L’asset allocation della settimana vede un miglioramento della componente equity, reduce da un primo trimestre prolifico. Bond e materie prime beneficiano del boost delle banche centrali
Il primo trimestre dell’anno si è rivelato estremamente prolifico per i mercati finanziari: l’S&P 500 ha portato a casa la miglior performance di gennaio-marzo da oltre vent’anni, mentre i derivati sul petrolio il miglior trimestre dal 2009 (oltre 30 punti percentuali).
Vediamo come cambiano i trend dei principali asset globali alla luce dei movimenti della scorsa settimana.
Azionario: MSCI World verso il Golden cross
Elaborazione Ufficio studi Money.it. Fonte dati: Bloomberg
Andamento volatile quello di venerdì per l’indice globale MSCI World. L’indice rappresentativo del mercato azionario globale ha chiuso con una performance negativa (-0,41%).
La tendenza rialzista rimane tecnicamente intatta, il modello di massimi e minimi crescenti costruito da inizio anno verrebbe invalidato solo con una chiusura al di sotto di 2.040,68 punti, livello ancora distante dalle quotazioni attuali.
A rafforzare la view sull’azionario globale anche il prossimo incrocio rialzista delle medie mobili semplici a 50 e 200 giorni, che determinerebbe un’importante segnale rialzista (Golden cross). Prossima resistenza significativa a 2.131,62 punti.
Per quanto riguarda il principale indice europeo, l’Eurostoxx 50, i corsi si mantengono sia sopra la SMA50 che la SMA200, anche in questo caso il Golden cross potrebbe materializzarsi nelle prossime ottave.
Lo S&P 500 è reduce da un primo trimestre prolifico, il migliore degli ultimi venti anni (clicca qui per approfondire). Manca pochissimo al famigerato incrocio delle medie mobili, inoltre la tenuta del livello dinamico che conta i massimi segnati tra ottobre e novembre 2018 potrebbe favorire un ulteriore allungo.
L’indice Shanghai Composite il suo Golden cross lo ha già avuto. Gli investitori fra febbraio e marzo hanno puntato forte sulle azioni cinesi (Più Cina nei portafogli globali dopo decisione MSCI). Dal punto di vista dell’analisi tecnica le quotazioni rimangono incastrate all’interno di una figura rettangolare, nonostante il forte rialzo di venerdì scorso. Un’accelerazione al rialzo potrebbe avvenire con la rottura dei 3.129,93 punti. I movimenti confermano la view dell’Ufficio studi di inizio mese (clicca qui per rileggere l’analisi tecnica di inizio mese).
Reddito fisso: bond di nuovo nelle tasche degli investitori
Elaborazione Ufficio studi Money.it. Fonte dati: Bloomberg
Gli indici elaborati da Barclays che abbiamo selezionato in tabella sintetizzano l’andamento del settore in questa fase. Dopo l’euforia della scorsa ottava, quella entrante potrebbe segnare una fase di consolidamento dove la razionalità degli operatori potrebbe lasciar spazio a qualche presa di beneficio (Bond: il tonfo dei rendimenti è globale).
Eventuali opportunità di ingresso su questi indici potrebbero arrivare in caso di storni su minimi relativi importanti. I nostri modelli sul comparto fixed income rimangono neutrali sul breve e medio periodo, ma rialzisti di lungo.
Materie prime: Petrolio verso miglior trimestre dal 2009
Elaborazione Ufficio studi Money.it. Fonte dati: Bloomberg
Sul fronte materie prime sono in evidenza i derivati petroliferi che si apprestano a segnare il miglior trimestre dal 2009, con un balzo superiore al 30%. A determinare gli acquisti di greggio sono state le aspettative di un imminente accordo sui dazi tra Washington e Pechino e dal taglio alla produzione messo in atto dal Cartello (clicca qui per approfondire).
I nostri modelli sono rialzisti nel breve e medio periodo, tuttavia ancora short nel lungo periodo. Questa view è dovuta al fatto che, nonostante il corposo rialzo dei corsi dai minimi in area 42 dollari al barile, i prezzi rimangono tecnicamente su di un’area critica (livello di ritracciamento del 50% di Fibonacci dell’impulso ribassista partito da ottobre) e comunque inferiori alla media mobile semplice a 200 giorni, anche se sempre più vicini.
Oro e argento presentano un quadro tecnico analogo, anche se il metallo giallo è più orientato al rialzo. L’oro ha mostrato un primo segnale ribassista con l’abbandono del supporto dinamico rappresentato dalla media mobile semplice a 50 giorni.
I prezzi rimangono ancora abbondantemente lontani dalla SMA200 che ora transita poco al di sotto dei 1.250 dollari l’oncia. Di vitale importanza la tenuta del supporto statico a 1.276 dollari l’oncia per la prosecuzione della tendenza rialzista. Tra i due metalli meglio preferire quello giallo: l’argento ha già testato in più occasioni la SMA200 anche se ieri è riuscito ad effettuare un primo rimbalzo.
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