Assegni familiari: commercialisti abilitati a trasmettere le domande all’Inps

Isabella Policarpio

29 Maggio 2019 - 09:30

Assegni familiari: commercialisti ed esperti contabili possono trasmettere la relativa documentazione all’Inps. Il comunicato del 24 maggio 2019.

Assegni familiari: commercialisti abilitati a trasmettere le domande all’Inps

Assegni familiari: commercialisti ed esperti contabili sono abilitati alla trasmissione della relativa documentazione all’Inps. La conferma arriva nella comunicazione del 24 maggio 2019 dell’Istituto di previdenza sociale.

La ricezione delle domande per l’assegno per il nucleo familiare e la successiva trasmissione all’ente si affiancherà alla modalità via web, effettuata direttamente dal lavoratore, o tramite patronato.

La possibilità anche per i commercialisti di fare istanza per l’assegno familiare risponde all’importanza di questa categoria professionale nell’attività di gestione e amministrazione del personale. Infatti, circa 22.246 dottori commercialisti sono già accreditati sul portale telematico dell’Inps ed assistono circa 981.412 posizioni contributive.

Assegni familiari: i commercialisti possono trasmettere le domande all’Inps

Gli iscritti agli Albi dei dottori commercialisti ed esperti contabili sono abilitati alla trasmissione all’INPS dei documenti relativi alla richiesta di assegni per il nucleo familiare (ANF) dei lavoratori amministrati.

La ricezione e la successiva trasmissione all’Istituto delle domande dei lavoratori dipendenti da parte dei datori di lavoro o dei propri intermediari abilitati si affiancherà alla trasmissione via web direttamente dal lavoratore o per il tramite dell’ente di patronato.Lo ha confermato l’Inps nella comunicazione del 24 maggio 2019, anticipata al CNDCEC, nelle more della definizione delle modalità operativa sul portale telematico.

A decorrere dal 1° aprile 2019, le domande di assegno per il nucleo familiare dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo devono essere presentate direttamente all’Istituto di previdenza, esclusivamente in modalità telematica. In proposito l’Inps tramite circolare n. 45 del 22 marzo 2019, nel diramare le istruzioni procedurali per la presentazione della domanda di ANF, aveva sostenuto che il loro inoltro potesse essere operato dal lavoratore all’Inps, esclusivamente in via telematica, mediante uno dei seguenti canali: WEB, tramite il servizio on-line dedicato, accessibile dal sito www.inps.it, se in possesso di PIN dispositivo, di una identità SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2 o CNS (Carta Nazionale dei Servizi), o dai Patronati e intermediari dell’Istituto, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi, anche se non in possesso di PIN.

Nel successivo messaggio n. 1430 del 5 aprile 2019, l’Inps ha poi ribadito che l’ente di patronato rappresentasse l’unico intermediario abilitato all’inoltro della domanda di ANF per conto dei lavoratori, precludendo ai commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro la possibilità di operare in tal senso.

Inps, comunicato del 24/05/2019
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Dunque, l’Inps ha rivisto la propria posizione, in riferimento ai soggetti abilitati alla trasmissione delle domande di ANF, affermando che, seppure l’ordinamento attribuisce ai Patronati l’assistenza e la tutela dei lavoratori in materia assistenziale e previdenziale, nella specifica materia degli assegni familiari le prestazioni vengono corrisposte a cura del datore di lavoro e che il decreto del Presidente della Repubblica del 30 maggio 1955, n. 797, all’articolo 38 ha inteso coinvolgere direttamente i datori di lavoro specie riguardo alla raccolta delle domande, anche in ottica di semplificazione degli adempimenti dei lavoratori. Alla luce di tali considerazioni, l’Inps (in attesa di un’eventuale integrazione normativa) ritiene ipotizzabile, oltre alla modalità di presentazione della domanda in questione, la ricezione e successiva trasmissione all’Istituto delle domande dei lavoratori dipendenti da parte dei datori di lavoro o dei propri intermediari abilitati, tra cui anche i commercialisti.

Il Presidente dell’Ordine dei commercialisti - Roberto Cunsolo - ha definito la decisione dell’Inps “una novità sorprendente”.

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