Assegni al nucleo familiare (ANF): presentare una nuova domanda prima del termine della prestazione è necessario in alcune situazioni. Ecco quando (e cosa fare in caso di rigetto).
La domanda per il riconoscimento degli assegni al nucleo familiare deve essere presentata ogni mese di luglio. I cosiddetti ANF, infatti, hanno validità nel periodo che va da luglio a giugno dell’anno successivo; novità importanti dovrebbero però esserci dal 1° gennaio del prossimo anno, quando questa prestazione verrà cancellata e sostituita dal nuovo assegno unico (da non confondere con la misura provvisoria riconosciuta da luglio a dicembre alle sole famiglie che non possono beneficiare dell’assegno al nucleo familiare).
Ci sono dei casi, però, in cui la domanda per gli assegni familiari (ANF) va presentata prima della scadenza del periodo di fruizione del beneficio: questo vale, ad esempio, nel caso in cui sopravvenga un cambio del datore di lavoro.
Assegni al nucleo familiare: nuova domanda per cambio datore di lavoro
A eccezione di alcune casistiche, come nel caso dei pensionati o dei “naspisti” (coloro che percepiscono l’indennità di disoccupazione) per i quali gli assegni al nucleo familiare vengono pagati direttamente dall’Inps, generalmente è il datore di lavoro ad anticipare gli ANF spettanti al lavoratore. È comunque l’Inps a farsene carico, rimborsando al datore di lavoro quanto riconosciuto.
Per questo motivo quando si fa domanda degli assegni al nucleo familiare bisogna anche indicare i dati del datore di lavoro che si farà carico del pagamento.
Per la stessa ragione, nel caso in cui si cambi lavoro, e quindi cambia anche il datore, bisogna presentare una nuova domanda per gli assegni al nucleo familiare.
Assegni al nucleo familiare: in quali altri casi va presentata nuova domanda
Ci sono altre situazioni che - come avviene per l’assegno unico - richiedono la presentazione di una nuova domanda per gli ANF. Ad esempio, la normativa prevede che sia necessario presentare una domanda di variazione per il periodo d’interesse nel caso in cui sopravvenga una modifica nella composizione del nucleo familiare, o comunque per le modifiche che riguardano le condizioni che danno diritto all’aumento dei livelli reddituali.
Nuova domanda assegni al nucleo familiare respinta: cosa fare?
Se la domanda per gli assegni al nucleo familiare viene respinta bisogna come prima cosa capire la motivazione del rigetto. Se si tratta di un vizio amministrativo, ad esempio se non avete allegato tutta la documentazione richiesta, allora potete risolvere in pochi minuti presentando una nuova domanda.
Diversamente, se la domanda è stata respinta in quanto non ne soddisfate i requisiti (ad esempio se il reddito da lavoro dipendente non rappresenta almeno il 70% dei redditi complessivi del nucleo familiare) allora per voi c’è un’altra possibilità: come anticipato, infatti, per il periodo che va da luglio a dicembre 2021 viene riconosciuta una prestazione alternativa (ma non si può scegliere tra le due) quale appunto l’assegno unico “temporaneo” a coloro che non hanno diritto all’assegno al nucleo familiare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA