Nel corso dell’incontro di ieri sera tra il premier Giuseppe Conte, i vicepremier, Matteo Salvini e Luigi di Maio, e il ministro Danilo Toninelli sarebbe arrivata ancora una volta la richiesta da parte del M5S di revocare la concessione ad ASPI. Una richiesta fondata anche sul parere tecnico/giuridico redatto da un team di esperti del MIT
Ieri sera, nel corso dell’incontro tra il premier Giuseppe Conte, i vicepremier Matteo Salvini e Luigi di Maio, e il ministro Danilo Toninelli, sarebbe arrivata ancora una volta la richiesta da parte del M5S di revocare la concessione ad ASPI. Una richiesta fondata anche sul parere tecnico/giuridico redatto da un team di esperti del MIT. La Lega rimane invece di parere diametralmente opposto.
Secondo il Sole24Ore l’analisi del documento del MIT potrebbe essere il primo passo per un confronto con Atlantia a 360° incluse le nuove tariffe ed Alitalia. Secondo il Messaggero, invece, quella del M5S rimane solo una provocazione in quanto il conto finale per lo Stato si aggirerebbe sui 25 miliardi di euro con il rischio di aprire un contenzioso legale infinito.
Sempre secondo il quotidiano romano, fonti del M5S non escludono che il piano B possa riguardare la revoca della concessione solo per la tratta genovese anche se una separazione di questo tipo non è prevista nella convenzione di ASPI.
Dall’incontro di ieri sembra siano emerse novità sostanziali, con M5S e Lega che rimangono su posizioni molto distanti. In caso di revoca per grave inadempimento, ASPI avrebbe diritto ad un indennizzo pari al valore dei suoi assets a cui andrebbe dedotta una penalità pari al 10% del valore dell’equity (circa 1,3 miliardi).
Il parere degli analisti
Secondo gli analisti di Mediobanca Securities, la revoca della concessione può essere avviata dal MIT con una notifica ad ASPI che avrebbe 90 giorni per rispondere. Seguirà necessariamente una seconda notifica con altri 60 giorni per la risposta. Alla fine il MIT potrebbe confermare la revoca e ASPI a quel punto avrebbe il diritto di appellarsi alla Corte Civile di Roma, al Consiglio di Stato e, infine, alla Corte di giustizia europea.
Per gli analisti di Banca Akros, ogni richiesta di revoca porterà a una lunga e incerta battaglia legale che dovrebbe coinvolgere le autorità europee. Inoltre, questa disputa probabilmente impedirà al governo italiano di far leva su Atlantia per completare il piano di salvataggio di Alitalia e rallenterà la spesa infrastrutturale in Italia. «Noi ancora crediamo che una revoca della concessione sia molto improbabile, ma il cancan non dovrebbe finire presto», avvertono gli analisti di Banca Akros.
Anche gli esperti di Fidentiis ritengono improbabile che la concessione di ASPI sia revocata, «in quanto ciò potrebbe comportare un costo per lo Stato di oltre 20 miliardi di euro. La minaccia di revoca potrebbe, tuttavia, essere utilizzata dal governo come strumento negoziale per ottenere qualcosa in cambio da Atlantia , come un investimento in Alitalia o un nuovo accordo sul sistema tariffario».
A Piazza Affari le azioni Atlantia si attestano a 23,09 euro, in flessione del 2,82%.
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