Assicurazioni: in arrivo arbitro assicurativo

Francesca Caiazzo

12/12/2018

L’organismo sarà avviato all’inizio del 2020 e servirà a redimere le controversie in ambito assicurativo. Lo ha annunciato il presidente dell’Ivass, Salvatore Rossi.

Assicurazioni: in arrivo arbitro assicurativo

Anche il settore assicurativo potrebbe dotarsi di un sistema arbitrale per risolvere eventuali controversie, prendendo esempio dalla riuscitissima esperienza del già attivo arbitro bancario e finanziario.

È quanto ha annunciato il direttore generale di Banca d’Italia e presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, Salvatore Rossi, che prevede la nascita dell’organismo all’inizio del 2020.

Rossi ha comunicato, inoltre, che a breve partirà una accurata indagine dell’Ivass per misurare il livello di alfabetizzazione assicurativa dei cittadini, per poi intervenire in maniera più ampia con iniziative volte alla loro educazione finanziaria.

Entro il 2020 l’avvio dell’arbitro assicurativo

Intervenuto al II Workshop su Regolazione e Politiche Finanziarie Comportamentali, Rossi non ha dubbi:

“L’arbitro bancario e finanziario è una esperienza di successo: lo scorso anno ha ricevuto oltre 30.000 reclami; un analogo sistema per il settore assicurativo, l’arbitro assicurativo, dovrebbe essere avviato, presumibilmente, all’inizio del 2020”.

Introdotto nel 2005 in Italia, l’Abf, è un organismo indipendente e imparziale chiamato a risolvere eventuali controversie, a seguito di presentazione di un reclamo da parte di clienti delle banche e intermediatori finanziari.

L’arbitro assicurativo dovrebbe funzionare più o meno allo stesso modo avendo però come fulcro dell’attività stragiudiziale, il settore delle assicurazioni.

Necessaria educazione finanziaria

Rossi offre una disamina più ampia dell’argomento, partendo da una constatazione:

“La regolamentazione finanziaria e una efficace vigilanza non possono bastare se i consumatori non sono in grado di comprendere i propri bisogni finanziari e non sanno far valere i propri diritti”.

Ecco perché è necessaria “una adeguata alfabetizzazione finanziaria ” per permettere a tutti di “compiere scelte finanziarie con le proprie esigenze, personali e famigliari”.

Il direttore generale di Banca d’Italia indica anche la strada da seguire per arrivare all’obiettivo, consapevole che l’ambiziosa e delicata missione non può essere affidata a una singola istituzione.

L’efficacia di una buona educazione finanziaria è legata a “un approccio coordinato a livello nazionale” e a “un’impostazione interdisciplinare e di stretta cooperazione tra le molte parti in causa: il mondo accademico, i privati e la società civile, nonché il settore pubblico, in modo che tutti i diversi punti di vista possano essere considerati, dalla pedagogia alla neuroeconomia”.

Ivass avvia indagine su alfabetizzazione assicurativa

Rossi pone l’accento anche su un’altra questione: la digitalizzazione. Grazie alle nuove tecnologie, spiega, tutti possono avere accesso a una molteplicità di servizi e prodotti presenti sui mercati finanziari.

“Ma la digitalizzazione è un giano bifronte: può enfatizzare alcuni bias comportamentali, come l’orientamento al breve termine e l’agire impulsivo, ma potrebbe anche spingere le persone verso azioni virtuose. Il risultato finale potrà essere positivo solo se i consumatori avranno un buon livello di educazione finanziaria”

aggiunge.

Acquisire le giuste competenze in ambito finanziario non è però cosa da poco, si tratta di un processo complesso che “va oltre il semplice fornire informazioni” e che è finalizzato a incidere su tre fattori chiave, ovvero “conoscenza, atteggiamenti e comportamenti”. Solo così le persone potranno raggiungere davvero il “proprio benessere finanziario”.

A tal proposito, Rossi ha annunciato che l’Ivass sta “pianificando un’indagine per misurare l’alfabetizzazione assicurativa, un aspetto ancora poco approfondito della capacità finanziaria”.

Un concetto innovativo, ammette, ma che si augura possa diventare “un punto di riferimento internazionale”.

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