Aumentano i tassi sui mutui nel secondo semestre dell’anno: vale sia per il tasso fisso che il variabile. Cosa conviene fare allora? Aspettare potrebbe non essere la scelta migliore.
Acquistare una casa oggi potrebbe non essere più conveniente come qualche mese fa: la colpa non è dei rialzi del mercato immobiliare, quanto piuttosto per quanto sta succedendo sul mercato dei mutui. Rispetto al primo semestre del 2021, infatti, si registra un aumento dei tassi di interesse applicati sui mutui che di fatto rende meno conveniente acquistare oggi una casa nuova, o anche stipulare un mutuo per ristrutturazioni.
I motivi che si celano dietro ai rincari dei tassi sul mutuo per il secondo semestre dell’anno sono diversi e di seguito proveremo a spiegarveli in maniera semplice così da farvi capire cosa sta succedendo e cosa possiamo aspettarci in futuro. Perché è vero che aprire un mutuo oggi è meno conveniente rispetto a qualche mese fa, ma non è detto che lo sia anche rispetto ai prossimi mesi.
Per intenderci: i tassi potrebbero essere destinati a crescere ancora, quindi meglio approfittarne adesso piuttosto che aspettare un ulteriore aumento.
Aumento dei mutui nel secondo semestre 2021
Mutui più alti nel secondo semestre del 2021: di quanto aumentano i tassi
Se confrontiamo le offerte mutui del primo semestre dell’anno (quindi tra gennaio e luglio) con quelle di questi giorni, ne risulta un aumento dei tassi, sia per quanto riguarda i fissi che quelli variabili.
Nel dettaglio, dal confronto con le migliori offerte a tasso fisso ne risulta un incremento di 32 punti base; di 14 punti base, invece, la crescita se si guarda ai mutui con tasso variabile.
Perché i mutui stanno aumentando
Come anticipato, sono diverse le motivazioni che portano all’incremento dei mutui in questa parte dell’anno. In particolare, ciò dipende da quanto sta succedendo per il tasso interbancario (quindi l’Eurirs per i mutui a tasso fisso, Euribor per quelli a tasso variabile), come pure per lo spread stabilito della banca.
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In particolare sono i tassi fissi ad essere aumentati maggiormente, causa il rialzo del tasso Eurirs. Rispetto al gennaio scorso, infatti, l’indice Eurirs a 20 anni è salito dallo 0% allo 0,4%: questo ha fatto sì che le banche che sono sul mercato con prodotti a tasso finito abbiano dovuto adeguare - al rialzo - la loro offerta.
Ma non solo queste: anche chi non offre un prodotto a tasso finito ma distingue i due elementi nell’offerta - separando dunque lo spread dall’Eurirs - ha dovuto aumentare i tassi applicati sul mutuo. In funzione del movimento rialzista dei tassi interbancari, infatti, questi hanno comunque dovuto “accettare” un incremento del tasso annuo nominale (TAN).
Anche il tasso variabile aumenta, ma non per lo stesso motivo. Il tasso Euribor, infatti, continua a mantenersi stabile da inizio anno, rimanendo sui minimi storici (-0,5%).
Eppure aumenta: il motivo, quindi, non può che essere un altro, cioè il fatto che le banche stiano intervenendo sull’altra voce, ossia sullo spread (quel differenziale che nel caso dei mutui configura il ricarico aggiunto dalla banca sul tasso base d’interesse, che di fatto rappresenta il ricavo economico per l’istituto di credito).
I mutui aumenteranno ancora?
Sembra, comunque, che il rialzo dei tassi sui mutui sia destinato a fermarsi a breve. La crescita dell’Eurirs sembra ormai esserci arrestata, ma è ancora presto per vedere se questi resteranno stabili oppure se cominceranno a calare.
Aspettare qualche settimana, o mese, prima di aprire un mutuo potrebbe dunque sembrare la scelta migliore, sempre se ovviamente non ci sono particolari urgenze.
Ma attenzione, perché secondo le stime degli esperti potrebbe crescere ancora, invece, lo spread applicato dalle banche. Una decisione che dipende dal tasso di sofferenza sui mutui che oggi si attesta all’1,2% ma è destinato a crescere ancora una volta che verranno meno le tutele introdotte dal Governo causa pandemia, come ad esempio la proroga delle deroghe per l’accesso al Fondo di solidarietà per la sospensione dei mutui relativi all’acquisto della prima casa, il cosiddetto Fondo Gasparrini.
Con l’addio a queste tutele aumenterà anche il costo del rischio delle banche, le quali necessariamente interverranno sullo spread per aumentare il margine di guadagno. Il che è necessario visto il fatto che i tassi d’interesse - seppur in crescita - continuano a mantenersi molto bassi. Nel dettaglio, come spiegato da Stefano Rossini - ad di MutuiSupermarket.it - pensare che nel lungo periodo le banche siano in grado di sostenere tassi interbancari così bassi, in quanto di questo passo andrebbero a “erogare mutui gratis o persino in perdita”; per questo motivo è facile immaginare che lo spread è destinato ad aumentare.
Cosa conviene fare?
Non è detto, dunque, che aspettare sia conveniente, visto che comunque i tassi sui mutui potrebbero anche continuare a salire. Conviene, dunque, informarsi e vedere se - anche grazie alle agevolazioni riconosciute per gli Under 36 - esistono comunque delle offerte per i mutui che possano fare al caso vostro e approfittarne adesso, non attendendo ancora e rischiare che il “prezzo” possa crescere ulteriormente.
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