto o l’acquisto della struttura dove si ha intenzione di aprire la pensione. In questa spesa vanno aggiunti i lavori per rendere a norma la pensione, gli allacci (sistema fognario, acqua, gas, elettricità) e l’allestimento di box, area gioco e area veterinaria.

Per le spese periodiche invece non c’è un costo fisso, infatti l’attività di una pensione è stagionale e si aggiunge a quei lavori che hanno il picco di guadagni (e spese) in estate.

Tra le spese periodiche e variabili annoveriamo:

  • affitto del locale
  • costo mensile del commercialista
  • stipendi e contributi dei collaboratori
  • orsi di aggiornamento;
  • acquisto prodotti per la cura degli animali
  • pulizia dei locali

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