L’arsenico nell’acqua potabile è un problema diffuso in alcune zone d’Italia. Qui la tabella che mostra i livelli di arsenico nelle principali acque italiane in bottiglia, i valori ammessi e i rischi per la salute.
C’è arsenico nell’acqua che beviamo. Questo semimetallo molto diffuso in natura è concentrato soprattutto nelle acque sotterranee a causa del rilascio naturale dei minerali del suolo o di attività geotermiche presenti e passate e viene assunto dall’uomo principalmente attraverso cibo e acqua (qui presente in forma inorganica, ovvero quella tossica).
In Italia la concentrazione di arsenico nelle acque potabili è tenuta sotto controllo ed entro certi limiti ritenuti non pericolosi per la salute umana, ma in alcune aree si continuano a superare i valori sicuri, con grave rischio per la salute umana in particolare dei bambini. Questo succede in particolare nell’alto Lazio: ecco perché la Commissione europea ha annunciato di aver segnalato l’Italia alla Corte di giustizia per violazione della normativa Ue in merito ai livelli non sicuri di arsenico nei comuni laziali di Bagnoregio, Civitella d’Agliano, Fabrica di Roma, Farnese, Ronciglione e Tuscania.
Ecco quali sono i valori di arsenico nell’acqua che beviamo ammessi dalla legge, dove sono più alti tra le acque che finiscono sulle nostre tavole e quali sono i rischi per la salute.
Arsenico nelle acque: cosa dice la legge
Per legge i produttori di acqua in bottiglia sono obbligati a rispettare lo stesso limite di concentrazione vigente per le acque destinate al consumo umano (10 μg/l). Tuttavia non vi è l’obbligo di indicarne i valori sull’etichetta.
Anche le analisi chimiche inclusive dei valori di arsenico nelle acque pubbliche degli acquedotti comunali dovrebbero essere pubbliche e facilmente raggiungibili su tutti i siti dei gestori, come previsto dalla delibera del 28 dicembre 2012 dell’Autorità dell’Energia che dava tempo fino al 30 giugno 2013 affinché i gestori delle acque pubbliche rendessero disponibili sul proprio sito internet una modalità di ricerca delle informazioni sulla qualità dell’acqua distribuita. Sui siti dei gestori, però, non vi è traccia di questi valori.
In Italia la qualità e la salubrità delle acque potabili è disciplinata dal Decreto Legislativo n°31 del 2/2/2001. Tale decreto ha abbassato il limite previsto per l’arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 μg/l, proprio a causa della sua potenziale cancerogenità e i rischi per la salute umana.
Sono comunque previste delle deroghe triennali, concesse per un massimo di 3 volte, e di cui l’ultima deve essere valutata dalla Commissione Europea, perché i gestori presentino e attuino piani di rientro tramite tecnologie di trattamento delle acque captate e individuino risorse idriche alternative.
La Regione Lazio, ad esempio, ha fatto ricorso alla deroga triennale consentendo inizialmente il limite massimo di arsenico nelle acque a 50 μg/l, ma la terza e ultima deroga non è stata accolta dalla Commissione UE, la quale ha autorizzato solo deroghe per valori di arsenico fino a 20 μg/l in quanto valori superiori determinano seri rischi per la salute. In ogni caso queste deroghe non si applicano alle acque destinate al consumo dei neonati e dei bambini fino a 3 anni di età, per le quali il limite resta 10 μg/l.
Il Ministero della Sanità controlla la presenza di arsenico nelle acque minerali eliminando o imponendo azioni correttive per quelle che superano i limiti stabiliti dalla legge. Quelle che superano i controlli approdano sul mercato. Con cadenza trimestrale le ASL controllano insieme ai laboratori ARPA le sorgenti e ogni mese le linee di imbottigliamento, oltre a effettuare verifiche random nei punti vendita.
Tabella livelli arsenico acque italiane
I dati sui valori di arsenico nelle marche di acque minerali più famose in Italia risalgono a 10 anni fa. A rivelarli è stata un’indagine realizzata nell’ambito del progetto Atlante Europeo dell’EuroGeoSurveys Geochemistry Expert Group, pubblicata nel maggio 2010 su Le Scienze, che ha permesso di conoscere tutti i dati relativi alla composizione delle acque minerali europee. Nel caso di quelle italiane è stato possibile anche prendere visione dei livelli di arsenico presenti. Nonostante alcune abbiano una grande concentrazione di arsenico, in nessuna di quelle prese in esame è stato riscontrato un valore superiore ai 10 microgrammi per litro.
Qui potete vedere la tabella valori arsenico nelle marche di acque minerali più famose in Italia, ma bisogna considerare che si tratta di dati molto vecchi e negli anni le cose potrebbero essere cambiate.
Tabella valori arsenico acque minerali italiane
Acqua minerale/Fonte | Valori (μg/l) |
---|---|
Acqua Gaudianello | 0.619 |
Acqua Santa Croce | 0.124 |
Acqua Leggera | 4.650 |
Acqua Lilia | 1.900 |
Acqua Sveva | 2.740 |
Acqua Ferrarelle | 6.810 |
Acqua Lete | 0.759 |
Acqua Lieta (Conad) | 0.238 |
Acqua Galvanina | 0.162 |
Acqua Monte Cimone (Coop) | 0.098 |
Acqua di Nepi | 5.710 |
Acqua Claudia | 0.059 |
Acqua Egeria | 8.910 |
Acqua Fiuggi | 1.850 |
Acqua Boario | 0.056 |
Acqua Coop (Sorgente Grigna) | 0.390 |
Acqua Frisia | 5.640 |
Acqua Levissima | 6.200 |
Acqua Maniva | 0.675 |
Acqua Norda (Sorgente Daggio) | 3.730 |
Acqua Norda (Nuova Acqua Chiara) | 0.161 |
Acqua San Pellegrino | 1.380 |
Acqua Sant’Antonio | 0.475 |
Acqua Vitasnella | 0.117 |
Acqua Gaia | 0.248 |
Acqua Nerea | 0.102 |
Acque Alpi Cozie | 1.040 |
Acqua Alte Vette (Iper) | 0.407 |
Acqua Crodo Liesel | 0.088 |
Acqua Cime Bianche | 0.798 |
Acqua Lauretana | 0.019 |
Acqua San Bernardo | 0.489 |
Acqua Sant’Anna | 1.310 |
Acqua Sant’Anna (Fonte Vinadio) | 5.220 |
Acqua Candida | 5.410 |
Acqua Funte Fria | 5.690 |
Acqua Isola Antica | 7.440 |
Acqua Pejo | 0.091 |
Acqua Fonteviva | 0.153 |
Acqua Panna | 0.355 |
Acqua Uliveto | 0.088 |
Acqua Fabia | 0.404 |
Acqua Rocchetta | 0.198 |
Acqua Sangemini | 0.204 |
Acqua Viva | 0.109 |
Acqua Dolomiti (Esselunga) | 0.533 |
Acqua Guizza | 0.428 |
Acqua Recoaro | 0.054 |
Acqua San Benedetto | 0.468 |
Acqua Vera | 1.410 |
Arsenico nell’acqua: i rischi per la salute
L’IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) classifica l’arsenico nella categoria 1, ovvero come uno degli elementi maggiormente cancerogeni per l’uomo. Tra i rischi a cui si va incontro l’EFSA ha evidenziato tumori alla vescica, ai polmoni, alla pelle e problemi cutanei.
Una recente ricerca pubblicata dall’AHA Journals ha inoltre dimostrato che la concentrazione di arsenico ha effetti anche sul cuore e aumenta il rischio di infarto e malattie cardiovascolari.
I maggiori effetti sulla salute si possono riscontrare nei bambini a causa proprio peso corporeo inferiore.
L’acqua del rubinetto è sicura?
L’Italia è al terzo posto al mondo dopo Messico e Thailandia per consumo di acqua in bottiglia, ma gli esperti sottolineano che la nostra acqua del rubinetto non è meno di qualità di quella in bottiglia, anzi spesso è da preferire.
La conformità si registra in più del 99% delle misurazioni, e sono rari i casi in cui i valori non riescono a rientrare nei limiti di legge. Ad esempio, nel caso dell’arsenico, questo è maggiormente concentrato nelle acque di Lazio e Toscana a causa della falda acquifera e dell’origine vulcanica dei suoli. Ecco perché alcuni Comuni, tra cui Roma, Viterbo, Latina, Livorno, Siena e Pisa, sono riusciti a godere della deroga fino a un limite di 20 microgrammi per litro.
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